"Se tutti salteranno nello stesso momento cambierà l'orbita e la temperatura del pianeta si ridurrà di due gradi"
La bizzarra teoria è nata su internet e ora dilaga in Rete. L'ora x è il 20 luglio 2006: su un sito già milioni di iscrizioni
In un mondo soffocato dall'inquinamento atmosferico e surriscaldato dall'effetto serra c'è chi si affanna a ratificare il protocollo di Kyoto e chi ritiene che per salvare il pianeta sia sufficiente saltare. Si sceglie una superficie dura, si prende una lunga rincorsa, e via, si spicca un bel salto. E al momento dell'atterraggio si modifica l'orbita terrestre, cambiando il corso della storia. Perché la stravagante teoria funzioni però, è necessario che a compiere il balzo siano almeno 600 milioni di persone, tutte residenti nell'emisfero occidentale. Ma soprattutto è fondamentale che l'esercito dei saltatori spicchi il balzo nello stesso istante.
Complice il tam tam della Rete, la bizzarra teoria è rimbalzata sui forum di discussione di tutto il mondo, destando curiosità e non poche perplessità. Tutto è nato da un sito che raccoglie le adesioni al World Jump Day, la giornata mondiale del salto fissata per il 20 luglio del 2006. Per quella data infatti, è previsto il balzo che dovrebbe modificare l'orbita terrestre.
Secondo gli studi del Professor Hans Peter Niesward, del Dipartimento di Fisica Gravitazionale di Monaco, il nostro pianeta potrebbe venire spostato dalla sua attuale orbita di rotazione grazie alla forza combinata di essere umani che saltano simultaneamente. Risultato: diminuirebbe il processo di riscaldamento in atto, (la temperatura si ridurrebbe di due gradi entro il 2040) e potremmo godere di un maggior numero di ore di sole durante il giorno e di un clima più omogeneo. Condizione che gioverebbe soprattutto alle popolazioni del Terzo Mondo. Il professor Niesward e i suoi colleghi hanno però stimato che per realizzare una perturbazione sufficiente a "spostare" l'orbita della Terra sarebbero necessari 600 milioni di saltatori. Lo scienziato fornisce come esempi i movimenti sismici rilevati durante l'impatto di una cometa o il movimento simultaneo del pubblico della finale della Coppa del Mondo di Calcio del 2002.
Collegandosi al sito worldjumpday.org e selezionando la propria città di appartenenza dall'apposito menù a tendina, si può anche scoprire a quale ora del 20 luglio 2006 si dovrà saltare per poter essere in simultanea con il resto del mondo. Per chi abita a Roma ad esempio, il momento esatto del balzo è fissato per le 10:39 e 13 secondi. Lasciando il proprio indirizzo e-mail, il giorno prima dell'evento si riceverà anche un Reminder come promemoria.
Una bufala o una teoria dotata di un qualche fondamento scientifico? Come spesso accade su internet, anche in questo caso non è possibile fornire dati precisi sull'attendibilità del sito ma gli elementi che destano sospetti sono molti. Primo fra tutti il contatore, secondo cui si sarebbero già iscritte oltre 111 milioni di persone. Poi la possibilità di acquistare diversi gadget, elemento che fa pensare alla solita trovata per fare soldi facili e attirare più cybernauti possibili. E infine l'impossibilità di contattare gli artefici dell'originale teoria.
E anche se Snopes. com, il più blasonato portale anti-bufale della Rete, non ha condotto indagini sull'attendibilità del sito, lo scetticismo rimane. Secondo Felice Iazzi, direttore del dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino, "è già impossibile l'assunto di partenza, ovvero riuscire a saltare tutti nello stesso istante". "Ma se supponiamo che l'evento sia fattibile - prosegue il professore - l'orbita della Terra potrebbe effettivamente venire schiacciata verso il basso. Ma solo nell'istante del salto. Perché la perturbazione provocata sarebbe comunque di lievissima entità".
"L'unica possibilità - conclude il docente - è che, durante il salto, lo spostamento della Terra rispetto alla sua orbita sia tale per cui, l'effetto debole degli altri pianeti del Sistema Solare, renda irreversibile il ritorno alla posizione di partenza. Questo è l'unico caso in cui l'orbita del nostro Pianeta potrebbe rimanere alterata. Ma valutare questo effetto significa affrontare calcoli di una complessità spaventosa..." Insomma, saltare per salvare il mondo è una ricetta che convince poco. Ma per fugare ogni dubbio non rimane che attendere il 20 luglio del 2006.
No comments:
Post a Comment