Friday, October 22, 2004

I cattolici impotenti hanno un patrono

Cerchi qualcosa? Invoca Sant'Antonio. Non ci vedi bene? Chiama Santa Lucia. Vuoi ottenere una grazia impossibile? Chiedi a Santa Rita. Ma nessuno avrebbe mai pensato che anche chi è impotente avesse una sorta di patrono da invocare nel caso in cui le energie, per così dire, venissero a mancare. Eppure c'è. E' San Fotino, vescovo di Lione, martirizzato nel 177, il cui culto è molto diffuso in Francia. In alternativa, a San Satiro, il fratello scapolo di Sant'Ambrogio. A far conoscere l'esistenza dei due santi patroni che hanno il potere di intervenire sulle disfunzioni erettili è il primo manuale sessuale per fedeli praticanti intitolato "Peccato non farlo" (edito da Piemme e con intervista finale al cardinale Ersilio Tonini).

Con questa guida, da pochi giorni in libreria, il mondo cattolico sembra volersi scrollare di dosso una serie di luoghi comuni e pregiudizi sulla natura sessuofoba della Chiesa, mostrando inedite aperture e cambiamenti in corso. "Considerata l'attuale banalizzazione del sesso e i galoppanti difetti di impotenza e frigidità che ne conseguono - si legge nel volume - nonchè il dilagare dei figli unici, anziché‚ insistere sui divieti e le limitazioni sarebbe meglio che i parroci incitassero gli sposi a far l'amore piu spesso.

Ce ne sarebbe bisogno". Autori del libro un giornalista di Avvenire, Roberto Beretta, e una teologa Elisabetta Broli che riportano passi del magistero di Wojtyla, delle Sacre Scritture, interventi di cardinali tra cui un vecchio discorso di Biffi dove si rispolvere un "sano materialismo cattolico", illustrando un paradiso dove si possono mangiare tortellini a sazietà senza rischio di ingrassare o di un aumento del colesterolo.

E chissà, si legge sempre nel libro - se lassù si farà anche l'amore senza piu limiti, nè di tempo nè di capacità fisiche". Ma coi propri legittimi partner s'intende, perché‚ per la Chiesa la condizione sine qua non per fare sesso è quella di essere sposati.

Agli sposi viene chiarito anche che è lecita anche la masturbazione se dopo un rapporto la donna non è riuscita a raggiungere l'orgasmo.

Sembrano lontani i tempi in cui la Chiesa distribuiva i manuali ai fidanzati per proibire persino il 'bacio profondo'. "Le vostre carezze - raccomandavano allora i parroci - devono limitarsi ad abbracci casti. Vi potrete abbracciare e anche manifestare la tenerezza con un bacio sulle labbra. Tuttavia dovrete stare attenti a non posarle a lungo, a non oltrepassare la barriere delle vostre labbra chiuse. Solo così il vostro amore rimarrà casto".

Seguiva una lista delle parti del corpo proibite. Mani e viso erano definite 'parti nobili', braccia, cosce e seno 'meno nobili', organi sessuali 'disonesti'.

Il cardinale Tonini interpellato in materia ribadisce che attraverso la sessualità passa "il tesoro della vita" e la Chiesa ha sempre difeso la "nobiltà della sessualità che altrimenti si abbassa ad ogni abuso". Poi chiarisce che i rapporti prematrimoniali restano negativi: "se ai ragazzi si offre un ideale, allora capiscono che le avventure non hanno ragione d'essere. Sono convinto ad esempio che dietro l'esplosione dell'omosessualità ci sia anche l'eccessiva esaltazione della potenza sessuale, alla quale spesso i giovani si sentono inadeguati, arrecando un danno enorme per la psiche delle persone". Rimane però il fatto che "la Chiesa non è nemica della carne. Dire che i 'due saranno una sola carne' non è cosa da poco. Però la carne a sé‚ non ha nessun senso" altrimenti "si cade nella corruzione".

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