Monday, November 15, 2004

Chiamò Berlusconi «buffone», processo rinviato



È stato rinviato al 26 novembre il processo per ingiuria a carico di Piero Ricca, il milanese che nel maggio 2003 si rivolse a Silvio Berlusconi chiamandolo «buffone», all'uscita del Palazzo di giustizia di Milano. Oggi si è svolta la prima udienza, il reato ipotizzato è di inguria ai danni del premier Berlusconi. Il rinvio è stato disposto dal giudice per consentire lo svolgimento di una perizia sulle videocassette che contengono le immagini girate lo stesso giorno nei corridoi di palazzo di giustizia, dopo le dichiarazioni spontanee del premier al processo Sme. La perizia è stata chiesa dalla difesa dell' imputato. In precedenza il giudice non aveva ammesso la Presidenza del Consiglio come parte civile, ritenendo il danno derivante dal reato di ingiuria, di cui è accusato Ricca, riferibile solo alla persona e non all'istituzione. Di fronte a questa decisione del giudice alcune persone hanno applaudito in aula. «Rispetto al linguaggio usato dai politici, che dovrebbero rappresentare gli italiani - ha detto Piero Ricca al termine della prima udienza -, quella sola parola, che ha offeso addirittura la presidenza del consiglio, era espressione di un diritto di critica. In quel frangente, per quanto in un'ottica dichiaratamente di parte, quella parola dava l'idea di una critica forte verso un uomo pubblico, di potere privato e politico, che usava quei poteri per sottrarsi al processo a suo carico»

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