Monday, November 15, 2004

"Sì, tagliatemi un dito in diretta" l'ultima frontiera del reality show

ROMA - "Ma lei se lo taglierebbe un dito pur di partecipare a un reality show?". "Sì, certo", purché il sacrificio umano vada in onda su una tv nazionale, purché dia fama e anche soldi a chi lo compie. E purché si tratti del mignolo, possibilmente della mano sinistra. Può sembrare uno scherzo e invece non lo è affatto. È stata, certo, una provocazione, tesa misurare fino a qual limite una persona oggi è pronta ad arrivare pur di "esistere" televisivamente parlando. Ma la proposta è stata lanciata davvero, con tutte le apparenze della credibilità. E chi ha risposto sì, una ragazza romana sui vent'anni, era pronta alla mutilazione. Protagonista inconsapevole di un "reality" sul mondo dei "reality" ha dato il suo consenso, trattando anche le condizioni: "Poi però me lo fate riattaccare a vostre spese, vero?".

L'incredibile filmato sarà proiettato stasera al teatro Flaiano di Roma, nell'ambito della prima rassegna dedicata alle "candid camera", quel genere che venne importato qui da noi da Nanni Loy esattamente quaranta anni fa con la serie "Specchio segreto" e che fu, suo malgrado e con intenti assolutamente diversi, precursore dei reality show di oggi. Ed è proprio al lavoro del regista scomparso che la rassegna, organizzata dalla associazione culturale Cosmoart, si ispira esplicitamente. Di Nanni Loy verranno proiettate le candid camera più famose, dalla schiava venduta a Porta Portese al biscotto inzuppato nel cappuccino d'un ignaro avventore al bar.

Ma, come "Specchio segreto" un tempo voleva evidenziare le vanità, i vizi, talvolta l'ingenuità e le nostre debolezze, i nuovi filmati in concorso, valutati da una giuria che di spettacolo se ne intende - registi, giornalisti e attori - hanno messo a fuoco una realtà sociale ben più inquietante.

No comments: