Il Codacons si presenta a Viale Mazzini con l'ufficiale giudiziario e chiede il pignoramento. Ma in cambio ottiene un proiettore
ROMA - Chissà quanto volte se l'è sentito dire: caro direttore lasci quella poltrona. L'opposizione, tanto per fare un esempio, lo invoca da mesi. Flavio Cattaneo però, che da quando è diventato direttore generale della Rai ne ha viste un po' di tutti i colori, non si sarebbe mai aspettato che la richiesta venisse da un ufficiale giudiziario. E invece la signora Luisa Cuscino, di professione ufficiale giudiziario, in mattinata ha puntato dritta verso il settimo piano di Viale Mazzini con il preciso obiettivo di portarsi via la poltrona del direttore generale. E non è tanto per dire. La signora Cuscino aveva tanto di sentenza del Consiglio di Stato che l'autorizzava al sequestro. Ad accompagnarla c'era anche il presidente del Codacons Rienzi, vero artefice del blitz, che spiegava di essere creditore «della Rai di 2.500 euro per cause perse dall'azienda nei confronti del Codacons».
IL BARATTO - La decisione del giudice, a quanto spiegato da Rienzi, è della scorsa primavera. La vicenda si riferisce ad un esposto fatto dal Codacons in merito alla trasmissione Mi manda Raitre e dalla quale l'associazione era stata esclusa nonostante avesse chiesto di parteciparvi. Da allora è seguita una battaglia a colpi di carte bollate e di ricorsi al Consiglio di Stato che alla fine hanno visto uscire vincitori i consumatori. Da qui la richiesta di pignoramento della poltrona. Peccato però che la signora Cuscino anziché il prestigioso strapuntino invocato da Rienzi abbia ottenuto un proiettore sistemato nella sala dove si tengono anche le conferenze stampa. Alternativa, che sa di baratto e che al Codacons non va a genio. «Ancora una volta - ha sentenziato Rienzi - non fanno servizio pubblico, tolgono agli utenti uno strumento molto più utile della poltrona di Cattaneo». Da Viale Mazzini un laconico commento: «È stata un'inutile provocazione». Ma intanto la poltrona è salva
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