Monday, January 31, 2005

Pignorato il cavallo della Rai per un risarcimento a ex dipendenti



"Bene sottoposto a pignoramento giudiziario".

E' questa la scritta che campeggia sulla pancia del cavallo di viale Mazzini, la famosa scultura che dal 5 novembre del 1966 si trova all'ingresso degli uffici romani della Rai. Il "Cavallo morente", questo il nome dell'opera realizzata da Francesco Messina, rischia ora di finire nelle mani dei creditori della tv di Stato, quattro dipendenti con contratto a termine che avevano fatto causa per il reintegro ottenendo un risarcimento di 80.000 euro.

A quel punto però la Rai si è rifiutata di pagare il risarcimento ai quattro ex dipendenti, tre parrucchieri-truccatori e una costumista.

E così l'avvocato Carlo D'Inzillo, che li assiste, ha deciso di puntare al famoso cavallo. "Di sentenze che condannano la Rai a risarcire i dipendenti ne ho ottenute a migliaia", racconta D'Inzillo al quotidiano Il Messaggero, "ma loro si ostinano a non volere pagare. Il pignoramento del cavallo è una provocazione, questo è palese. Tuttavia spero possa servire, perlomeno, a far venire fuori la questione".

Nonostante l'imminente rischio di pignoramento che, se reso esecutivo, provocherebbe un certo imbarazzo, dai vertici Rai trapela una certa fermezza nel mantenere la linea dura. Sembra infatti che la tv di Stato abbia deciso di non pagare nessun risarcimento in attesa che i giudizi di appello e la Cassazione confermino le condanne.

Quest'ultime, secondo le stime dell'Usigrai, ammonterebbero a circa dodici miliardi e mezzo delle vecchie lire, se si tiene conto dei ricorsi presentati da altri ex dipendenti.

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