Quando arriva il caldo, si sa, il gelato va a ruba. Ma stavolta a fare manbassa delle gustose coppette non sono stati ingordi ragazzini, bensì un orsetto lavatore. Già, è stato proprio un procione a seminare il panico tra i clienti di una gelateria di Sanremo, correndo sui tavoli, saltando nei piatti dei dolci e mettendo il muso nelle coppe di gelato. Alla fine l'orsetto è stato catturato dalle guardie forestali.
L'incursione del procione è avvenuta mercoledì sera e le guardie forestali stanno ancora cercando di capire da dove sia arrivato l'animale. L'orsetto lavatore era visibilmente frastornato: "Girava sui tavoli facendo manbassa delle ordinazioni - spiega il comandante provinciale della forestale, Giovanni Vetrone - non disdegnando, evidentemente spinto dalla sete, di bere un goccetto di cognac da un bicchiere sul tavolo. La sua cattura si è rivelata tutt' altro che facile. Nonostante l'aria impacciata l' orsetto è un ottimo corridore e, se disturbato, diventa piuttosto aggressivo".
Il procione è diffuso in America: onnivoro e di abitudini prevalentemente notturne, deve il suo nome al caratteristico costume di lavare gli alimenti prima di mangiarli. Per la legge italiana è il classificato tra gli animali pericolosi e deve perciò essere detenuto solo in poche strutture autorizzate, tra l'altro non presenti in provincia di Imperia. L'orsetto, momentaneamente custodito dalla forestale di Sanremo, sarà per questo affidato al piu' presto a un centro del Wwf di Marina di Massa, in Toscana.
Thursday, May 12, 2005
Tuesday, May 10, 2005
Rapinatore perde la carta d'identità: preso
Alfonso Gattabuia, un pregiudicato ciociaro, ha lasciato cadere il suo documento nella tabaccheria che aveva appena svaligiato
FROSINONE - Un pregiudicato ciociaro, Alfonso Gattabuia, è statao tradito dalla fretta: ha tentato una rapina a danno di una tabaccheria ma, nella foga di fuggire dopo aver arraffato una decina di schede telefoniche per ricaricare cellulari, ha perso la sua carta di identità. È bastato un controllo da parte della polizia per ritrovare il documento e quindi effettuare una perquisizione a casa del ragazzo. Qui gli agenti del questore Margherito hanno ritrovato le schede e lo hanno arrestato insieme a quello che è ritenuto il complice, o meglio l'autista della macchina con la quale i due erano fuggiti.
FROSINONE - Un pregiudicato ciociaro, Alfonso Gattabuia, è statao tradito dalla fretta: ha tentato una rapina a danno di una tabaccheria ma, nella foga di fuggire dopo aver arraffato una decina di schede telefoniche per ricaricare cellulari, ha perso la sua carta di identità. È bastato un controllo da parte della polizia per ritrovare il documento e quindi effettuare una perquisizione a casa del ragazzo. Qui gli agenti del questore Margherito hanno ritrovato le schede e lo hanno arrestato insieme a quello che è ritenuto il complice, o meglio l'autista della macchina con la quale i due erano fuggiti.
Monday, April 18, 2005
Fai Straridere aderisce: Seicento milioni di salti "Così salveremo la terra"
"Se tutti salteranno nello stesso momento cambierà l'orbita e la temperatura del pianeta si ridurrà di due gradi"
La bizzarra teoria è nata su internet e ora dilaga in Rete. L'ora x è il 20 luglio 2006: su un sito già milioni di iscrizioni
In un mondo soffocato dall'inquinamento atmosferico e surriscaldato dall'effetto serra c'è chi si affanna a ratificare il protocollo di Kyoto e chi ritiene che per salvare il pianeta sia sufficiente saltare. Si sceglie una superficie dura, si prende una lunga rincorsa, e via, si spicca un bel salto. E al momento dell'atterraggio si modifica l'orbita terrestre, cambiando il corso della storia. Perché la stravagante teoria funzioni però, è necessario che a compiere il balzo siano almeno 600 milioni di persone, tutte residenti nell'emisfero occidentale. Ma soprattutto è fondamentale che l'esercito dei saltatori spicchi il balzo nello stesso istante.
Complice il tam tam della Rete, la bizzarra teoria è rimbalzata sui forum di discussione di tutto il mondo, destando curiosità e non poche perplessità. Tutto è nato da un sito che raccoglie le adesioni al World Jump Day, la giornata mondiale del salto fissata per il 20 luglio del 2006. Per quella data infatti, è previsto il balzo che dovrebbe modificare l'orbita terrestre.
Secondo gli studi del Professor Hans Peter Niesward, del Dipartimento di Fisica Gravitazionale di Monaco, il nostro pianeta potrebbe venire spostato dalla sua attuale orbita di rotazione grazie alla forza combinata di essere umani che saltano simultaneamente. Risultato: diminuirebbe il processo di riscaldamento in atto, (la temperatura si ridurrebbe di due gradi entro il 2040) e potremmo godere di un maggior numero di ore di sole durante il giorno e di un clima più omogeneo. Condizione che gioverebbe soprattutto alle popolazioni del Terzo Mondo. Il professor Niesward e i suoi colleghi hanno però stimato che per realizzare una perturbazione sufficiente a "spostare" l'orbita della Terra sarebbero necessari 600 milioni di saltatori. Lo scienziato fornisce come esempi i movimenti sismici rilevati durante l'impatto di una cometa o il movimento simultaneo del pubblico della finale della Coppa del Mondo di Calcio del 2002.
Collegandosi al sito worldjumpday.org e selezionando la propria città di appartenenza dall'apposito menù a tendina, si può anche scoprire a quale ora del 20 luglio 2006 si dovrà saltare per poter essere in simultanea con il resto del mondo. Per chi abita a Roma ad esempio, il momento esatto del balzo è fissato per le 10:39 e 13 secondi. Lasciando il proprio indirizzo e-mail, il giorno prima dell'evento si riceverà anche un Reminder come promemoria.
Una bufala o una teoria dotata di un qualche fondamento scientifico? Come spesso accade su internet, anche in questo caso non è possibile fornire dati precisi sull'attendibilità del sito ma gli elementi che destano sospetti sono molti. Primo fra tutti il contatore, secondo cui si sarebbero già iscritte oltre 111 milioni di persone. Poi la possibilità di acquistare diversi gadget, elemento che fa pensare alla solita trovata per fare soldi facili e attirare più cybernauti possibili. E infine l'impossibilità di contattare gli artefici dell'originale teoria.
E anche se Snopes. com, il più blasonato portale anti-bufale della Rete, non ha condotto indagini sull'attendibilità del sito, lo scetticismo rimane. Secondo Felice Iazzi, direttore del dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino, "è già impossibile l'assunto di partenza, ovvero riuscire a saltare tutti nello stesso istante". "Ma se supponiamo che l'evento sia fattibile - prosegue il professore - l'orbita della Terra potrebbe effettivamente venire schiacciata verso il basso. Ma solo nell'istante del salto. Perché la perturbazione provocata sarebbe comunque di lievissima entità".
"L'unica possibilità - conclude il docente - è che, durante il salto, lo spostamento della Terra rispetto alla sua orbita sia tale per cui, l'effetto debole degli altri pianeti del Sistema Solare, renda irreversibile il ritorno alla posizione di partenza. Questo è l'unico caso in cui l'orbita del nostro Pianeta potrebbe rimanere alterata. Ma valutare questo effetto significa affrontare calcoli di una complessità spaventosa..." Insomma, saltare per salvare il mondo è una ricetta che convince poco. Ma per fugare ogni dubbio non rimane che attendere il 20 luglio del 2006.
La bizzarra teoria è nata su internet e ora dilaga in Rete. L'ora x è il 20 luglio 2006: su un sito già milioni di iscrizioni
In un mondo soffocato dall'inquinamento atmosferico e surriscaldato dall'effetto serra c'è chi si affanna a ratificare il protocollo di Kyoto e chi ritiene che per salvare il pianeta sia sufficiente saltare. Si sceglie una superficie dura, si prende una lunga rincorsa, e via, si spicca un bel salto. E al momento dell'atterraggio si modifica l'orbita terrestre, cambiando il corso della storia. Perché la stravagante teoria funzioni però, è necessario che a compiere il balzo siano almeno 600 milioni di persone, tutte residenti nell'emisfero occidentale. Ma soprattutto è fondamentale che l'esercito dei saltatori spicchi il balzo nello stesso istante.
Complice il tam tam della Rete, la bizzarra teoria è rimbalzata sui forum di discussione di tutto il mondo, destando curiosità e non poche perplessità. Tutto è nato da un sito che raccoglie le adesioni al World Jump Day, la giornata mondiale del salto fissata per il 20 luglio del 2006. Per quella data infatti, è previsto il balzo che dovrebbe modificare l'orbita terrestre.
Secondo gli studi del Professor Hans Peter Niesward, del Dipartimento di Fisica Gravitazionale di Monaco, il nostro pianeta potrebbe venire spostato dalla sua attuale orbita di rotazione grazie alla forza combinata di essere umani che saltano simultaneamente. Risultato: diminuirebbe il processo di riscaldamento in atto, (la temperatura si ridurrebbe di due gradi entro il 2040) e potremmo godere di un maggior numero di ore di sole durante il giorno e di un clima più omogeneo. Condizione che gioverebbe soprattutto alle popolazioni del Terzo Mondo. Il professor Niesward e i suoi colleghi hanno però stimato che per realizzare una perturbazione sufficiente a "spostare" l'orbita della Terra sarebbero necessari 600 milioni di saltatori. Lo scienziato fornisce come esempi i movimenti sismici rilevati durante l'impatto di una cometa o il movimento simultaneo del pubblico della finale della Coppa del Mondo di Calcio del 2002.
Collegandosi al sito worldjumpday.org e selezionando la propria città di appartenenza dall'apposito menù a tendina, si può anche scoprire a quale ora del 20 luglio 2006 si dovrà saltare per poter essere in simultanea con il resto del mondo. Per chi abita a Roma ad esempio, il momento esatto del balzo è fissato per le 10:39 e 13 secondi. Lasciando il proprio indirizzo e-mail, il giorno prima dell'evento si riceverà anche un Reminder come promemoria.
Una bufala o una teoria dotata di un qualche fondamento scientifico? Come spesso accade su internet, anche in questo caso non è possibile fornire dati precisi sull'attendibilità del sito ma gli elementi che destano sospetti sono molti. Primo fra tutti il contatore, secondo cui si sarebbero già iscritte oltre 111 milioni di persone. Poi la possibilità di acquistare diversi gadget, elemento che fa pensare alla solita trovata per fare soldi facili e attirare più cybernauti possibili. E infine l'impossibilità di contattare gli artefici dell'originale teoria.
E anche se Snopes. com, il più blasonato portale anti-bufale della Rete, non ha condotto indagini sull'attendibilità del sito, lo scetticismo rimane. Secondo Felice Iazzi, direttore del dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino, "è già impossibile l'assunto di partenza, ovvero riuscire a saltare tutti nello stesso istante". "Ma se supponiamo che l'evento sia fattibile - prosegue il professore - l'orbita della Terra potrebbe effettivamente venire schiacciata verso il basso. Ma solo nell'istante del salto. Perché la perturbazione provocata sarebbe comunque di lievissima entità".
"L'unica possibilità - conclude il docente - è che, durante il salto, lo spostamento della Terra rispetto alla sua orbita sia tale per cui, l'effetto debole degli altri pianeti del Sistema Solare, renda irreversibile il ritorno alla posizione di partenza. Questo è l'unico caso in cui l'orbita del nostro Pianeta potrebbe rimanere alterata. Ma valutare questo effetto significa affrontare calcoli di una complessità spaventosa..." Insomma, saltare per salvare il mondo è una ricetta che convince poco. Ma per fugare ogni dubbio non rimane che attendere il 20 luglio del 2006.
Tuesday, April 05, 2005
NY, triangolo sessuale con un cane
Analista di Wall Street uccide animale
Lui, lei e il cane. Un triangolo a sfondo sessuale è finito nel sangue a New York, dove l'analista di Wall Street, Thomas Fong, è stato arrestato con l'accusa di avere ucciso un mini-pastore scozzese. Lo specialista di Borsa è sotto inchiesta per avere avuto rapporti con l'animale. Il cane, che apparteneva alla ragazza, avrebbe partecipato anche agli incontri amorosi della coppia in un appartamento sulla 34.a strada.
L'uomo è accusato dalla polizia di essere entrato a forza nell'appartamento, in assenza della ragazza, e di avere ucciso il cane nella vasca da bagno, lasciando poi le pareti imbrattate col sangue dell'animale. L'analista di Wall Street, che rischia 15 anni di prigione, si proclama innocente. "Il mio cliente amava molto il cane - ha sottolineato il suo avvocato - ma solo in modo affettuoso: non vi sono stati rapporti sessuali". Una storia dai contorni torbidi, nella quale a farne le spese è stato soprattutto il povero animale.
Lui, lei e il cane. Un triangolo a sfondo sessuale è finito nel sangue a New York, dove l'analista di Wall Street, Thomas Fong, è stato arrestato con l'accusa di avere ucciso un mini-pastore scozzese. Lo specialista di Borsa è sotto inchiesta per avere avuto rapporti con l'animale. Il cane, che apparteneva alla ragazza, avrebbe partecipato anche agli incontri amorosi della coppia in un appartamento sulla 34.a strada.
L'uomo è accusato dalla polizia di essere entrato a forza nell'appartamento, in assenza della ragazza, e di avere ucciso il cane nella vasca da bagno, lasciando poi le pareti imbrattate col sangue dell'animale. L'analista di Wall Street, che rischia 15 anni di prigione, si proclama innocente. "Il mio cliente amava molto il cane - ha sottolineato il suo avvocato - ma solo in modo affettuoso: non vi sono stati rapporti sessuali". Una storia dai contorni torbidi, nella quale a farne le spese è stato soprattutto il povero animale.
Tokyo, vagoni del metrò per sole donne
Lo scopo è quello di fronteggiare la valanga di denunce contro uomini che approfittando della ressa per fare la manomorta
TOKYO - Le linee metropolitane di Tokyo hanno inaugurato un servizio di vagoni «solo per donne»: lo scopo è di fronteggiare la valanga di denunce delle viaggiatrici contro gli uomini che, approfittando della ressa nelle ore di punta, allungano... le mani. I vagoni off-limits per gli uomini già esistono in altre zone del Giappone, ma finora non erano stati introdotti a Tokyo per via dell'intricata rete ferroviaria della capitale nipponica, su cui viaggia ogni giorno un milione di persone.
Negli ultimi otto anni, a Tokyo, le denunce contro chi sale sui treni per approfittare della confusione e compiere atti osceni si sono triplicate.
TOKYO - Le linee metropolitane di Tokyo hanno inaugurato un servizio di vagoni «solo per donne»: lo scopo è di fronteggiare la valanga di denunce delle viaggiatrici contro gli uomini che, approfittando della ressa nelle ore di punta, allungano... le mani. I vagoni off-limits per gli uomini già esistono in altre zone del Giappone, ma finora non erano stati introdotti a Tokyo per via dell'intricata rete ferroviaria della capitale nipponica, su cui viaggia ogni giorno un milione di persone.
Negli ultimi otto anni, a Tokyo, le denunce contro chi sale sui treni per approfittare della confusione e compiere atti osceni si sono triplicate.
Thursday, February 10, 2005
Inaugurazione Ikea a Londra, venti feriti
Scene di delirio di fronte al magazzino di Edmonton, nel nord della città. Una persona è stata pugnalata
LONDRA - E' finita molto male l'inaugurazione di un nuovo magazzino Ikea a Londra, con una ventina di persone ferite - tra cui una pugnalata - nella ressa che si è scatenata all' annunciata apertura, a mezzanotte. La persona pugnalata è in condizioni stabili. Gli altri feriti hanno riportato contusioni, alcuni sono in stato di choc. All'inaugurazione del magazzino si erano presentate più di 4.000 persone, attirate dalle super offerte della casa svedese. Non riuscendo a canalizzare la folla l'Ikea ha dovuto chiudere le porte appena mezz'ora dopo l'apertura. Alcune persone che volevano assolutamente arrivare al magazzino di Edmonton, il più grande dell'Ikea in Gran Bretagna, avevano abbandonato l'auto sulla tangenziale nord di Londra provocando ingorghi mostruosi e rallentando i soccorsi.
LONDRA - E' finita molto male l'inaugurazione di un nuovo magazzino Ikea a Londra, con una ventina di persone ferite - tra cui una pugnalata - nella ressa che si è scatenata all' annunciata apertura, a mezzanotte. La persona pugnalata è in condizioni stabili. Gli altri feriti hanno riportato contusioni, alcuni sono in stato di choc. All'inaugurazione del magazzino si erano presentate più di 4.000 persone, attirate dalle super offerte della casa svedese. Non riuscendo a canalizzare la folla l'Ikea ha dovuto chiudere le porte appena mezz'ora dopo l'apertura. Alcune persone che volevano assolutamente arrivare al magazzino di Edmonton, il più grande dell'Ikea in Gran Bretagna, avevano abbandonato l'auto sulla tangenziale nord di Londra provocando ingorghi mostruosi e rallentando i soccorsi.
Wednesday, February 09, 2005
Amore in chat, al primo incontro dal vivo si scoprono marito e moglie: divorzio
Con un'identità fittizia e dicendosi non sposati si erano innamorati online. Al primo incontro l'amara scoperta
AMMAN - Un amore scoppiato in chat e finito con un divorzio. Una normale storia romantica dei tempi di Internet? Non proprio, visto che la passione era nata fra quelli che già erano marito e moglie, ma che si spacciavano per liberi nella chat. Al primo incontro dal vivo, dopo tante scaramucce romantiche virtuali, la coppia è rimasta così scioccata da divorziare immediatamente. È successo in Giordania, è la notizia è stata raccontata da Petra, l'agenzia ufficiale del Paese.
DIVORZIO - Lui si chiama Bakr Melhem, lei Sanaa. I due, separati dal lavoro per diversi mesi, decidono di vincere la noia e la solitudine entrando in una chat room per fare nuove conoscenze. Lui si spaccia per «Adnan». Lei per «Jamila» ("bella") e dice di essere una donna non sposata, colta, musulmana devota con l'hobby della lettura. L'amore sboccia fra i due e per mesi, in chat infuocate, i due si promettono una futura vita insieme. Decidono di incontrarsi di persona vicino al deposito dei bus di Zarqa, a nordest di Amman, la capitale giordana. Al momento del faccia a faccia, ecco la rivelazione-choc. Bakr sbianca e volto e urla in faccia alla moglie con tutta la voce che ha: «Sei divorziata, divorziata, divorziata», la tradizionale formula con cui l'uomo può ripudiare la moglie nella tradizione islamica. Lei sviene, ma prima di perdere i sensi grida all'ex consorte: «E tu sei un bugiardo».
AMMAN - Un amore scoppiato in chat e finito con un divorzio. Una normale storia romantica dei tempi di Internet? Non proprio, visto che la passione era nata fra quelli che già erano marito e moglie, ma che si spacciavano per liberi nella chat. Al primo incontro dal vivo, dopo tante scaramucce romantiche virtuali, la coppia è rimasta così scioccata da divorziare immediatamente. È successo in Giordania, è la notizia è stata raccontata da Petra, l'agenzia ufficiale del Paese.
DIVORZIO - Lui si chiama Bakr Melhem, lei Sanaa. I due, separati dal lavoro per diversi mesi, decidono di vincere la noia e la solitudine entrando in una chat room per fare nuove conoscenze. Lui si spaccia per «Adnan». Lei per «Jamila» ("bella") e dice di essere una donna non sposata, colta, musulmana devota con l'hobby della lettura. L'amore sboccia fra i due e per mesi, in chat infuocate, i due si promettono una futura vita insieme. Decidono di incontrarsi di persona vicino al deposito dei bus di Zarqa, a nordest di Amman, la capitale giordana. Al momento del faccia a faccia, ecco la rivelazione-choc. Bakr sbianca e volto e urla in faccia alla moglie con tutta la voce che ha: «Sei divorziata, divorziata, divorziata», la tradizionale formula con cui l'uomo può ripudiare la moglie nella tradizione islamica. Lei sviene, ma prima di perdere i sensi grida all'ex consorte: «E tu sei un bugiardo».
Monday, February 07, 2005
A 4 anni tampona auto della polizia: Usa, bimbo guidava auto dei genitori
Voleva vedere un cartoon in tv. Così, approfittando del fatto che i genitori dormivano, si è vestito, è uscito di casa e si è messo al volante dell'auto della mamma. Protagonista un bambino di 4 anni, di Sand Lake nel Michigan. Il piccolo ha guidato fino al negozio di video e, avendolo trovato chiuso data l'ora, l'1.20 del mattino, è tornato indietro. Parcheggiare non è stato facile: il bimbo ha urtato due macchine e ha tamponato un'auto della polizia.
Gli agenti si erano avvicinati al parcheggio perché insospettiti dalle strane manovre della macchina. Pensavano a un tentativo di furto o all'opera di qualche ubriaco. Mai avrebbero immaginato quello che stava accadendo.
A un tratto, la macchina, dopo aver tamponato due veicoli, ha fatto marcia indietro e li ha presi in pieno. A questo punto gli agenti sono scesi dall'auto e si sono ritrovati davanti il bambino che, con fare innocente, ha chiesto di aiutarlo a parcheggiare perché doveva rientrare a casa.
Increduli hanno ascoltato il racconto del bimbo, che, serissimo, ha spiegato di essere semplicemente andato al negozio per il noleggio di video, distante mezzo chilometro, e di averlo trovato chiuso. "Volevo vedere un cartone animato", ha spiegato.
Tutto è finito bene: mamma e papà si sono svegliati quando la polizia ha suonato alla porta per riconsegnare il pilota in erba troppo intraprendente. Non ci saranno conseguenze penali e il bimbo è troppo piccolo per togliergli punti sulla patente che non ha. Restano da pagare i danni delle auto ammaccate.
Gli agenti si erano avvicinati al parcheggio perché insospettiti dalle strane manovre della macchina. Pensavano a un tentativo di furto o all'opera di qualche ubriaco. Mai avrebbero immaginato quello che stava accadendo.
A un tratto, la macchina, dopo aver tamponato due veicoli, ha fatto marcia indietro e li ha presi in pieno. A questo punto gli agenti sono scesi dall'auto e si sono ritrovati davanti il bambino che, con fare innocente, ha chiesto di aiutarlo a parcheggiare perché doveva rientrare a casa.
Increduli hanno ascoltato il racconto del bimbo, che, serissimo, ha spiegato di essere semplicemente andato al negozio per il noleggio di video, distante mezzo chilometro, e di averlo trovato chiuso. "Volevo vedere un cartone animato", ha spiegato.
Tutto è finito bene: mamma e papà si sono svegliati quando la polizia ha suonato alla porta per riconsegnare il pilota in erba troppo intraprendente. Non ci saranno conseguenze penali e il bimbo è troppo piccolo per togliergli punti sulla patente che non ha. Restano da pagare i danni delle auto ammaccate.
Thursday, February 03, 2005
Usa: muore per clistere allo sherry
Esagerare con l'alcool, si sa, fa male. Ma usare lo sherry per un clistere, può risultare addirittura letale. Un uomo di 58 anni, Michael Warner, alcolista, è morto in Texas dopo che la moglie gli ha somministrato una peretta di liquore. Per un problema alla gola, l'uomo era impossibilitato a mandar giù dei liquidi per cui la moglie, Tammy, 42 anni, ha pensato di alleviare le sue pene, somministrandogli per vie improprie la fatale bevanda.
La donna, denunciata per omicidio colposo, è stata rimessa in libertà dietro cauzione. Lei, ha assicurato, non aveva alcuna intenzione di fare del male al marito. Già sotto processo per aver bruciato un mese fa il testamento del consorte, però, rischia ora due anni di carcere.
La donna, denunciata per omicidio colposo, è stata rimessa in libertà dietro cauzione. Lei, ha assicurato, non aveva alcuna intenzione di fare del male al marito. Già sotto processo per aver bruciato un mese fa il testamento del consorte, però, rischia ora due anni di carcere.
Palermo, rissa con la nonna: tre denunciati - E' dovuta intervenire la polizia. Ferita anche una zia
Figli e nipoti se le stavano dando di santa ragione: lei, a 76 anni, si è buttata nella mischia ma è stata scaraventata a terra.
PALERMO - La nonnina battagliera. Quando ha visto figli e nipoti darsele di santa ragione, non c' ha pensato due volte e all' età di 76 anni s' è buttata nella mischia. Nella confusione la nonna è stataa però scaraventata a terra e ha riportato una contusione al ginocchio. Alla fine, il bilancio della maxi-rissa familiare, scoppiata in via Centuripe nel quartiere di Borgo Nuovo a Palermo, è stato di tre denunciati e diversi contusi. La rissa, cominciata nell' appartamento a quanto pare per futili motivi, è proseguita in strada, dove è giunta una volante della polizia costretta a chiedere rinforzi per separare tre persone che litigavano a calci e pugni. Portati in Questura, i tre uomini sono stati denunciati. Oltre alla nonna, è rimasta ferita anche una zia che ha riportato un vistoso graffio all' occhio destro.
PALERMO - La nonnina battagliera. Quando ha visto figli e nipoti darsele di santa ragione, non c' ha pensato due volte e all' età di 76 anni s' è buttata nella mischia. Nella confusione la nonna è stataa però scaraventata a terra e ha riportato una contusione al ginocchio. Alla fine, il bilancio della maxi-rissa familiare, scoppiata in via Centuripe nel quartiere di Borgo Nuovo a Palermo, è stato di tre denunciati e diversi contusi. La rissa, cominciata nell' appartamento a quanto pare per futili motivi, è proseguita in strada, dove è giunta una volante della polizia costretta a chiedere rinforzi per separare tre persone che litigavano a calci e pugni. Portati in Questura, i tre uomini sono stati denunciati. Oltre alla nonna, è rimasta ferita anche una zia che ha riportato un vistoso graffio all' occhio destro.
Monday, January 31, 2005
L'orsetto dello scandalo
«Mi dispiace, ma continuiamo a venderlo»: è questa l'ultima parola di Elisabeth Robert, presidente dell'azienda Vermont Teddy Bear Co. che commercia l'orsetto «Crazy for You», rappresentato sopra. Il pupazzo dell'"innamorato pazzo", realizzato in occasione di San Valentino e venduto anche in rete al prezzo di 70 dollari, aveva scatenato la reazione di associazioni per la tutela dei malati mentali, che denunciavano l'utilizzo inappropriato di un simbolo tragico della condizione dei malati: la camicia di forza. Anche il governatore delllo stato del Vermont Jim Douglas l'aveva definita una operazione "insensibile e inappropriata". Secondo l'azienda i consumatori, interrogati, non hanno mostrato alcuna contrarietà. Da qui le parole chiare e tonde dell'azienda: «Nessuno ci può dire che cosa possiamo e non possiamo vendere»
Pignorato il cavallo della Rai per un risarcimento a ex dipendenti
"Bene sottoposto a pignoramento giudiziario".
E' questa la scritta che campeggia sulla pancia del cavallo di viale Mazzini, la famosa scultura che dal 5 novembre del 1966 si trova all'ingresso degli uffici romani della Rai. Il "Cavallo morente", questo il nome dell'opera realizzata da Francesco Messina, rischia ora di finire nelle mani dei creditori della tv di Stato, quattro dipendenti con contratto a termine che avevano fatto causa per il reintegro ottenendo un risarcimento di 80.000 euro.
A quel punto però la Rai si è rifiutata di pagare il risarcimento ai quattro ex dipendenti, tre parrucchieri-truccatori e una costumista.
E così l'avvocato Carlo D'Inzillo, che li assiste, ha deciso di puntare al famoso cavallo. "Di sentenze che condannano la Rai a risarcire i dipendenti ne ho ottenute a migliaia", racconta D'Inzillo al quotidiano Il Messaggero, "ma loro si ostinano a non volere pagare. Il pignoramento del cavallo è una provocazione, questo è palese. Tuttavia spero possa servire, perlomeno, a far venire fuori la questione".
Nonostante l'imminente rischio di pignoramento che, se reso esecutivo, provocherebbe un certo imbarazzo, dai vertici Rai trapela una certa fermezza nel mantenere la linea dura. Sembra infatti che la tv di Stato abbia deciso di non pagare nessun risarcimento in attesa che i giudizi di appello e la Cassazione confermino le condanne.
Quest'ultime, secondo le stime dell'Usigrai, ammonterebbero a circa dodici miliardi e mezzo delle vecchie lire, se si tiene conto dei ricorsi presentati da altri ex dipendenti.
Wednesday, January 26, 2005
Arrestata la nonna che cucinava i piatti alla marijuana
Una nonna 66enne, ex cuoca in pensione, è stata arrestata per aver messo su una sorta di club per anziani in cui ognuno partecipava all'acquisto di una certa quantità di marijuana che veniva poi utilizzata per cucinare piatti «a scopo terapeutico». Patricia Tabram, questo il nome della donna residente in un piccolo villaggio nella contea di Northumberland, in Inghilterra, aveva iniziato a fare uso della sostanza per curare un ronzio auricolare, alcuni dolori ed una leggera depressione dovuti ad un incidente automobilistico. La donna la utilizzava in zuppe, torte e stufati e da qualche tempo aveva introdotto i suoi anziani vicini ed amici alle sue originali ricette. La Tabram era stata ammonita formalmente nel maggio scorso quando la polizia aveva rinvenuto alcune piante di marijuana sul suo terrazzo ed un mese dopo era stata fermata e trovata in possesso di 242 grammi della droga divisa in buste di plastica pronte per essere distribuite a persone delle quali si è rifiutata di fare il nome. L'anziana signora ha raccontato alla polizia di aver unito le forze con altri anziani che trovavano la sostanza utile per scopi terapeutici. La donna si è dichiarata colpevole, è stata rilasciata sotto cauzione e la sentenza è stata rimandata all'11 marzo. In tribunale la Tabram ha raccontato che sta addirittura scrivendo un libro sulle sue ricette intitolato 'Grandma eats cannabis' ('La nonna che mangia marijuanà) ed a questo proposito ha dichiarato: «Se mi mandano in prigione posso finire di scrivere il mio libro sulle proprietà curative della marijuana. Voglio che le persone sappiano che le medicine della sanità pubblica le stanno avvelenando anzichè curare le loro malattie».
Un nuovo virus attacca i pc e insulta l'utente: «Sei un idiota». Anche in musica
Dopo aver attaccato il computer manda sullo schermo il messaggio «Sei un idiota» con un Mp3 che canzona l'utente
Eravamo abituati a virus che facevano cadere le lettere sullo schermo. A quelli che distruggevano hard disk e memoria. Ma Cisum.A (un worm) sembra batterli tutti in fatto di fantasia. Semplicemente una volta entrato nel Pc mostra a video la scritta "You are an idiot" (sei un idiota) e mette in esecuzione un file Mp3 che ripete all'infinito l'insulto. Lasciando nello sconcerto l'utente. A scoprirlo per primi sono stati i Panda Labs di Bilbao. Che hanno subito lanciato l'allarme e reso disponibile l'antivirus.
Tra gli altri effetti dolosi del codice maligno di Cisum.A quello di chiudere i programmi in esecuzione e annullare le azioni di antivirus e firewall. In questo modo il computer rimane senza protezioni ed è vulnerabile a successivi attacchi di hacker. Inoltre, crea diverse entrate nei registri di Windows con l'intento di assicurarsi la sua esecuzione ogni volta che si riavvia il Pc. Per ora Cisum.A si diffonde automaticamente solo nelle reti informatiche e ha colpitoqualche sistema aziendale. Insediandosi nel server, nel caso un utente esegua il file con il codice maligno, questo si copia con il nome ProjectX.exe nella directory delle unità condivise, propagandosi nei Pc della rete.
Eravamo abituati a virus che facevano cadere le lettere sullo schermo. A quelli che distruggevano hard disk e memoria. Ma Cisum.A (un worm) sembra batterli tutti in fatto di fantasia. Semplicemente una volta entrato nel Pc mostra a video la scritta "You are an idiot" (sei un idiota) e mette in esecuzione un file Mp3 che ripete all'infinito l'insulto. Lasciando nello sconcerto l'utente. A scoprirlo per primi sono stati i Panda Labs di Bilbao. Che hanno subito lanciato l'allarme e reso disponibile l'antivirus.
Tra gli altri effetti dolosi del codice maligno di Cisum.A quello di chiudere i programmi in esecuzione e annullare le azioni di antivirus e firewall. In questo modo il computer rimane senza protezioni ed è vulnerabile a successivi attacchi di hacker. Inoltre, crea diverse entrate nei registri di Windows con l'intento di assicurarsi la sua esecuzione ogni volta che si riavvia il Pc. Per ora Cisum.A si diffonde automaticamente solo nelle reti informatiche e ha colpitoqualche sistema aziendale. Insediandosi nel server, nel caso un utente esegua il file con il codice maligno, questo si copia con il nome ProjectX.exe nella directory delle unità condivise, propagandosi nei Pc della rete.
Monday, January 24, 2005
Il tanga provoca "l'effetto serra": altera l'ecosistema dell'apparato genitale
Jeans, collant, slip e salvaslip, body e pantaloni troppo stretti sarebbero i responsabili di una sorta di "effetto serra" dell'apparato genitale femminile. Ad utilizzare questa insolita metafora ambientalista per descrivere alcuni disturbi tipici delle donne è la ginecologa/sessuologa Alessandra Graziottin del San Raffaele di Milano.
Pruriti, bruciori, irritazioni e infiammazioni in generale dell'apparato genitale femminile, che in Italia si calcola siano alla base di almeno due milioni di consultazioni ginecologiche ogni anno, sarebbero provocati quindi, mantenendo la terminologia ambientalista dell'esperta milanese, da un'alterazione del fragile "ecosistema vaginale".
Sul banco degli imputati il vestiario a strati molto aderenti tipico del mondo occidentale, all'origine di un aumento di qualche grado della temperatura delle secrezioni dell'apparato genitale (vulva e vagina).
Tale "surriscaldamento" fa proliferare le diverse tribù di germi che normalmente "abitano" i genitali e che aumentano di numero a causa di un "'effetto barriera" dovuto all'abbigliamento. I guai per le donne cominciano proprio quando l'ambiente o "ecosistema" delle tribù di germi dell'apparato genitale viene compromesso. Questo può accadere anche in molte situazioni. Ad esempio se si utilizzano detergenti intimi con ph elevato, che cambiano il grado di acidità vaginale alterado la proporzione numerica tra diverse tribù di germi che abitano la vagina.
Ma questo accade anche se si pecca di "troppa igiene". Lavaggi genitali troppo frequenti, infatti, spiega Graziottin, cioè superiori a due-tre volte al giorno, specie se con detergenti troppo aggressivi, rimuovono lo strato di sebo essenziale per la protezione della cute sottostante e per i normali ecosistemi. E' inoltre essenziale una protezione intima adeguata, "preferendo", ha aggiunto la ginecologa, "assorbenti o salvaslip di cotone, che facilitino la traspirazione e l'evaporazione"
Pruriti, bruciori, irritazioni e infiammazioni in generale dell'apparato genitale femminile, che in Italia si calcola siano alla base di almeno due milioni di consultazioni ginecologiche ogni anno, sarebbero provocati quindi, mantenendo la terminologia ambientalista dell'esperta milanese, da un'alterazione del fragile "ecosistema vaginale".
Sul banco degli imputati il vestiario a strati molto aderenti tipico del mondo occidentale, all'origine di un aumento di qualche grado della temperatura delle secrezioni dell'apparato genitale (vulva e vagina).
Tale "surriscaldamento" fa proliferare le diverse tribù di germi che normalmente "abitano" i genitali e che aumentano di numero a causa di un "'effetto barriera" dovuto all'abbigliamento. I guai per le donne cominciano proprio quando l'ambiente o "ecosistema" delle tribù di germi dell'apparato genitale viene compromesso. Questo può accadere anche in molte situazioni. Ad esempio se si utilizzano detergenti intimi con ph elevato, che cambiano il grado di acidità vaginale alterado la proporzione numerica tra diverse tribù di germi che abitano la vagina.
Ma questo accade anche se si pecca di "troppa igiene". Lavaggi genitali troppo frequenti, infatti, spiega Graziottin, cioè superiori a due-tre volte al giorno, specie se con detergenti troppo aggressivi, rimuovono lo strato di sebo essenziale per la protezione della cute sottostante e per i normali ecosistemi. E' inoltre essenziale una protezione intima adeguata, "preferendo", ha aggiunto la ginecologa, "assorbenti o salvaslip di cotone, che facilitino la traspirazione e l'evaporazione"
Friday, January 21, 2005
Riconosce la moglie in sito porno, ma non era lei
L'aveva fatta pedinare, ma l'investigatore aveva già avvertito che non si trattava della stessa persona. Ma non ci ha creduto.
ROMA - Era lei, ne era sicuro al cento per cento. Anche se l'investigatore che aveva assoldato per farla pedinare gli aveva detto che non era possibile, che sua moglie era integerrima. Lui non ci aveva creduto e l'ha denunciata alla polizia E tioccato così agli agenti dargli l'inattesa notizia: la donna che compariva in quella foto di un sito internet pornografico non era sua moglie ma un'altra donna.
Gli agenti del commissariato Trevi, a Roma, hanno dovuto infatti svolgere su denuncia del marito sospettoso una serie di indagini su un sito porno dedicato agli scambi di coppia e hanno così individuato puntualmente l'inserzionista e la donna ritratta. Lui è un uomo che abita nel quartiere Eur di Roma, il quale ha ammesso che la foto incriminata ritrae invece la propria moglie, consenziente alla pubblicazione dell'immagine, e che entrambi i coniugi fanno parte di un gruppo che su internet inserisce foto pornografiche e organizza incontri in cui scambiarsi i partner. Nulla di illegale dunque, e soprattutto: persona sbagliata.
Prima di arrivare a questa clamorosa smentita l'uomo ha investigato "in proprio", controllando per qualche tempo le telefonate della moglie, chiamandola parecchie volte al giorno egli stesso nell'ufficio dove la moglie lavorava, sino a provocare il licenziamento della donna, accusata dai suoi datori di lavoro di trascorrere la maggior parte la maggior parte dell'orario lavorativo al telefono. Il marito ha poi ingaggiato anche un investigatore privato per farla pedinare, e quando il detective però gli ha riferito di non aver scoperto nulla di compromettente nel comportamento della donna, l'ha denunciata alla polizia. Così la storia si è conclusa.
ROMA - Era lei, ne era sicuro al cento per cento. Anche se l'investigatore che aveva assoldato per farla pedinare gli aveva detto che non era possibile, che sua moglie era integerrima. Lui non ci aveva creduto e l'ha denunciata alla polizia E tioccato così agli agenti dargli l'inattesa notizia: la donna che compariva in quella foto di un sito internet pornografico non era sua moglie ma un'altra donna.
Gli agenti del commissariato Trevi, a Roma, hanno dovuto infatti svolgere su denuncia del marito sospettoso una serie di indagini su un sito porno dedicato agli scambi di coppia e hanno così individuato puntualmente l'inserzionista e la donna ritratta. Lui è un uomo che abita nel quartiere Eur di Roma, il quale ha ammesso che la foto incriminata ritrae invece la propria moglie, consenziente alla pubblicazione dell'immagine, e che entrambi i coniugi fanno parte di un gruppo che su internet inserisce foto pornografiche e organizza incontri in cui scambiarsi i partner. Nulla di illegale dunque, e soprattutto: persona sbagliata.
Prima di arrivare a questa clamorosa smentita l'uomo ha investigato "in proprio", controllando per qualche tempo le telefonate della moglie, chiamandola parecchie volte al giorno egli stesso nell'ufficio dove la moglie lavorava, sino a provocare il licenziamento della donna, accusata dai suoi datori di lavoro di trascorrere la maggior parte la maggior parte dell'orario lavorativo al telefono. Il marito ha poi ingaggiato anche un investigatore privato per farla pedinare, e quando il detective però gli ha riferito di non aver scoperto nulla di compromettente nel comportamento della donna, l'ha denunciata alla polizia. Così la storia si è conclusa.
Thursday, January 20, 2005
Lecciso e Venier a cena dal Cavaliere: Presenti anche il sottosegretario Letta, Cossiga e Apicella
ROMA - E dopo gli incontri con Pera e Casini, la telefonata con Formigoni e le discussioni sulle elezioni regionali, serata leggera a Palazzo Grazioli. Da Silvio Berlusconi sono arrivati il presidente della Repubblica emerito Francesco Cossiga, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, Mara Venier e Loredana Lecciso. Pantaloni chiari, e piumino nero elegante da sera, Mara Venier è scesa da una Mercedes grigia metallizzata con autista attorno alle 21.30 e si è diretta su tacchi altissimi verso la residenza romana del premier, annunciando di essere attesa da Berlusconi. Accanto a lei, visibilmente emozionata, la compagna di Al Bano, fasciata in un attillato abito nero con una scollatura mozzafiato.
Il presidente Cossiga era già arrivato da qualche minuto mentre soltanto più tardi, all’ora del caffè, li ha raggiunti Gianni Letta. Nessun commento all’uscita da parte dell’ex capo dello Stato né da parte del sottosegretario Letta. «Mi sono innamorata di Francesco Cossiga» ha detto invece, scherzando, Mara Venier uscendo all’una dalla serata. «Ci conosciamo da tanto tempo - ha aggiunto - ma stasera era davvero in grande forma. Ci ha raccontato i vecchi aneddoti, ci siamo divertiti moltissimo e abbiamo parlato di tutto fuorché di politica». La conduttrice ha spiegato che la serata era stata organizzata dal premier proprio perché l’ex capo dello Stato aveva espresso il desiderio di rivederla. A Palazzo Grazioli, comunque, Cossiga è giunto in compagnia di una elegante signora bionda. E la Lecciso? «Loredana ha accompagnato me» spiega ancora Mara Venier. E poi prendendo in giro l’amica showgirl aggiunge: «Doveva venire anche Al Bano, ma ha avuto un altro impegno».
A tavola il cuoco Michele, chef personale di Berlusconi, ha fatto servire uno sformato di carciofo, uno stracotto al barolo, una crostata classica alla marmellata in onore di Cossiga e una sachertorte che piace molto a Mara Venier. Cena particolarmente apprezzata dal premier, che invece ieri a pranzo alla Camera aveva rifiutato una una pietanza a base di scalogno.
A rallegrare la serata anche il cantante Mariano Apicella, giunto a Palazzo Grazioli con la sua chitarra.
Il presidente Cossiga era già arrivato da qualche minuto mentre soltanto più tardi, all’ora del caffè, li ha raggiunti Gianni Letta. Nessun commento all’uscita da parte dell’ex capo dello Stato né da parte del sottosegretario Letta. «Mi sono innamorata di Francesco Cossiga» ha detto invece, scherzando, Mara Venier uscendo all’una dalla serata. «Ci conosciamo da tanto tempo - ha aggiunto - ma stasera era davvero in grande forma. Ci ha raccontato i vecchi aneddoti, ci siamo divertiti moltissimo e abbiamo parlato di tutto fuorché di politica». La conduttrice ha spiegato che la serata era stata organizzata dal premier proprio perché l’ex capo dello Stato aveva espresso il desiderio di rivederla. A Palazzo Grazioli, comunque, Cossiga è giunto in compagnia di una elegante signora bionda. E la Lecciso? «Loredana ha accompagnato me» spiega ancora Mara Venier. E poi prendendo in giro l’amica showgirl aggiunge: «Doveva venire anche Al Bano, ma ha avuto un altro impegno».
A tavola il cuoco Michele, chef personale di Berlusconi, ha fatto servire uno sformato di carciofo, uno stracotto al barolo, una crostata classica alla marmellata in onore di Cossiga e una sachertorte che piace molto a Mara Venier. Cena particolarmente apprezzata dal premier, che invece ieri a pranzo alla Camera aveva rifiutato una una pietanza a base di scalogno.
A rallegrare la serata anche il cantante Mariano Apicella, giunto a Palazzo Grazioli con la sua chitarra.
Friday, January 14, 2005
La Intel fa causa a piccola ditta napoletana
Il colosso dei chip attacca la Sbf di Fuorigrotta per inibire
l'uso del marchio "G Genoa Power Inside"
Il ceo di Intel Craig Barrett (Epa)
NAPOLI - E' la solita storia. Quella di Davide contro Golia. La Intel corporation, maggior costruttore al mondo di microchips, ha deciso di intentare causa ad un'azienda elettronica napoletana, la Sbf, fondata nel 1987 con un capitale sociale di appena 20 milioni di lire, ma cresciuta nel corso di questi anni. La controversia è in corso davanti al tribunale civile di Napoli ed è stata promossa dal colosso americano del settore informatico nel settembre 2003 per far dichiarare la nullità e inibire l'uso del marchio G Genoa Power Inside (utilizzato ora per i computer assemblati dall'azienda di Fuorigrotta) registrato dalla società napoletana nel 1994.
Secondo i legali dell'azienda Usa, ciò provocherebbe infatti confusione con il proprio marchio Intel Inside ledendo i propri diritti. Una tesi contestata dagli avvocati Bruno Capponi e Davide Cesiano, legali della Sbf elettronica per i quali «non può sussistere alcuna confondibilità» tra i due marchi in quanto non si ravvisano analogie grafiche nè cromatiche. Tutta la controversia ruota dunque intorno alla parola inglese «Inside»: i legali della Sbf sottolineano che a livello comunitario sono registrati ben 116 marchi dove è presente questa parola. Il fatto che esistono molte registrazioni «è indicativo della genericità della parola stessa» e pertanto l'espressione «non è in grado, di per sè sola, di individuare e di richiamare alla mente del consumatore il collegamento con l'impresa titolare del marchio Intel Inside». L'udienza per le conclusioni è fissata per marzo.
l'uso del marchio "G Genoa Power Inside"
Il ceo di Intel Craig Barrett (Epa)
NAPOLI - E' la solita storia. Quella di Davide contro Golia. La Intel corporation, maggior costruttore al mondo di microchips, ha deciso di intentare causa ad un'azienda elettronica napoletana, la Sbf, fondata nel 1987 con un capitale sociale di appena 20 milioni di lire, ma cresciuta nel corso di questi anni. La controversia è in corso davanti al tribunale civile di Napoli ed è stata promossa dal colosso americano del settore informatico nel settembre 2003 per far dichiarare la nullità e inibire l'uso del marchio G Genoa Power Inside (utilizzato ora per i computer assemblati dall'azienda di Fuorigrotta) registrato dalla società napoletana nel 1994.
Secondo i legali dell'azienda Usa, ciò provocherebbe infatti confusione con il proprio marchio Intel Inside ledendo i propri diritti. Una tesi contestata dagli avvocati Bruno Capponi e Davide Cesiano, legali della Sbf elettronica per i quali «non può sussistere alcuna confondibilità» tra i due marchi in quanto non si ravvisano analogie grafiche nè cromatiche. Tutta la controversia ruota dunque intorno alla parola inglese «Inside»: i legali della Sbf sottolineano che a livello comunitario sono registrati ben 116 marchi dove è presente questa parola. Il fatto che esistono molte registrazioni «è indicativo della genericità della parola stessa» e pertanto l'espressione «non è in grado, di per sè sola, di individuare e di richiamare alla mente del consumatore il collegamento con l'impresa titolare del marchio Intel Inside». L'udienza per le conclusioni è fissata per marzo.
Thursday, January 13, 2005
Star dei Blue ricercato da polizia
Mandato d'arresto per multa non pagata
Questa volta Lee Ryan è davvero nei guai. Inquieto ed scapestrato, il leader dei Blue è ricercato dalla polizia e ora rischia di finire in prigione. La vicenda si riferisce ad un'accusa di aggressione a due fotografi all'uscita di un night nel dicembre del 2003. Tutto sembrava essersi concluso con una multa che il cantante avrebbe dovuto pagare. Ma a distanza di un anno, i paparazzi sostengono di non aver ricevuto nulla e la star rischia l'arresto.
Fortunatamente i cuori delle sue fan sono abituati ai colpi... Solo qualche giorno fa il ribelle della band inglese ha dichiarato di amare la modella 19enne Stefanie Martinez, "coronando" con la convivenza un amore burrascoso che durava da oltre di un anno. Tuttavia, il colpo più doloroso Lee deve averlo inflitto quando ha annunciato che il suo gruppo per un po' di tempo si ritirerà dalle scene musicali. Ed ora, a distanza di giorni, l'ultima pugnalata: rischia l'arresto per una vicenda avvenuta un anno fa.
L’artista, all’uscita da un noto locale londinese, si sarebbe scagliato contro due fotografi distruggendo la loro attrezzatura. Secondo l’accusa Lee avrebbe anche malmenato i due uomini, mentre la difesa ha sempre negato l'accaduto. Il giudice, all'epoca dei fatti, aveva accolto quest’ultima versione: Lee non era stato incriminato per l’aggressione, ma avrebbe dovuto solo risarcire i danni per il materiale distrutto.
Da allora, però, i due fotografi sostengono di non aver ricevuto neanche una sterlina dal cantante del gruppo idolo dei teenager e il Tribunale ha così emesso un mandato di arresto per Lee. Il portavoce del cantante ha spiegato che il pagamento è stato fatto tramite carta di credito e che il caso è da considerarsi chiuso.
Wednesday, January 12, 2005
Beckham, si sposano i sosia
Innamorati come gli originali
Per emulare appieno i loro idoli, i sosia di David e Victoria Beckham hanno deciso di sposarsi. Nerys Jones e Matthew Middleton si sono incontrati due anni fa in uno studio fotografico per aspiranti "cloni" dei famosi e si sono messi insieme solo una settimana dopo il primo incontro. Non disponendo di una consono Beckingham Palace, si sposeranno su una spiaggia di Cuba, con una cerimonia decisamente più modesta di quella degli originali.
La storia tra Nerys Jones e Matthew Middleton è iniziata proprio grazie alla straordinaria somiglianza con David e Victoria, nella sala d'aspetto di un'agenzia di casting. A chi li guardava singolarmente, sembravano due persone qualunque, ma in coppia erano chiaramente fatti l'uno per l'altra. Così simili a David e Victoria Beckham da essere folgorati dallo stesso colpo di fulmine che ha colpito gli originali.
Per questo i due attori che vivono a Ruabon, Wrexham, hanno deciso di sposarsi. Le nozze sarebbero dovute avvenire in Sri Lanka, ma dopo lo tsunami i due sono stati costretti a spostare la cerimonia a Cuba. Diversamente dai Beckham, però, che si sono sposati nel 1999 al termine di una cerimonia sfarzosa e eccessiva con più di 200 invitati, Nerys e Matthew hanno scelto il basso profilo per il loro matrimonio, invitando solo pochi amici e i parenti più stretti. "Per quel giorno saremo solo noi stessi", ha assicurato Nerys.
Per emulare appieno i loro idoli, i sosia di David e Victoria Beckham hanno deciso di sposarsi. Nerys Jones e Matthew Middleton si sono incontrati due anni fa in uno studio fotografico per aspiranti "cloni" dei famosi e si sono messi insieme solo una settimana dopo il primo incontro. Non disponendo di una consono Beckingham Palace, si sposeranno su una spiaggia di Cuba, con una cerimonia decisamente più modesta di quella degli originali.
La storia tra Nerys Jones e Matthew Middleton è iniziata proprio grazie alla straordinaria somiglianza con David e Victoria, nella sala d'aspetto di un'agenzia di casting. A chi li guardava singolarmente, sembravano due persone qualunque, ma in coppia erano chiaramente fatti l'uno per l'altra. Così simili a David e Victoria Beckham da essere folgorati dallo stesso colpo di fulmine che ha colpito gli originali.
Per questo i due attori che vivono a Ruabon, Wrexham, hanno deciso di sposarsi. Le nozze sarebbero dovute avvenire in Sri Lanka, ma dopo lo tsunami i due sono stati costretti a spostare la cerimonia a Cuba. Diversamente dai Beckham, però, che si sono sposati nel 1999 al termine di una cerimonia sfarzosa e eccessiva con più di 200 invitati, Nerys e Matthew hanno scelto il basso profilo per il loro matrimonio, invitando solo pochi amici e i parenti più stretti. "Per quel giorno saremo solo noi stessi", ha assicurato Nerys.
Filmava donne in bagno, fermato
Roma: scoperto grazie a caduta nel WC
Grazie a una telecamera digitale e a un po' di inventiva un romano 35enne riprendeva le parti intime delle donne che, ignare, accedevano ai bagni dell'Internet point di piazza Barberini a Roma. L'uomo è stato scoperto perché è scivolato nella tazza dove era salito per nascondere i suoi piedi. Una donna, sentendo il frastuono, si è accorta del maniaco e ha chiesto aiuto: il guardone è stato fermato per atti contrari alla pubblica decenza.
Gli agenti del commissariato di Castro Pretorio si trovavano casualmente già all'interno dell'Internet point per effettuare una serie di controlli e hanno immediatamente fermato l'uomo. Il romano si nascondeva nei bagni delle signore e, approfittando dello spazio divisiorio tra una cabina e l'altra, posizionava la telecamera digitale sul pavimento riuscendo così a filmare le parti intime delle proprie "vittime".
La polizia ha sequestrato la videocamera scoprendo che, solo in un giorno, l'uomo aveva ripreso sei donne sempre nello stesso locale, e solo la rovinosa caduta nel WC ha permesso di scoprire il guardone.
Grazie a una telecamera digitale e a un po' di inventiva un romano 35enne riprendeva le parti intime delle donne che, ignare, accedevano ai bagni dell'Internet point di piazza Barberini a Roma. L'uomo è stato scoperto perché è scivolato nella tazza dove era salito per nascondere i suoi piedi. Una donna, sentendo il frastuono, si è accorta del maniaco e ha chiesto aiuto: il guardone è stato fermato per atti contrari alla pubblica decenza.
Gli agenti del commissariato di Castro Pretorio si trovavano casualmente già all'interno dell'Internet point per effettuare una serie di controlli e hanno immediatamente fermato l'uomo. Il romano si nascondeva nei bagni delle signore e, approfittando dello spazio divisiorio tra una cabina e l'altra, posizionava la telecamera digitale sul pavimento riuscendo così a filmare le parti intime delle proprie "vittime".
La polizia ha sequestrato la videocamera scoprendo che, solo in un giorno, l'uomo aveva ripreso sei donne sempre nello stesso locale, e solo la rovinosa caduta nel WC ha permesso di scoprire il guardone.
Derubavano le vecchiette per la Playstation
Appena 10 e 11 anni: mettono a segno dieci scippi per comprarsi vestiti di marca e videogiochi. Diffidati i genitori
FROSINONE - Davvero precoce l'attitudine criminale di due ragazzini di appena dieci e undici anni, che durante le vacanze di Natale hanno messo a segno ben dieci scippi ai danni di vecchietti di Frosinone, la loro città. In una delle arterie più frequentate, via Aldo Moro, i baby scippatori intercettavano la vittima, la seguivano e poi, strattonandola, le prendevano la borsetta. Poi fuggivano rapidi in sella alla loro bicicletta. Con i soldi rubati compravano telefoni cellulari, scarpe di marca, playstation e giochi. La carriera criminale dei due è stata stroncata dalla polizia che li ha identificati e deciso di dare una diffida ai genitori, vista la loro giovanissima età. Se Alessandro e Simone (questi i nomi dei ragazzini) ci riproveranno, finiranno in un istituto di rieducazione per minori.
RECIDIVI - Il primo scippo risale allo scorso 24 dicembre, e fu ai danni di una donna anziana: bottino 120 euro. Poi altri nove colpi, compiuti in sella alla bicicletta, ma anche a piedi, tutti durante le vacanze di Natale. I due ragazzini abitano con i loro genitori al Casermone, una serie di palazzi popolari nella parte bassa della città, una delle zone più degradate e povere del capoluogo ciociaro. La polizia ha inviato sul caso un'informativa al Tribunale dei minori di Roma.
FROSINONE - Davvero precoce l'attitudine criminale di due ragazzini di appena dieci e undici anni, che durante le vacanze di Natale hanno messo a segno ben dieci scippi ai danni di vecchietti di Frosinone, la loro città. In una delle arterie più frequentate, via Aldo Moro, i baby scippatori intercettavano la vittima, la seguivano e poi, strattonandola, le prendevano la borsetta. Poi fuggivano rapidi in sella alla loro bicicletta. Con i soldi rubati compravano telefoni cellulari, scarpe di marca, playstation e giochi. La carriera criminale dei due è stata stroncata dalla polizia che li ha identificati e deciso di dare una diffida ai genitori, vista la loro giovanissima età. Se Alessandro e Simone (questi i nomi dei ragazzini) ci riproveranno, finiranno in un istituto di rieducazione per minori.
RECIDIVI - Il primo scippo risale allo scorso 24 dicembre, e fu ai danni di una donna anziana: bottino 120 euro. Poi altri nove colpi, compiuti in sella alla bicicletta, ma anche a piedi, tutti durante le vacanze di Natale. I due ragazzini abitano con i loro genitori al Casermone, una serie di palazzi popolari nella parte bassa della città, una delle zone più degradate e povere del capoluogo ciociaro. La polizia ha inviato sul caso un'informativa al Tribunale dei minori di Roma.
Tuesday, January 11, 2005
Rimproverato da un ristoratore, estrae una rivoltella in un locale di Bologna: denunciato alla polizia
MILANO - Dopo un esordio abbastanza tranquillo, il decreto anti-fumo registra i primi episodi eclatanti. Nel secondo
giorno di normativa i controlli effettuati nelle varie città, con l'ausilio anche di personale in borghese, hanno evidenziato diverse infrazioni alle norme anche con qualche, isolato, caso di isteria post-legge.
MINACCE CON PISTOLA - A verdesela brutta è stato, in particolare, il gestore di una pizzeria di Bologna. Verso le 3 di notte un cittadino del Bangladesh di 21 anni, che gestisce un locale in via Rizzoli, nel cuore della città felsinea, ha chiesto a un cliente, sicuramente un italiano secondo il racconto dell'esercente, di non fumare e questi per tutta risposta, dopo un'animata discussione, lo ha minacciato mostrandogli una pistola che aveva in cintola e dopo averlo insultato è andato via. L'episodio è stato denunciato alla polizia.
ANCHE I CARABINIERI IN CAMPO - L'introduzione del divieto di fumo nei locali pubblici, ha di fatto aggiornato anche l'attività del carabiniere di quartiere che oltre a svolgere le normali mansioni di contatto con la cittadinanza, dall'entrata in vigore della legge Sirchia, ha compiti di controllo. A Perugia, è stato individuato un anziano signore che all'interno di un bar si era acceso la pipa mentre leggeva il giornale: fatto notare dal carabiniere presente che vigeva un divieto assoluto di fumo, l'uomo si è scusato uscendo dal locale motivando che «aveva acceso la pipa per abitudine e per mera dimenticanza del divieto». Non è stato ovviamente multato.
PRIMO TRASGRESSORE ALLA CAMERA - La legge Sirchia fa la prima vittima anche a Montecitorio. Il primo «fuorilegge» tra i politici è stato un deputato dell'Udeur, Mauro
Fabris che per distrazione si è acceso una sigaretta alla Camera. «Sì, il collega Fabris si era dimenticato del divieto...», ha sorriso Nuccio Cusumano, deputato dell'Udeur che giustifica il compagno di partito.
Altri parlamentari, a partire dal leader dei comunisti italiani Oliviero Diliberto hanno già annunciato invece che fumeranno volontariamente dove non si può come forma di protesta non violenta nei confronti della nuova normativa.
giorno di normativa i controlli effettuati nelle varie città, con l'ausilio anche di personale in borghese, hanno evidenziato diverse infrazioni alle norme anche con qualche, isolato, caso di isteria post-legge.
MINACCE CON PISTOLA - A verdesela brutta è stato, in particolare, il gestore di una pizzeria di Bologna. Verso le 3 di notte un cittadino del Bangladesh di 21 anni, che gestisce un locale in via Rizzoli, nel cuore della città felsinea, ha chiesto a un cliente, sicuramente un italiano secondo il racconto dell'esercente, di non fumare e questi per tutta risposta, dopo un'animata discussione, lo ha minacciato mostrandogli una pistola che aveva in cintola e dopo averlo insultato è andato via. L'episodio è stato denunciato alla polizia.
ANCHE I CARABINIERI IN CAMPO - L'introduzione del divieto di fumo nei locali pubblici, ha di fatto aggiornato anche l'attività del carabiniere di quartiere che oltre a svolgere le normali mansioni di contatto con la cittadinanza, dall'entrata in vigore della legge Sirchia, ha compiti di controllo. A Perugia, è stato individuato un anziano signore che all'interno di un bar si era acceso la pipa mentre leggeva il giornale: fatto notare dal carabiniere presente che vigeva un divieto assoluto di fumo, l'uomo si è scusato uscendo dal locale motivando che «aveva acceso la pipa per abitudine e per mera dimenticanza del divieto». Non è stato ovviamente multato.
PRIMO TRASGRESSORE ALLA CAMERA - La legge Sirchia fa la prima vittima anche a Montecitorio. Il primo «fuorilegge» tra i politici è stato un deputato dell'Udeur, Mauro
Fabris che per distrazione si è acceso una sigaretta alla Camera. «Sì, il collega Fabris si era dimenticato del divieto...», ha sorriso Nuccio Cusumano, deputato dell'Udeur che giustifica il compagno di partito.
Altri parlamentari, a partire dal leader dei comunisti italiani Oliviero Diliberto hanno già annunciato invece che fumeranno volontariamente dove non si può come forma di protesta non violenta nei confronti della nuova normativa.