Quando arriva il caldo, si sa, il gelato va a ruba. Ma stavolta a fare manbassa delle gustose coppette non sono stati ingordi ragazzini, bensì un orsetto lavatore. Già, è stato proprio un procione a seminare il panico tra i clienti di una gelateria di Sanremo, correndo sui tavoli, saltando nei piatti dei dolci e mettendo il muso nelle coppe di gelato. Alla fine l'orsetto è stato catturato dalle guardie forestali.
L'incursione del procione è avvenuta mercoledì sera e le guardie forestali stanno ancora cercando di capire da dove sia arrivato l'animale. L'orsetto lavatore era visibilmente frastornato: "Girava sui tavoli facendo manbassa delle ordinazioni - spiega il comandante provinciale della forestale, Giovanni Vetrone - non disdegnando, evidentemente spinto dalla sete, di bere un goccetto di cognac da un bicchiere sul tavolo. La sua cattura si è rivelata tutt' altro che facile. Nonostante l'aria impacciata l' orsetto è un ottimo corridore e, se disturbato, diventa piuttosto aggressivo".
Il procione è diffuso in America: onnivoro e di abitudini prevalentemente notturne, deve il suo nome al caratteristico costume di lavare gli alimenti prima di mangiarli. Per la legge italiana è il classificato tra gli animali pericolosi e deve perciò essere detenuto solo in poche strutture autorizzate, tra l'altro non presenti in provincia di Imperia. L'orsetto, momentaneamente custodito dalla forestale di Sanremo, sarà per questo affidato al piu' presto a un centro del Wwf di Marina di Massa, in Toscana.
Thursday, May 12, 2005
Tuesday, May 10, 2005
Rapinatore perde la carta d'identità: preso
Alfonso Gattabuia, un pregiudicato ciociaro, ha lasciato cadere il suo documento nella tabaccheria che aveva appena svaligiato
FROSINONE - Un pregiudicato ciociaro, Alfonso Gattabuia, è statao tradito dalla fretta: ha tentato una rapina a danno di una tabaccheria ma, nella foga di fuggire dopo aver arraffato una decina di schede telefoniche per ricaricare cellulari, ha perso la sua carta di identità. È bastato un controllo da parte della polizia per ritrovare il documento e quindi effettuare una perquisizione a casa del ragazzo. Qui gli agenti del questore Margherito hanno ritrovato le schede e lo hanno arrestato insieme a quello che è ritenuto il complice, o meglio l'autista della macchina con la quale i due erano fuggiti.
FROSINONE - Un pregiudicato ciociaro, Alfonso Gattabuia, è statao tradito dalla fretta: ha tentato una rapina a danno di una tabaccheria ma, nella foga di fuggire dopo aver arraffato una decina di schede telefoniche per ricaricare cellulari, ha perso la sua carta di identità. È bastato un controllo da parte della polizia per ritrovare il documento e quindi effettuare una perquisizione a casa del ragazzo. Qui gli agenti del questore Margherito hanno ritrovato le schede e lo hanno arrestato insieme a quello che è ritenuto il complice, o meglio l'autista della macchina con la quale i due erano fuggiti.
Monday, April 18, 2005
Fai Straridere aderisce: Seicento milioni di salti "Così salveremo la terra"
"Se tutti salteranno nello stesso momento cambierà l'orbita e la temperatura del pianeta si ridurrà di due gradi"
La bizzarra teoria è nata su internet e ora dilaga in Rete. L'ora x è il 20 luglio 2006: su un sito già milioni di iscrizioni
In un mondo soffocato dall'inquinamento atmosferico e surriscaldato dall'effetto serra c'è chi si affanna a ratificare il protocollo di Kyoto e chi ritiene che per salvare il pianeta sia sufficiente saltare. Si sceglie una superficie dura, si prende una lunga rincorsa, e via, si spicca un bel salto. E al momento dell'atterraggio si modifica l'orbita terrestre, cambiando il corso della storia. Perché la stravagante teoria funzioni però, è necessario che a compiere il balzo siano almeno 600 milioni di persone, tutte residenti nell'emisfero occidentale. Ma soprattutto è fondamentale che l'esercito dei saltatori spicchi il balzo nello stesso istante.
Complice il tam tam della Rete, la bizzarra teoria è rimbalzata sui forum di discussione di tutto il mondo, destando curiosità e non poche perplessità. Tutto è nato da un sito che raccoglie le adesioni al World Jump Day, la giornata mondiale del salto fissata per il 20 luglio del 2006. Per quella data infatti, è previsto il balzo che dovrebbe modificare l'orbita terrestre.
Secondo gli studi del Professor Hans Peter Niesward, del Dipartimento di Fisica Gravitazionale di Monaco, il nostro pianeta potrebbe venire spostato dalla sua attuale orbita di rotazione grazie alla forza combinata di essere umani che saltano simultaneamente. Risultato: diminuirebbe il processo di riscaldamento in atto, (la temperatura si ridurrebbe di due gradi entro il 2040) e potremmo godere di un maggior numero di ore di sole durante il giorno e di un clima più omogeneo. Condizione che gioverebbe soprattutto alle popolazioni del Terzo Mondo. Il professor Niesward e i suoi colleghi hanno però stimato che per realizzare una perturbazione sufficiente a "spostare" l'orbita della Terra sarebbero necessari 600 milioni di saltatori. Lo scienziato fornisce come esempi i movimenti sismici rilevati durante l'impatto di una cometa o il movimento simultaneo del pubblico della finale della Coppa del Mondo di Calcio del 2002.
Collegandosi al sito worldjumpday.org e selezionando la propria città di appartenenza dall'apposito menù a tendina, si può anche scoprire a quale ora del 20 luglio 2006 si dovrà saltare per poter essere in simultanea con il resto del mondo. Per chi abita a Roma ad esempio, il momento esatto del balzo è fissato per le 10:39 e 13 secondi. Lasciando il proprio indirizzo e-mail, il giorno prima dell'evento si riceverà anche un Reminder come promemoria.
Una bufala o una teoria dotata di un qualche fondamento scientifico? Come spesso accade su internet, anche in questo caso non è possibile fornire dati precisi sull'attendibilità del sito ma gli elementi che destano sospetti sono molti. Primo fra tutti il contatore, secondo cui si sarebbero già iscritte oltre 111 milioni di persone. Poi la possibilità di acquistare diversi gadget, elemento che fa pensare alla solita trovata per fare soldi facili e attirare più cybernauti possibili. E infine l'impossibilità di contattare gli artefici dell'originale teoria.
E anche se Snopes. com, il più blasonato portale anti-bufale della Rete, non ha condotto indagini sull'attendibilità del sito, lo scetticismo rimane. Secondo Felice Iazzi, direttore del dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino, "è già impossibile l'assunto di partenza, ovvero riuscire a saltare tutti nello stesso istante". "Ma se supponiamo che l'evento sia fattibile - prosegue il professore - l'orbita della Terra potrebbe effettivamente venire schiacciata verso il basso. Ma solo nell'istante del salto. Perché la perturbazione provocata sarebbe comunque di lievissima entità".
"L'unica possibilità - conclude il docente - è che, durante il salto, lo spostamento della Terra rispetto alla sua orbita sia tale per cui, l'effetto debole degli altri pianeti del Sistema Solare, renda irreversibile il ritorno alla posizione di partenza. Questo è l'unico caso in cui l'orbita del nostro Pianeta potrebbe rimanere alterata. Ma valutare questo effetto significa affrontare calcoli di una complessità spaventosa..." Insomma, saltare per salvare il mondo è una ricetta che convince poco. Ma per fugare ogni dubbio non rimane che attendere il 20 luglio del 2006.
La bizzarra teoria è nata su internet e ora dilaga in Rete. L'ora x è il 20 luglio 2006: su un sito già milioni di iscrizioni
In un mondo soffocato dall'inquinamento atmosferico e surriscaldato dall'effetto serra c'è chi si affanna a ratificare il protocollo di Kyoto e chi ritiene che per salvare il pianeta sia sufficiente saltare. Si sceglie una superficie dura, si prende una lunga rincorsa, e via, si spicca un bel salto. E al momento dell'atterraggio si modifica l'orbita terrestre, cambiando il corso della storia. Perché la stravagante teoria funzioni però, è necessario che a compiere il balzo siano almeno 600 milioni di persone, tutte residenti nell'emisfero occidentale. Ma soprattutto è fondamentale che l'esercito dei saltatori spicchi il balzo nello stesso istante.
Complice il tam tam della Rete, la bizzarra teoria è rimbalzata sui forum di discussione di tutto il mondo, destando curiosità e non poche perplessità. Tutto è nato da un sito che raccoglie le adesioni al World Jump Day, la giornata mondiale del salto fissata per il 20 luglio del 2006. Per quella data infatti, è previsto il balzo che dovrebbe modificare l'orbita terrestre.
Secondo gli studi del Professor Hans Peter Niesward, del Dipartimento di Fisica Gravitazionale di Monaco, il nostro pianeta potrebbe venire spostato dalla sua attuale orbita di rotazione grazie alla forza combinata di essere umani che saltano simultaneamente. Risultato: diminuirebbe il processo di riscaldamento in atto, (la temperatura si ridurrebbe di due gradi entro il 2040) e potremmo godere di un maggior numero di ore di sole durante il giorno e di un clima più omogeneo. Condizione che gioverebbe soprattutto alle popolazioni del Terzo Mondo. Il professor Niesward e i suoi colleghi hanno però stimato che per realizzare una perturbazione sufficiente a "spostare" l'orbita della Terra sarebbero necessari 600 milioni di saltatori. Lo scienziato fornisce come esempi i movimenti sismici rilevati durante l'impatto di una cometa o il movimento simultaneo del pubblico della finale della Coppa del Mondo di Calcio del 2002.
Collegandosi al sito worldjumpday.org e selezionando la propria città di appartenenza dall'apposito menù a tendina, si può anche scoprire a quale ora del 20 luglio 2006 si dovrà saltare per poter essere in simultanea con il resto del mondo. Per chi abita a Roma ad esempio, il momento esatto del balzo è fissato per le 10:39 e 13 secondi. Lasciando il proprio indirizzo e-mail, il giorno prima dell'evento si riceverà anche un Reminder come promemoria.
Una bufala o una teoria dotata di un qualche fondamento scientifico? Come spesso accade su internet, anche in questo caso non è possibile fornire dati precisi sull'attendibilità del sito ma gli elementi che destano sospetti sono molti. Primo fra tutti il contatore, secondo cui si sarebbero già iscritte oltre 111 milioni di persone. Poi la possibilità di acquistare diversi gadget, elemento che fa pensare alla solita trovata per fare soldi facili e attirare più cybernauti possibili. E infine l'impossibilità di contattare gli artefici dell'originale teoria.
E anche se Snopes. com, il più blasonato portale anti-bufale della Rete, non ha condotto indagini sull'attendibilità del sito, lo scetticismo rimane. Secondo Felice Iazzi, direttore del dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino, "è già impossibile l'assunto di partenza, ovvero riuscire a saltare tutti nello stesso istante". "Ma se supponiamo che l'evento sia fattibile - prosegue il professore - l'orbita della Terra potrebbe effettivamente venire schiacciata verso il basso. Ma solo nell'istante del salto. Perché la perturbazione provocata sarebbe comunque di lievissima entità".
"L'unica possibilità - conclude il docente - è che, durante il salto, lo spostamento della Terra rispetto alla sua orbita sia tale per cui, l'effetto debole degli altri pianeti del Sistema Solare, renda irreversibile il ritorno alla posizione di partenza. Questo è l'unico caso in cui l'orbita del nostro Pianeta potrebbe rimanere alterata. Ma valutare questo effetto significa affrontare calcoli di una complessità spaventosa..." Insomma, saltare per salvare il mondo è una ricetta che convince poco. Ma per fugare ogni dubbio non rimane che attendere il 20 luglio del 2006.
Tuesday, April 05, 2005
NY, triangolo sessuale con un cane
Analista di Wall Street uccide animale
Lui, lei e il cane. Un triangolo a sfondo sessuale è finito nel sangue a New York, dove l'analista di Wall Street, Thomas Fong, è stato arrestato con l'accusa di avere ucciso un mini-pastore scozzese. Lo specialista di Borsa è sotto inchiesta per avere avuto rapporti con l'animale. Il cane, che apparteneva alla ragazza, avrebbe partecipato anche agli incontri amorosi della coppia in un appartamento sulla 34.a strada.
L'uomo è accusato dalla polizia di essere entrato a forza nell'appartamento, in assenza della ragazza, e di avere ucciso il cane nella vasca da bagno, lasciando poi le pareti imbrattate col sangue dell'animale. L'analista di Wall Street, che rischia 15 anni di prigione, si proclama innocente. "Il mio cliente amava molto il cane - ha sottolineato il suo avvocato - ma solo in modo affettuoso: non vi sono stati rapporti sessuali". Una storia dai contorni torbidi, nella quale a farne le spese è stato soprattutto il povero animale.
Lui, lei e il cane. Un triangolo a sfondo sessuale è finito nel sangue a New York, dove l'analista di Wall Street, Thomas Fong, è stato arrestato con l'accusa di avere ucciso un mini-pastore scozzese. Lo specialista di Borsa è sotto inchiesta per avere avuto rapporti con l'animale. Il cane, che apparteneva alla ragazza, avrebbe partecipato anche agli incontri amorosi della coppia in un appartamento sulla 34.a strada.
L'uomo è accusato dalla polizia di essere entrato a forza nell'appartamento, in assenza della ragazza, e di avere ucciso il cane nella vasca da bagno, lasciando poi le pareti imbrattate col sangue dell'animale. L'analista di Wall Street, che rischia 15 anni di prigione, si proclama innocente. "Il mio cliente amava molto il cane - ha sottolineato il suo avvocato - ma solo in modo affettuoso: non vi sono stati rapporti sessuali". Una storia dai contorni torbidi, nella quale a farne le spese è stato soprattutto il povero animale.
Tokyo, vagoni del metrò per sole donne
Lo scopo è quello di fronteggiare la valanga di denunce contro uomini che approfittando della ressa per fare la manomorta
TOKYO - Le linee metropolitane di Tokyo hanno inaugurato un servizio di vagoni «solo per donne»: lo scopo è di fronteggiare la valanga di denunce delle viaggiatrici contro gli uomini che, approfittando della ressa nelle ore di punta, allungano... le mani. I vagoni off-limits per gli uomini già esistono in altre zone del Giappone, ma finora non erano stati introdotti a Tokyo per via dell'intricata rete ferroviaria della capitale nipponica, su cui viaggia ogni giorno un milione di persone.
Negli ultimi otto anni, a Tokyo, le denunce contro chi sale sui treni per approfittare della confusione e compiere atti osceni si sono triplicate.
TOKYO - Le linee metropolitane di Tokyo hanno inaugurato un servizio di vagoni «solo per donne»: lo scopo è di fronteggiare la valanga di denunce delle viaggiatrici contro gli uomini che, approfittando della ressa nelle ore di punta, allungano... le mani. I vagoni off-limits per gli uomini già esistono in altre zone del Giappone, ma finora non erano stati introdotti a Tokyo per via dell'intricata rete ferroviaria della capitale nipponica, su cui viaggia ogni giorno un milione di persone.
Negli ultimi otto anni, a Tokyo, le denunce contro chi sale sui treni per approfittare della confusione e compiere atti osceni si sono triplicate.
Thursday, February 10, 2005
Inaugurazione Ikea a Londra, venti feriti
Scene di delirio di fronte al magazzino di Edmonton, nel nord della città. Una persona è stata pugnalata
LONDRA - E' finita molto male l'inaugurazione di un nuovo magazzino Ikea a Londra, con una ventina di persone ferite - tra cui una pugnalata - nella ressa che si è scatenata all' annunciata apertura, a mezzanotte. La persona pugnalata è in condizioni stabili. Gli altri feriti hanno riportato contusioni, alcuni sono in stato di choc. All'inaugurazione del magazzino si erano presentate più di 4.000 persone, attirate dalle super offerte della casa svedese. Non riuscendo a canalizzare la folla l'Ikea ha dovuto chiudere le porte appena mezz'ora dopo l'apertura. Alcune persone che volevano assolutamente arrivare al magazzino di Edmonton, il più grande dell'Ikea in Gran Bretagna, avevano abbandonato l'auto sulla tangenziale nord di Londra provocando ingorghi mostruosi e rallentando i soccorsi.
LONDRA - E' finita molto male l'inaugurazione di un nuovo magazzino Ikea a Londra, con una ventina di persone ferite - tra cui una pugnalata - nella ressa che si è scatenata all' annunciata apertura, a mezzanotte. La persona pugnalata è in condizioni stabili. Gli altri feriti hanno riportato contusioni, alcuni sono in stato di choc. All'inaugurazione del magazzino si erano presentate più di 4.000 persone, attirate dalle super offerte della casa svedese. Non riuscendo a canalizzare la folla l'Ikea ha dovuto chiudere le porte appena mezz'ora dopo l'apertura. Alcune persone che volevano assolutamente arrivare al magazzino di Edmonton, il più grande dell'Ikea in Gran Bretagna, avevano abbandonato l'auto sulla tangenziale nord di Londra provocando ingorghi mostruosi e rallentando i soccorsi.
Wednesday, February 09, 2005
Amore in chat, al primo incontro dal vivo si scoprono marito e moglie: divorzio
Con un'identità fittizia e dicendosi non sposati si erano innamorati online. Al primo incontro l'amara scoperta
AMMAN - Un amore scoppiato in chat e finito con un divorzio. Una normale storia romantica dei tempi di Internet? Non proprio, visto che la passione era nata fra quelli che già erano marito e moglie, ma che si spacciavano per liberi nella chat. Al primo incontro dal vivo, dopo tante scaramucce romantiche virtuali, la coppia è rimasta così scioccata da divorziare immediatamente. È successo in Giordania, è la notizia è stata raccontata da Petra, l'agenzia ufficiale del Paese.
DIVORZIO - Lui si chiama Bakr Melhem, lei Sanaa. I due, separati dal lavoro per diversi mesi, decidono di vincere la noia e la solitudine entrando in una chat room per fare nuove conoscenze. Lui si spaccia per «Adnan». Lei per «Jamila» ("bella") e dice di essere una donna non sposata, colta, musulmana devota con l'hobby della lettura. L'amore sboccia fra i due e per mesi, in chat infuocate, i due si promettono una futura vita insieme. Decidono di incontrarsi di persona vicino al deposito dei bus di Zarqa, a nordest di Amman, la capitale giordana. Al momento del faccia a faccia, ecco la rivelazione-choc. Bakr sbianca e volto e urla in faccia alla moglie con tutta la voce che ha: «Sei divorziata, divorziata, divorziata», la tradizionale formula con cui l'uomo può ripudiare la moglie nella tradizione islamica. Lei sviene, ma prima di perdere i sensi grida all'ex consorte: «E tu sei un bugiardo».
AMMAN - Un amore scoppiato in chat e finito con un divorzio. Una normale storia romantica dei tempi di Internet? Non proprio, visto che la passione era nata fra quelli che già erano marito e moglie, ma che si spacciavano per liberi nella chat. Al primo incontro dal vivo, dopo tante scaramucce romantiche virtuali, la coppia è rimasta così scioccata da divorziare immediatamente. È successo in Giordania, è la notizia è stata raccontata da Petra, l'agenzia ufficiale del Paese.
DIVORZIO - Lui si chiama Bakr Melhem, lei Sanaa. I due, separati dal lavoro per diversi mesi, decidono di vincere la noia e la solitudine entrando in una chat room per fare nuove conoscenze. Lui si spaccia per «Adnan». Lei per «Jamila» ("bella") e dice di essere una donna non sposata, colta, musulmana devota con l'hobby della lettura. L'amore sboccia fra i due e per mesi, in chat infuocate, i due si promettono una futura vita insieme. Decidono di incontrarsi di persona vicino al deposito dei bus di Zarqa, a nordest di Amman, la capitale giordana. Al momento del faccia a faccia, ecco la rivelazione-choc. Bakr sbianca e volto e urla in faccia alla moglie con tutta la voce che ha: «Sei divorziata, divorziata, divorziata», la tradizionale formula con cui l'uomo può ripudiare la moglie nella tradizione islamica. Lei sviene, ma prima di perdere i sensi grida all'ex consorte: «E tu sei un bugiardo».
Monday, February 07, 2005
A 4 anni tampona auto della polizia: Usa, bimbo guidava auto dei genitori
Voleva vedere un cartoon in tv. Così, approfittando del fatto che i genitori dormivano, si è vestito, è uscito di casa e si è messo al volante dell'auto della mamma. Protagonista un bambino di 4 anni, di Sand Lake nel Michigan. Il piccolo ha guidato fino al negozio di video e, avendolo trovato chiuso data l'ora, l'1.20 del mattino, è tornato indietro. Parcheggiare non è stato facile: il bimbo ha urtato due macchine e ha tamponato un'auto della polizia.
Gli agenti si erano avvicinati al parcheggio perché insospettiti dalle strane manovre della macchina. Pensavano a un tentativo di furto o all'opera di qualche ubriaco. Mai avrebbero immaginato quello che stava accadendo.
A un tratto, la macchina, dopo aver tamponato due veicoli, ha fatto marcia indietro e li ha presi in pieno. A questo punto gli agenti sono scesi dall'auto e si sono ritrovati davanti il bambino che, con fare innocente, ha chiesto di aiutarlo a parcheggiare perché doveva rientrare a casa.
Increduli hanno ascoltato il racconto del bimbo, che, serissimo, ha spiegato di essere semplicemente andato al negozio per il noleggio di video, distante mezzo chilometro, e di averlo trovato chiuso. "Volevo vedere un cartone animato", ha spiegato.
Tutto è finito bene: mamma e papà si sono svegliati quando la polizia ha suonato alla porta per riconsegnare il pilota in erba troppo intraprendente. Non ci saranno conseguenze penali e il bimbo è troppo piccolo per togliergli punti sulla patente che non ha. Restano da pagare i danni delle auto ammaccate.
Gli agenti si erano avvicinati al parcheggio perché insospettiti dalle strane manovre della macchina. Pensavano a un tentativo di furto o all'opera di qualche ubriaco. Mai avrebbero immaginato quello che stava accadendo.
A un tratto, la macchina, dopo aver tamponato due veicoli, ha fatto marcia indietro e li ha presi in pieno. A questo punto gli agenti sono scesi dall'auto e si sono ritrovati davanti il bambino che, con fare innocente, ha chiesto di aiutarlo a parcheggiare perché doveva rientrare a casa.
Increduli hanno ascoltato il racconto del bimbo, che, serissimo, ha spiegato di essere semplicemente andato al negozio per il noleggio di video, distante mezzo chilometro, e di averlo trovato chiuso. "Volevo vedere un cartone animato", ha spiegato.
Tutto è finito bene: mamma e papà si sono svegliati quando la polizia ha suonato alla porta per riconsegnare il pilota in erba troppo intraprendente. Non ci saranno conseguenze penali e il bimbo è troppo piccolo per togliergli punti sulla patente che non ha. Restano da pagare i danni delle auto ammaccate.
Thursday, February 03, 2005
Usa: muore per clistere allo sherry
Esagerare con l'alcool, si sa, fa male. Ma usare lo sherry per un clistere, può risultare addirittura letale. Un uomo di 58 anni, Michael Warner, alcolista, è morto in Texas dopo che la moglie gli ha somministrato una peretta di liquore. Per un problema alla gola, l'uomo era impossibilitato a mandar giù dei liquidi per cui la moglie, Tammy, 42 anni, ha pensato di alleviare le sue pene, somministrandogli per vie improprie la fatale bevanda.
La donna, denunciata per omicidio colposo, è stata rimessa in libertà dietro cauzione. Lei, ha assicurato, non aveva alcuna intenzione di fare del male al marito. Già sotto processo per aver bruciato un mese fa il testamento del consorte, però, rischia ora due anni di carcere.
La donna, denunciata per omicidio colposo, è stata rimessa in libertà dietro cauzione. Lei, ha assicurato, non aveva alcuna intenzione di fare del male al marito. Già sotto processo per aver bruciato un mese fa il testamento del consorte, però, rischia ora due anni di carcere.
Palermo, rissa con la nonna: tre denunciati - E' dovuta intervenire la polizia. Ferita anche una zia
Figli e nipoti se le stavano dando di santa ragione: lei, a 76 anni, si è buttata nella mischia ma è stata scaraventata a terra.
PALERMO - La nonnina battagliera. Quando ha visto figli e nipoti darsele di santa ragione, non c' ha pensato due volte e all' età di 76 anni s' è buttata nella mischia. Nella confusione la nonna è stataa però scaraventata a terra e ha riportato una contusione al ginocchio. Alla fine, il bilancio della maxi-rissa familiare, scoppiata in via Centuripe nel quartiere di Borgo Nuovo a Palermo, è stato di tre denunciati e diversi contusi. La rissa, cominciata nell' appartamento a quanto pare per futili motivi, è proseguita in strada, dove è giunta una volante della polizia costretta a chiedere rinforzi per separare tre persone che litigavano a calci e pugni. Portati in Questura, i tre uomini sono stati denunciati. Oltre alla nonna, è rimasta ferita anche una zia che ha riportato un vistoso graffio all' occhio destro.
PALERMO - La nonnina battagliera. Quando ha visto figli e nipoti darsele di santa ragione, non c' ha pensato due volte e all' età di 76 anni s' è buttata nella mischia. Nella confusione la nonna è stataa però scaraventata a terra e ha riportato una contusione al ginocchio. Alla fine, il bilancio della maxi-rissa familiare, scoppiata in via Centuripe nel quartiere di Borgo Nuovo a Palermo, è stato di tre denunciati e diversi contusi. La rissa, cominciata nell' appartamento a quanto pare per futili motivi, è proseguita in strada, dove è giunta una volante della polizia costretta a chiedere rinforzi per separare tre persone che litigavano a calci e pugni. Portati in Questura, i tre uomini sono stati denunciati. Oltre alla nonna, è rimasta ferita anche una zia che ha riportato un vistoso graffio all' occhio destro.
Monday, January 31, 2005
L'orsetto dello scandalo
«Mi dispiace, ma continuiamo a venderlo»: è questa l'ultima parola di Elisabeth Robert, presidente dell'azienda Vermont Teddy Bear Co. che commercia l'orsetto «Crazy for You», rappresentato sopra. Il pupazzo dell'"innamorato pazzo", realizzato in occasione di San Valentino e venduto anche in rete al prezzo di 70 dollari, aveva scatenato la reazione di associazioni per la tutela dei malati mentali, che denunciavano l'utilizzo inappropriato di un simbolo tragico della condizione dei malati: la camicia di forza. Anche il governatore delllo stato del Vermont Jim Douglas l'aveva definita una operazione "insensibile e inappropriata". Secondo l'azienda i consumatori, interrogati, non hanno mostrato alcuna contrarietà. Da qui le parole chiare e tonde dell'azienda: «Nessuno ci può dire che cosa possiamo e non possiamo vendere»
Pignorato il cavallo della Rai per un risarcimento a ex dipendenti
"Bene sottoposto a pignoramento giudiziario".
E' questa la scritta che campeggia sulla pancia del cavallo di viale Mazzini, la famosa scultura che dal 5 novembre del 1966 si trova all'ingresso degli uffici romani della Rai. Il "Cavallo morente", questo il nome dell'opera realizzata da Francesco Messina, rischia ora di finire nelle mani dei creditori della tv di Stato, quattro dipendenti con contratto a termine che avevano fatto causa per il reintegro ottenendo un risarcimento di 80.000 euro.
A quel punto però la Rai si è rifiutata di pagare il risarcimento ai quattro ex dipendenti, tre parrucchieri-truccatori e una costumista.
E così l'avvocato Carlo D'Inzillo, che li assiste, ha deciso di puntare al famoso cavallo. "Di sentenze che condannano la Rai a risarcire i dipendenti ne ho ottenute a migliaia", racconta D'Inzillo al quotidiano Il Messaggero, "ma loro si ostinano a non volere pagare. Il pignoramento del cavallo è una provocazione, questo è palese. Tuttavia spero possa servire, perlomeno, a far venire fuori la questione".
Nonostante l'imminente rischio di pignoramento che, se reso esecutivo, provocherebbe un certo imbarazzo, dai vertici Rai trapela una certa fermezza nel mantenere la linea dura. Sembra infatti che la tv di Stato abbia deciso di non pagare nessun risarcimento in attesa che i giudizi di appello e la Cassazione confermino le condanne.
Quest'ultime, secondo le stime dell'Usigrai, ammonterebbero a circa dodici miliardi e mezzo delle vecchie lire, se si tiene conto dei ricorsi presentati da altri ex dipendenti.
Wednesday, January 26, 2005
Arrestata la nonna che cucinava i piatti alla marijuana
Una nonna 66enne, ex cuoca in pensione, è stata arrestata per aver messo su una sorta di club per anziani in cui ognuno partecipava all'acquisto di una certa quantità di marijuana che veniva poi utilizzata per cucinare piatti «a scopo terapeutico». Patricia Tabram, questo il nome della donna residente in un piccolo villaggio nella contea di Northumberland, in Inghilterra, aveva iniziato a fare uso della sostanza per curare un ronzio auricolare, alcuni dolori ed una leggera depressione dovuti ad un incidente automobilistico. La donna la utilizzava in zuppe, torte e stufati e da qualche tempo aveva introdotto i suoi anziani vicini ed amici alle sue originali ricette. La Tabram era stata ammonita formalmente nel maggio scorso quando la polizia aveva rinvenuto alcune piante di marijuana sul suo terrazzo ed un mese dopo era stata fermata e trovata in possesso di 242 grammi della droga divisa in buste di plastica pronte per essere distribuite a persone delle quali si è rifiutata di fare il nome. L'anziana signora ha raccontato alla polizia di aver unito le forze con altri anziani che trovavano la sostanza utile per scopi terapeutici. La donna si è dichiarata colpevole, è stata rilasciata sotto cauzione e la sentenza è stata rimandata all'11 marzo. In tribunale la Tabram ha raccontato che sta addirittura scrivendo un libro sulle sue ricette intitolato 'Grandma eats cannabis' ('La nonna che mangia marijuanà) ed a questo proposito ha dichiarato: «Se mi mandano in prigione posso finire di scrivere il mio libro sulle proprietà curative della marijuana. Voglio che le persone sappiano che le medicine della sanità pubblica le stanno avvelenando anzichè curare le loro malattie».
Un nuovo virus attacca i pc e insulta l'utente: «Sei un idiota». Anche in musica
Dopo aver attaccato il computer manda sullo schermo il messaggio «Sei un idiota» con un Mp3 che canzona l'utente
Eravamo abituati a virus che facevano cadere le lettere sullo schermo. A quelli che distruggevano hard disk e memoria. Ma Cisum.A (un worm) sembra batterli tutti in fatto di fantasia. Semplicemente una volta entrato nel Pc mostra a video la scritta "You are an idiot" (sei un idiota) e mette in esecuzione un file Mp3 che ripete all'infinito l'insulto. Lasciando nello sconcerto l'utente. A scoprirlo per primi sono stati i Panda Labs di Bilbao. Che hanno subito lanciato l'allarme e reso disponibile l'antivirus.
Tra gli altri effetti dolosi del codice maligno di Cisum.A quello di chiudere i programmi in esecuzione e annullare le azioni di antivirus e firewall. In questo modo il computer rimane senza protezioni ed è vulnerabile a successivi attacchi di hacker. Inoltre, crea diverse entrate nei registri di Windows con l'intento di assicurarsi la sua esecuzione ogni volta che si riavvia il Pc. Per ora Cisum.A si diffonde automaticamente solo nelle reti informatiche e ha colpitoqualche sistema aziendale. Insediandosi nel server, nel caso un utente esegua il file con il codice maligno, questo si copia con il nome ProjectX.exe nella directory delle unità condivise, propagandosi nei Pc della rete.
Eravamo abituati a virus che facevano cadere le lettere sullo schermo. A quelli che distruggevano hard disk e memoria. Ma Cisum.A (un worm) sembra batterli tutti in fatto di fantasia. Semplicemente una volta entrato nel Pc mostra a video la scritta "You are an idiot" (sei un idiota) e mette in esecuzione un file Mp3 che ripete all'infinito l'insulto. Lasciando nello sconcerto l'utente. A scoprirlo per primi sono stati i Panda Labs di Bilbao. Che hanno subito lanciato l'allarme e reso disponibile l'antivirus.
Tra gli altri effetti dolosi del codice maligno di Cisum.A quello di chiudere i programmi in esecuzione e annullare le azioni di antivirus e firewall. In questo modo il computer rimane senza protezioni ed è vulnerabile a successivi attacchi di hacker. Inoltre, crea diverse entrate nei registri di Windows con l'intento di assicurarsi la sua esecuzione ogni volta che si riavvia il Pc. Per ora Cisum.A si diffonde automaticamente solo nelle reti informatiche e ha colpitoqualche sistema aziendale. Insediandosi nel server, nel caso un utente esegua il file con il codice maligno, questo si copia con il nome ProjectX.exe nella directory delle unità condivise, propagandosi nei Pc della rete.
Monday, January 24, 2005
Il tanga provoca "l'effetto serra": altera l'ecosistema dell'apparato genitale
Jeans, collant, slip e salvaslip, body e pantaloni troppo stretti sarebbero i responsabili di una sorta di "effetto serra" dell'apparato genitale femminile. Ad utilizzare questa insolita metafora ambientalista per descrivere alcuni disturbi tipici delle donne è la ginecologa/sessuologa Alessandra Graziottin del San Raffaele di Milano.
Pruriti, bruciori, irritazioni e infiammazioni in generale dell'apparato genitale femminile, che in Italia si calcola siano alla base di almeno due milioni di consultazioni ginecologiche ogni anno, sarebbero provocati quindi, mantenendo la terminologia ambientalista dell'esperta milanese, da un'alterazione del fragile "ecosistema vaginale".
Sul banco degli imputati il vestiario a strati molto aderenti tipico del mondo occidentale, all'origine di un aumento di qualche grado della temperatura delle secrezioni dell'apparato genitale (vulva e vagina).
Tale "surriscaldamento" fa proliferare le diverse tribù di germi che normalmente "abitano" i genitali e che aumentano di numero a causa di un "'effetto barriera" dovuto all'abbigliamento. I guai per le donne cominciano proprio quando l'ambiente o "ecosistema" delle tribù di germi dell'apparato genitale viene compromesso. Questo può accadere anche in molte situazioni. Ad esempio se si utilizzano detergenti intimi con ph elevato, che cambiano il grado di acidità vaginale alterado la proporzione numerica tra diverse tribù di germi che abitano la vagina.
Ma questo accade anche se si pecca di "troppa igiene". Lavaggi genitali troppo frequenti, infatti, spiega Graziottin, cioè superiori a due-tre volte al giorno, specie se con detergenti troppo aggressivi, rimuovono lo strato di sebo essenziale per la protezione della cute sottostante e per i normali ecosistemi. E' inoltre essenziale una protezione intima adeguata, "preferendo", ha aggiunto la ginecologa, "assorbenti o salvaslip di cotone, che facilitino la traspirazione e l'evaporazione"
Pruriti, bruciori, irritazioni e infiammazioni in generale dell'apparato genitale femminile, che in Italia si calcola siano alla base di almeno due milioni di consultazioni ginecologiche ogni anno, sarebbero provocati quindi, mantenendo la terminologia ambientalista dell'esperta milanese, da un'alterazione del fragile "ecosistema vaginale".
Sul banco degli imputati il vestiario a strati molto aderenti tipico del mondo occidentale, all'origine di un aumento di qualche grado della temperatura delle secrezioni dell'apparato genitale (vulva e vagina).
Tale "surriscaldamento" fa proliferare le diverse tribù di germi che normalmente "abitano" i genitali e che aumentano di numero a causa di un "'effetto barriera" dovuto all'abbigliamento. I guai per le donne cominciano proprio quando l'ambiente o "ecosistema" delle tribù di germi dell'apparato genitale viene compromesso. Questo può accadere anche in molte situazioni. Ad esempio se si utilizzano detergenti intimi con ph elevato, che cambiano il grado di acidità vaginale alterado la proporzione numerica tra diverse tribù di germi che abitano la vagina.
Ma questo accade anche se si pecca di "troppa igiene". Lavaggi genitali troppo frequenti, infatti, spiega Graziottin, cioè superiori a due-tre volte al giorno, specie se con detergenti troppo aggressivi, rimuovono lo strato di sebo essenziale per la protezione della cute sottostante e per i normali ecosistemi. E' inoltre essenziale una protezione intima adeguata, "preferendo", ha aggiunto la ginecologa, "assorbenti o salvaslip di cotone, che facilitino la traspirazione e l'evaporazione"
Friday, January 21, 2005
Riconosce la moglie in sito porno, ma non era lei
L'aveva fatta pedinare, ma l'investigatore aveva già avvertito che non si trattava della stessa persona. Ma non ci ha creduto.
ROMA - Era lei, ne era sicuro al cento per cento. Anche se l'investigatore che aveva assoldato per farla pedinare gli aveva detto che non era possibile, che sua moglie era integerrima. Lui non ci aveva creduto e l'ha denunciata alla polizia E tioccato così agli agenti dargli l'inattesa notizia: la donna che compariva in quella foto di un sito internet pornografico non era sua moglie ma un'altra donna.
Gli agenti del commissariato Trevi, a Roma, hanno dovuto infatti svolgere su denuncia del marito sospettoso una serie di indagini su un sito porno dedicato agli scambi di coppia e hanno così individuato puntualmente l'inserzionista e la donna ritratta. Lui è un uomo che abita nel quartiere Eur di Roma, il quale ha ammesso che la foto incriminata ritrae invece la propria moglie, consenziente alla pubblicazione dell'immagine, e che entrambi i coniugi fanno parte di un gruppo che su internet inserisce foto pornografiche e organizza incontri in cui scambiarsi i partner. Nulla di illegale dunque, e soprattutto: persona sbagliata.
Prima di arrivare a questa clamorosa smentita l'uomo ha investigato "in proprio", controllando per qualche tempo le telefonate della moglie, chiamandola parecchie volte al giorno egli stesso nell'ufficio dove la moglie lavorava, sino a provocare il licenziamento della donna, accusata dai suoi datori di lavoro di trascorrere la maggior parte la maggior parte dell'orario lavorativo al telefono. Il marito ha poi ingaggiato anche un investigatore privato per farla pedinare, e quando il detective però gli ha riferito di non aver scoperto nulla di compromettente nel comportamento della donna, l'ha denunciata alla polizia. Così la storia si è conclusa.
ROMA - Era lei, ne era sicuro al cento per cento. Anche se l'investigatore che aveva assoldato per farla pedinare gli aveva detto che non era possibile, che sua moglie era integerrima. Lui non ci aveva creduto e l'ha denunciata alla polizia E tioccato così agli agenti dargli l'inattesa notizia: la donna che compariva in quella foto di un sito internet pornografico non era sua moglie ma un'altra donna.
Gli agenti del commissariato Trevi, a Roma, hanno dovuto infatti svolgere su denuncia del marito sospettoso una serie di indagini su un sito porno dedicato agli scambi di coppia e hanno così individuato puntualmente l'inserzionista e la donna ritratta. Lui è un uomo che abita nel quartiere Eur di Roma, il quale ha ammesso che la foto incriminata ritrae invece la propria moglie, consenziente alla pubblicazione dell'immagine, e che entrambi i coniugi fanno parte di un gruppo che su internet inserisce foto pornografiche e organizza incontri in cui scambiarsi i partner. Nulla di illegale dunque, e soprattutto: persona sbagliata.
Prima di arrivare a questa clamorosa smentita l'uomo ha investigato "in proprio", controllando per qualche tempo le telefonate della moglie, chiamandola parecchie volte al giorno egli stesso nell'ufficio dove la moglie lavorava, sino a provocare il licenziamento della donna, accusata dai suoi datori di lavoro di trascorrere la maggior parte la maggior parte dell'orario lavorativo al telefono. Il marito ha poi ingaggiato anche un investigatore privato per farla pedinare, e quando il detective però gli ha riferito di non aver scoperto nulla di compromettente nel comportamento della donna, l'ha denunciata alla polizia. Così la storia si è conclusa.
Thursday, January 20, 2005
Lecciso e Venier a cena dal Cavaliere: Presenti anche il sottosegretario Letta, Cossiga e Apicella
ROMA - E dopo gli incontri con Pera e Casini, la telefonata con Formigoni e le discussioni sulle elezioni regionali, serata leggera a Palazzo Grazioli. Da Silvio Berlusconi sono arrivati il presidente della Repubblica emerito Francesco Cossiga, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, Mara Venier e Loredana Lecciso. Pantaloni chiari, e piumino nero elegante da sera, Mara Venier è scesa da una Mercedes grigia metallizzata con autista attorno alle 21.30 e si è diretta su tacchi altissimi verso la residenza romana del premier, annunciando di essere attesa da Berlusconi. Accanto a lei, visibilmente emozionata, la compagna di Al Bano, fasciata in un attillato abito nero con una scollatura mozzafiato.
Il presidente Cossiga era già arrivato da qualche minuto mentre soltanto più tardi, all’ora del caffè, li ha raggiunti Gianni Letta. Nessun commento all’uscita da parte dell’ex capo dello Stato né da parte del sottosegretario Letta. «Mi sono innamorata di Francesco Cossiga» ha detto invece, scherzando, Mara Venier uscendo all’una dalla serata. «Ci conosciamo da tanto tempo - ha aggiunto - ma stasera era davvero in grande forma. Ci ha raccontato i vecchi aneddoti, ci siamo divertiti moltissimo e abbiamo parlato di tutto fuorché di politica». La conduttrice ha spiegato che la serata era stata organizzata dal premier proprio perché l’ex capo dello Stato aveva espresso il desiderio di rivederla. A Palazzo Grazioli, comunque, Cossiga è giunto in compagnia di una elegante signora bionda. E la Lecciso? «Loredana ha accompagnato me» spiega ancora Mara Venier. E poi prendendo in giro l’amica showgirl aggiunge: «Doveva venire anche Al Bano, ma ha avuto un altro impegno».
A tavola il cuoco Michele, chef personale di Berlusconi, ha fatto servire uno sformato di carciofo, uno stracotto al barolo, una crostata classica alla marmellata in onore di Cossiga e una sachertorte che piace molto a Mara Venier. Cena particolarmente apprezzata dal premier, che invece ieri a pranzo alla Camera aveva rifiutato una una pietanza a base di scalogno.
A rallegrare la serata anche il cantante Mariano Apicella, giunto a Palazzo Grazioli con la sua chitarra.
Il presidente Cossiga era già arrivato da qualche minuto mentre soltanto più tardi, all’ora del caffè, li ha raggiunti Gianni Letta. Nessun commento all’uscita da parte dell’ex capo dello Stato né da parte del sottosegretario Letta. «Mi sono innamorata di Francesco Cossiga» ha detto invece, scherzando, Mara Venier uscendo all’una dalla serata. «Ci conosciamo da tanto tempo - ha aggiunto - ma stasera era davvero in grande forma. Ci ha raccontato i vecchi aneddoti, ci siamo divertiti moltissimo e abbiamo parlato di tutto fuorché di politica». La conduttrice ha spiegato che la serata era stata organizzata dal premier proprio perché l’ex capo dello Stato aveva espresso il desiderio di rivederla. A Palazzo Grazioli, comunque, Cossiga è giunto in compagnia di una elegante signora bionda. E la Lecciso? «Loredana ha accompagnato me» spiega ancora Mara Venier. E poi prendendo in giro l’amica showgirl aggiunge: «Doveva venire anche Al Bano, ma ha avuto un altro impegno».
A tavola il cuoco Michele, chef personale di Berlusconi, ha fatto servire uno sformato di carciofo, uno stracotto al barolo, una crostata classica alla marmellata in onore di Cossiga e una sachertorte che piace molto a Mara Venier. Cena particolarmente apprezzata dal premier, che invece ieri a pranzo alla Camera aveva rifiutato una una pietanza a base di scalogno.
A rallegrare la serata anche il cantante Mariano Apicella, giunto a Palazzo Grazioli con la sua chitarra.
Friday, January 14, 2005
La Intel fa causa a piccola ditta napoletana
Il colosso dei chip attacca la Sbf di Fuorigrotta per inibire
l'uso del marchio "G Genoa Power Inside"
Il ceo di Intel Craig Barrett (Epa)
NAPOLI - E' la solita storia. Quella di Davide contro Golia. La Intel corporation, maggior costruttore al mondo di microchips, ha deciso di intentare causa ad un'azienda elettronica napoletana, la Sbf, fondata nel 1987 con un capitale sociale di appena 20 milioni di lire, ma cresciuta nel corso di questi anni. La controversia è in corso davanti al tribunale civile di Napoli ed è stata promossa dal colosso americano del settore informatico nel settembre 2003 per far dichiarare la nullità e inibire l'uso del marchio G Genoa Power Inside (utilizzato ora per i computer assemblati dall'azienda di Fuorigrotta) registrato dalla società napoletana nel 1994.
Secondo i legali dell'azienda Usa, ciò provocherebbe infatti confusione con il proprio marchio Intel Inside ledendo i propri diritti. Una tesi contestata dagli avvocati Bruno Capponi e Davide Cesiano, legali della Sbf elettronica per i quali «non può sussistere alcuna confondibilità» tra i due marchi in quanto non si ravvisano analogie grafiche nè cromatiche. Tutta la controversia ruota dunque intorno alla parola inglese «Inside»: i legali della Sbf sottolineano che a livello comunitario sono registrati ben 116 marchi dove è presente questa parola. Il fatto che esistono molte registrazioni «è indicativo della genericità della parola stessa» e pertanto l'espressione «non è in grado, di per sè sola, di individuare e di richiamare alla mente del consumatore il collegamento con l'impresa titolare del marchio Intel Inside». L'udienza per le conclusioni è fissata per marzo.
l'uso del marchio "G Genoa Power Inside"
Il ceo di Intel Craig Barrett (Epa)
NAPOLI - E' la solita storia. Quella di Davide contro Golia. La Intel corporation, maggior costruttore al mondo di microchips, ha deciso di intentare causa ad un'azienda elettronica napoletana, la Sbf, fondata nel 1987 con un capitale sociale di appena 20 milioni di lire, ma cresciuta nel corso di questi anni. La controversia è in corso davanti al tribunale civile di Napoli ed è stata promossa dal colosso americano del settore informatico nel settembre 2003 per far dichiarare la nullità e inibire l'uso del marchio G Genoa Power Inside (utilizzato ora per i computer assemblati dall'azienda di Fuorigrotta) registrato dalla società napoletana nel 1994.
Secondo i legali dell'azienda Usa, ciò provocherebbe infatti confusione con il proprio marchio Intel Inside ledendo i propri diritti. Una tesi contestata dagli avvocati Bruno Capponi e Davide Cesiano, legali della Sbf elettronica per i quali «non può sussistere alcuna confondibilità» tra i due marchi in quanto non si ravvisano analogie grafiche nè cromatiche. Tutta la controversia ruota dunque intorno alla parola inglese «Inside»: i legali della Sbf sottolineano che a livello comunitario sono registrati ben 116 marchi dove è presente questa parola. Il fatto che esistono molte registrazioni «è indicativo della genericità della parola stessa» e pertanto l'espressione «non è in grado, di per sè sola, di individuare e di richiamare alla mente del consumatore il collegamento con l'impresa titolare del marchio Intel Inside». L'udienza per le conclusioni è fissata per marzo.
Thursday, January 13, 2005
Star dei Blue ricercato da polizia
Mandato d'arresto per multa non pagata
Questa volta Lee Ryan è davvero nei guai. Inquieto ed scapestrato, il leader dei Blue è ricercato dalla polizia e ora rischia di finire in prigione. La vicenda si riferisce ad un'accusa di aggressione a due fotografi all'uscita di un night nel dicembre del 2003. Tutto sembrava essersi concluso con una multa che il cantante avrebbe dovuto pagare. Ma a distanza di un anno, i paparazzi sostengono di non aver ricevuto nulla e la star rischia l'arresto.
Fortunatamente i cuori delle sue fan sono abituati ai colpi... Solo qualche giorno fa il ribelle della band inglese ha dichiarato di amare la modella 19enne Stefanie Martinez, "coronando" con la convivenza un amore burrascoso che durava da oltre di un anno. Tuttavia, il colpo più doloroso Lee deve averlo inflitto quando ha annunciato che il suo gruppo per un po' di tempo si ritirerà dalle scene musicali. Ed ora, a distanza di giorni, l'ultima pugnalata: rischia l'arresto per una vicenda avvenuta un anno fa.
L’artista, all’uscita da un noto locale londinese, si sarebbe scagliato contro due fotografi distruggendo la loro attrezzatura. Secondo l’accusa Lee avrebbe anche malmenato i due uomini, mentre la difesa ha sempre negato l'accaduto. Il giudice, all'epoca dei fatti, aveva accolto quest’ultima versione: Lee non era stato incriminato per l’aggressione, ma avrebbe dovuto solo risarcire i danni per il materiale distrutto.
Da allora, però, i due fotografi sostengono di non aver ricevuto neanche una sterlina dal cantante del gruppo idolo dei teenager e il Tribunale ha così emesso un mandato di arresto per Lee. Il portavoce del cantante ha spiegato che il pagamento è stato fatto tramite carta di credito e che il caso è da considerarsi chiuso.
Wednesday, January 12, 2005
Beckham, si sposano i sosia
Innamorati come gli originali
Per emulare appieno i loro idoli, i sosia di David e Victoria Beckham hanno deciso di sposarsi. Nerys Jones e Matthew Middleton si sono incontrati due anni fa in uno studio fotografico per aspiranti "cloni" dei famosi e si sono messi insieme solo una settimana dopo il primo incontro. Non disponendo di una consono Beckingham Palace, si sposeranno su una spiaggia di Cuba, con una cerimonia decisamente più modesta di quella degli originali.
La storia tra Nerys Jones e Matthew Middleton è iniziata proprio grazie alla straordinaria somiglianza con David e Victoria, nella sala d'aspetto di un'agenzia di casting. A chi li guardava singolarmente, sembravano due persone qualunque, ma in coppia erano chiaramente fatti l'uno per l'altra. Così simili a David e Victoria Beckham da essere folgorati dallo stesso colpo di fulmine che ha colpito gli originali.
Per questo i due attori che vivono a Ruabon, Wrexham, hanno deciso di sposarsi. Le nozze sarebbero dovute avvenire in Sri Lanka, ma dopo lo tsunami i due sono stati costretti a spostare la cerimonia a Cuba. Diversamente dai Beckham, però, che si sono sposati nel 1999 al termine di una cerimonia sfarzosa e eccessiva con più di 200 invitati, Nerys e Matthew hanno scelto il basso profilo per il loro matrimonio, invitando solo pochi amici e i parenti più stretti. "Per quel giorno saremo solo noi stessi", ha assicurato Nerys.
Per emulare appieno i loro idoli, i sosia di David e Victoria Beckham hanno deciso di sposarsi. Nerys Jones e Matthew Middleton si sono incontrati due anni fa in uno studio fotografico per aspiranti "cloni" dei famosi e si sono messi insieme solo una settimana dopo il primo incontro. Non disponendo di una consono Beckingham Palace, si sposeranno su una spiaggia di Cuba, con una cerimonia decisamente più modesta di quella degli originali.
La storia tra Nerys Jones e Matthew Middleton è iniziata proprio grazie alla straordinaria somiglianza con David e Victoria, nella sala d'aspetto di un'agenzia di casting. A chi li guardava singolarmente, sembravano due persone qualunque, ma in coppia erano chiaramente fatti l'uno per l'altra. Così simili a David e Victoria Beckham da essere folgorati dallo stesso colpo di fulmine che ha colpito gli originali.
Per questo i due attori che vivono a Ruabon, Wrexham, hanno deciso di sposarsi. Le nozze sarebbero dovute avvenire in Sri Lanka, ma dopo lo tsunami i due sono stati costretti a spostare la cerimonia a Cuba. Diversamente dai Beckham, però, che si sono sposati nel 1999 al termine di una cerimonia sfarzosa e eccessiva con più di 200 invitati, Nerys e Matthew hanno scelto il basso profilo per il loro matrimonio, invitando solo pochi amici e i parenti più stretti. "Per quel giorno saremo solo noi stessi", ha assicurato Nerys.
Filmava donne in bagno, fermato
Roma: scoperto grazie a caduta nel WC
Grazie a una telecamera digitale e a un po' di inventiva un romano 35enne riprendeva le parti intime delle donne che, ignare, accedevano ai bagni dell'Internet point di piazza Barberini a Roma. L'uomo è stato scoperto perché è scivolato nella tazza dove era salito per nascondere i suoi piedi. Una donna, sentendo il frastuono, si è accorta del maniaco e ha chiesto aiuto: il guardone è stato fermato per atti contrari alla pubblica decenza.
Gli agenti del commissariato di Castro Pretorio si trovavano casualmente già all'interno dell'Internet point per effettuare una serie di controlli e hanno immediatamente fermato l'uomo. Il romano si nascondeva nei bagni delle signore e, approfittando dello spazio divisiorio tra una cabina e l'altra, posizionava la telecamera digitale sul pavimento riuscendo così a filmare le parti intime delle proprie "vittime".
La polizia ha sequestrato la videocamera scoprendo che, solo in un giorno, l'uomo aveva ripreso sei donne sempre nello stesso locale, e solo la rovinosa caduta nel WC ha permesso di scoprire il guardone.
Grazie a una telecamera digitale e a un po' di inventiva un romano 35enne riprendeva le parti intime delle donne che, ignare, accedevano ai bagni dell'Internet point di piazza Barberini a Roma. L'uomo è stato scoperto perché è scivolato nella tazza dove era salito per nascondere i suoi piedi. Una donna, sentendo il frastuono, si è accorta del maniaco e ha chiesto aiuto: il guardone è stato fermato per atti contrari alla pubblica decenza.
Gli agenti del commissariato di Castro Pretorio si trovavano casualmente già all'interno dell'Internet point per effettuare una serie di controlli e hanno immediatamente fermato l'uomo. Il romano si nascondeva nei bagni delle signore e, approfittando dello spazio divisiorio tra una cabina e l'altra, posizionava la telecamera digitale sul pavimento riuscendo così a filmare le parti intime delle proprie "vittime".
La polizia ha sequestrato la videocamera scoprendo che, solo in un giorno, l'uomo aveva ripreso sei donne sempre nello stesso locale, e solo la rovinosa caduta nel WC ha permesso di scoprire il guardone.
Derubavano le vecchiette per la Playstation
Appena 10 e 11 anni: mettono a segno dieci scippi per comprarsi vestiti di marca e videogiochi. Diffidati i genitori
FROSINONE - Davvero precoce l'attitudine criminale di due ragazzini di appena dieci e undici anni, che durante le vacanze di Natale hanno messo a segno ben dieci scippi ai danni di vecchietti di Frosinone, la loro città. In una delle arterie più frequentate, via Aldo Moro, i baby scippatori intercettavano la vittima, la seguivano e poi, strattonandola, le prendevano la borsetta. Poi fuggivano rapidi in sella alla loro bicicletta. Con i soldi rubati compravano telefoni cellulari, scarpe di marca, playstation e giochi. La carriera criminale dei due è stata stroncata dalla polizia che li ha identificati e deciso di dare una diffida ai genitori, vista la loro giovanissima età. Se Alessandro e Simone (questi i nomi dei ragazzini) ci riproveranno, finiranno in un istituto di rieducazione per minori.
RECIDIVI - Il primo scippo risale allo scorso 24 dicembre, e fu ai danni di una donna anziana: bottino 120 euro. Poi altri nove colpi, compiuti in sella alla bicicletta, ma anche a piedi, tutti durante le vacanze di Natale. I due ragazzini abitano con i loro genitori al Casermone, una serie di palazzi popolari nella parte bassa della città, una delle zone più degradate e povere del capoluogo ciociaro. La polizia ha inviato sul caso un'informativa al Tribunale dei minori di Roma.
FROSINONE - Davvero precoce l'attitudine criminale di due ragazzini di appena dieci e undici anni, che durante le vacanze di Natale hanno messo a segno ben dieci scippi ai danni di vecchietti di Frosinone, la loro città. In una delle arterie più frequentate, via Aldo Moro, i baby scippatori intercettavano la vittima, la seguivano e poi, strattonandola, le prendevano la borsetta. Poi fuggivano rapidi in sella alla loro bicicletta. Con i soldi rubati compravano telefoni cellulari, scarpe di marca, playstation e giochi. La carriera criminale dei due è stata stroncata dalla polizia che li ha identificati e deciso di dare una diffida ai genitori, vista la loro giovanissima età. Se Alessandro e Simone (questi i nomi dei ragazzini) ci riproveranno, finiranno in un istituto di rieducazione per minori.
RECIDIVI - Il primo scippo risale allo scorso 24 dicembre, e fu ai danni di una donna anziana: bottino 120 euro. Poi altri nove colpi, compiuti in sella alla bicicletta, ma anche a piedi, tutti durante le vacanze di Natale. I due ragazzini abitano con i loro genitori al Casermone, una serie di palazzi popolari nella parte bassa della città, una delle zone più degradate e povere del capoluogo ciociaro. La polizia ha inviato sul caso un'informativa al Tribunale dei minori di Roma.
Tuesday, January 11, 2005
Rimproverato da un ristoratore, estrae una rivoltella in un locale di Bologna: denunciato alla polizia
MILANO - Dopo un esordio abbastanza tranquillo, il decreto anti-fumo registra i primi episodi eclatanti. Nel secondo
giorno di normativa i controlli effettuati nelle varie città, con l'ausilio anche di personale in borghese, hanno evidenziato diverse infrazioni alle norme anche con qualche, isolato, caso di isteria post-legge.
MINACCE CON PISTOLA - A verdesela brutta è stato, in particolare, il gestore di una pizzeria di Bologna. Verso le 3 di notte un cittadino del Bangladesh di 21 anni, che gestisce un locale in via Rizzoli, nel cuore della città felsinea, ha chiesto a un cliente, sicuramente un italiano secondo il racconto dell'esercente, di non fumare e questi per tutta risposta, dopo un'animata discussione, lo ha minacciato mostrandogli una pistola che aveva in cintola e dopo averlo insultato è andato via. L'episodio è stato denunciato alla polizia.
ANCHE I CARABINIERI IN CAMPO - L'introduzione del divieto di fumo nei locali pubblici, ha di fatto aggiornato anche l'attività del carabiniere di quartiere che oltre a svolgere le normali mansioni di contatto con la cittadinanza, dall'entrata in vigore della legge Sirchia, ha compiti di controllo. A Perugia, è stato individuato un anziano signore che all'interno di un bar si era acceso la pipa mentre leggeva il giornale: fatto notare dal carabiniere presente che vigeva un divieto assoluto di fumo, l'uomo si è scusato uscendo dal locale motivando che «aveva acceso la pipa per abitudine e per mera dimenticanza del divieto». Non è stato ovviamente multato.
PRIMO TRASGRESSORE ALLA CAMERA - La legge Sirchia fa la prima vittima anche a Montecitorio. Il primo «fuorilegge» tra i politici è stato un deputato dell'Udeur, Mauro
Fabris che per distrazione si è acceso una sigaretta alla Camera. «Sì, il collega Fabris si era dimenticato del divieto...», ha sorriso Nuccio Cusumano, deputato dell'Udeur che giustifica il compagno di partito.
Altri parlamentari, a partire dal leader dei comunisti italiani Oliviero Diliberto hanno già annunciato invece che fumeranno volontariamente dove non si può come forma di protesta non violenta nei confronti della nuova normativa.
giorno di normativa i controlli effettuati nelle varie città, con l'ausilio anche di personale in borghese, hanno evidenziato diverse infrazioni alle norme anche con qualche, isolato, caso di isteria post-legge.
MINACCE CON PISTOLA - A verdesela brutta è stato, in particolare, il gestore di una pizzeria di Bologna. Verso le 3 di notte un cittadino del Bangladesh di 21 anni, che gestisce un locale in via Rizzoli, nel cuore della città felsinea, ha chiesto a un cliente, sicuramente un italiano secondo il racconto dell'esercente, di non fumare e questi per tutta risposta, dopo un'animata discussione, lo ha minacciato mostrandogli una pistola che aveva in cintola e dopo averlo insultato è andato via. L'episodio è stato denunciato alla polizia.
ANCHE I CARABINIERI IN CAMPO - L'introduzione del divieto di fumo nei locali pubblici, ha di fatto aggiornato anche l'attività del carabiniere di quartiere che oltre a svolgere le normali mansioni di contatto con la cittadinanza, dall'entrata in vigore della legge Sirchia, ha compiti di controllo. A Perugia, è stato individuato un anziano signore che all'interno di un bar si era acceso la pipa mentre leggeva il giornale: fatto notare dal carabiniere presente che vigeva un divieto assoluto di fumo, l'uomo si è scusato uscendo dal locale motivando che «aveva acceso la pipa per abitudine e per mera dimenticanza del divieto». Non è stato ovviamente multato.
PRIMO TRASGRESSORE ALLA CAMERA - La legge Sirchia fa la prima vittima anche a Montecitorio. Il primo «fuorilegge» tra i politici è stato un deputato dell'Udeur, Mauro
Fabris che per distrazione si è acceso una sigaretta alla Camera. «Sì, il collega Fabris si era dimenticato del divieto...», ha sorriso Nuccio Cusumano, deputato dell'Udeur che giustifica il compagno di partito.
Altri parlamentari, a partire dal leader dei comunisti italiani Oliviero Diliberto hanno già annunciato invece che fumeranno volontariamente dove non si può come forma di protesta non violenta nei confronti della nuova normativa.
Thursday, December 16, 2004
Barbara D'Urso denuncia Mtv "Passo per prostituta"
Non ha gradito, Barbara D'Urso, le battute messe in bocca dagli autori di "Mtv Pets Show" ai pupazzi animati della trasmissione. "Devo fare una telefonata importante a Barbara" ha detto uno qualche puntata fa. "Voglio chiederle cosa mi fa per 50 euro...". Udita la gag, la conduttrice ha fatto partire una querela nei confronti di autori ed emittente, perché quei peluche "hanno posto in essere condotte lesive per la sua reputazione e il suo prestigio".
Ultimamente la D'Urso è più in Tribunale che in studio. Dopo la denuncia di alcuni giorni fa per diffamazione contro Alessandro Cecchi Paone che nel corso della trasmissione di Mtv Pets Show l'aveva definita "vacca", la presentatrice ha depositato negli uffici romani di piazzale Clodio, tramite il suo avvocato Paolo Colosimo, una nuova querela nei confronti degli autori del programma e dei responsabili dell'emittente. Il fattaccio risale alla puntata del 7 dicembre scorso quando uno dei muppet ha raccontato detto "di aver vinto alla lotteria e di avere in mano un biglietto per 7 miliardi...". "Prima di ogni altra cosa devo fare una telefonata importante a una persona, a Barbara d'Urso" sbotta però, azzittendo gli altri. Allora gli amici: "Cosa vuoi da lei?" E Jb risponde: "Voglio chiederle cosa mi fa per 50 euro". Ma la scenetta continua e un secondo pupazzo replica "Con la D'Urso? Roba da pervertiti".
Una satira un po' pesante, che la signora ha letto come un riferimento a una prestazione sessuale. "Non è assolutamente accettabile questo tipo di satira" fa sapere la D'Urso. "La professione di conduttrice televisiva e attrice, non può consentire ad alcuno di trattarla in questi termini". Neanche a un peluche!
La D'Urso lamenta che gli autori di Pets Show si siano riferiti a lei come a una prostituta, senza che lei stessa abbia mai recitato alcuna parte che "la possa in qualche modo avvicinare al ruolo". "Fornire prestazioni sessuali per 50 euro ed essere definiti dei pervertiti", prosegue l'atto di querela "non è cosa che lascia indifferenti e sereni. Gli autori del programma hanno oltrepassato i limiti del lecito, oltre che della decenza, offendendo gravemente la reputazione della D'Urso con le inaudite ingiurie".
Oltre al risarcimento e alle scuse, la presentatrice ha chiesto alla magistratura di sequestrare la registrazione.
Wednesday, December 15, 2004
Senza libretto, fermato Babbo Natale
Lazzate, carabiniere blocca il trenino
Tempi duri per Babbo Natale. Altro che scorazzate sulla slitta trascinato dalle renne. Manca la neve e il nonnetto che elargisce doni a tutti deve ricorrere al treno, ma se si dimentica patente e libretto sono guai. E' proprio quello che è capitato al Babbo Natale di Lazzate, nel Milanese. Fermato dai vigili e "beccato" senza libretto di circolazione Papà Natale è stato costretto a spegnere il motore del suo trenino ed è rimasto a piedi.
Da tre anni nel comune del Milanese, Babbo Natale è solito girare per le vie del paese a bordo di un vecchio trenino, dove fa salire a bordo tanti bambini. Quest’anno però, il mezzo carico di doni e bimbetti è stato fermato in mezzo al traffico da un carabiniere solerte che ha pretesto patente e libretto dal nonnino con la barba bianca. Per la patente nessun problema: Babbo Natale si è adeguato ai tempi moderni e ha brillantemente superato l’esame di guida. Ma è sul libretto di circolazione che sono sorti problemi. Già perché il vecchietto non ha pensato di dotare il suo trenino dell’omologazione e davanti all’ufficiale non ha potuto fare altro che spegnere il motore.
Babbo Natale, che ha rischiato pure di vedersi appioppata una multa salata, non è stato zitto ed è corso in caserma a reclamare il suo diritto al trenino natalizio. Ma non c’è stato nulla da fare. Il locomotore senza l’omologazione non si muove. E a Lazzate montano le proteste degli abitanti: “Mancherà anche il libretto, ma quel trenino era un divertimento per i nostri figli” dice una mamma al Corriere della Sera. Ora toccherà al sindaco leghista, Cesarino Monti, risolvere l’inghippo per far ripartire Babbo Natale.
Tempi duri per Babbo Natale. Altro che scorazzate sulla slitta trascinato dalle renne. Manca la neve e il nonnetto che elargisce doni a tutti deve ricorrere al treno, ma se si dimentica patente e libretto sono guai. E' proprio quello che è capitato al Babbo Natale di Lazzate, nel Milanese. Fermato dai vigili e "beccato" senza libretto di circolazione Papà Natale è stato costretto a spegnere il motore del suo trenino ed è rimasto a piedi.
Da tre anni nel comune del Milanese, Babbo Natale è solito girare per le vie del paese a bordo di un vecchio trenino, dove fa salire a bordo tanti bambini. Quest’anno però, il mezzo carico di doni e bimbetti è stato fermato in mezzo al traffico da un carabiniere solerte che ha pretesto patente e libretto dal nonnino con la barba bianca. Per la patente nessun problema: Babbo Natale si è adeguato ai tempi moderni e ha brillantemente superato l’esame di guida. Ma è sul libretto di circolazione che sono sorti problemi. Già perché il vecchietto non ha pensato di dotare il suo trenino dell’omologazione e davanti all’ufficiale non ha potuto fare altro che spegnere il motore.
Babbo Natale, che ha rischiato pure di vedersi appioppata una multa salata, non è stato zitto ed è corso in caserma a reclamare il suo diritto al trenino natalizio. Ma non c’è stato nulla da fare. Il locomotore senza l’omologazione non si muove. E a Lazzate montano le proteste degli abitanti: “Mancherà anche il libretto, ma quel trenino era un divertimento per i nostri figli” dice una mamma al Corriere della Sera. Ora toccherà al sindaco leghista, Cesarino Monti, risolvere l’inghippo per far ripartire Babbo Natale.
Monday, December 13, 2004
Vandalo prende a pugni e sfregia le statue di Beckham e Victoria
LONDRA - Non c'è pace per David Beckham e la moglie Victoria, la coppia più chiacchierata e in vista del Regno Unito. Stavolta, ad avere la peggio sono state le loro due statue di cera, nel museo Madame Tussauds. Un vandalo ieri ha gravemente danneggiato le sculture del presepe in cui i due rappresentavano San Giuseppe e la Vergine Maria.
Secondo il tabloid londinese The Sun, un ragazzo di circa vent'anni ha ripetutamente preso a pugni i volti delle statue, e poi è riuscito a dileguarsi. "Le statue sono state tolte e il presepe è stato chiuso", ha ammesso una portavoce del Museo.
La Natività aveva suscitato non poche polemiche: il primate della chiesa cattolica in Inghilterra e Galles, Cormac Murphy-O'Connor, aveva detto che il presepe era "irrispettoso" non solo dei cristiani, ma del patrimonio culturale dell'intera Gran Bretagna.
I protagonisti erano stati scelti da trecento persone che avevano visitato il museo nel mese di ottobre. Il risultato era stato effettivamente pittoresco: la pop-star Kylie Minogue nel ruolo di un angelo, Tony Blair, il Duca di Edimburgo e Bush nel ruolo dei tre re magi, gli attori Samuel L. Jackson, Hugh Grant e Graham Norton nel ruolo dei pastori.
Russia: scoperta conduttura per contrabbandare vodka
TALLIN (Estonia) - Un sistema ingegnoso quello messo a punto da una banda russa di contrabbandieri . Esportava vodka in Estonia grazie a una conduttura sottomarina lunga un chilometro. Secondo gli agenti della dogana russa, lungo il condotto che collegava Ivangorod, nel nordovest della Russia, con Narva, in Estonia, passavano ogni giorno tre tonnellate di spiriti di bassa qualita'. E proprio a Narva era l'imboccatura, ben celata all'interno di una villetta sulla spiaggia . Il costo della vodka in Russia e' molto piu' basso che in Estonia e i contrabbandieri contavanodi evadere le pesanti imposte del governo di Tallin. Tre persone sono state arrestate.
Friday, December 10, 2004
Babbo Natale maniaco aggredisce bimba-elfo
NEW YORK - Un uomo che vestiva i panni di Santa Klaus, cosi' e' chiamato Babbo Natale negli Usa, e' stato arrestato a Forest City, nel North Carolina, per aver molestato una bambina di undici anni che si era offerta volontaria per fare la parte dell'elfo al suo fianco. Il Babbo Natale maniaco si chiama Zay Jones e ha 73 anni. Gia' nel 1981 Jones era stato dichiarato colpevole di tentato stupro nei confronti di un minore.
Thursday, December 09, 2004
Beckham e Posh in presepe di cera
Al Madame Tussaud come Giuseppe e Maria
I coniugi Beckham vestono i panni, per una volta poveri, di Giuseppe e Maria nel presepe allestito nel museo delle cere di Madame Tussaud, a Londra. Il calciatore e la moglie non sono gli unici vip ad essere stati trasformati in statuine. Con loro, nei panni dei re magi, anche il presidente George Bush, il premier Tony Blair e il principe Filippo di Edimburgo. Proteste dal Vaticano e dal clero inglese: "Se non è blasfemo, è almeno di cattivo gusto".
Esponenti di spicco del mondo cattolico e anglicano si sono uniti in maniera compatta nel condannare il presepe allestito da Madame Tussaud. Il Vaticano non l'ha presa affatto bene. "Non si possono usare personalità contemporanee come personaggi della natività', ha dichiarato una fonte interna. Anche perché nel presepe di cera non ci sono solo questi bizzarri Giuseppe e Maria, ma vip del cinema e della canzone. A fare i pastorelli sono ad esempio Samuel Jackson, Hugh Grant ed il comico britannico Graham Norton. Mentre nelle candide vesti dell'Arcangelo Gabriele c'è Kylie Minogue, alata per l'occasione.
Nel Regno l'idea non è piaciuta e accanto a chi reagisce in modo rassegnato - "reinterpretare la natività in maniera diversa in diverse generazioni è una tradizione, certo che forse questo e' un po' troppo" ha detto un portavoce dell'arcivescovo di Canterbury - c'è anche chi si è indignato. "E' un altro segno di come la gente sfrutta il messaggio cristiano senza capirne il contenuto" hanno sbottato i protestanti più conservatori. "Si farebbe la stessa cosa nella rappresentazione di un evento importante della fede musulmana?"
Sfrattato il falco simbolo di Manhattan
Era una star: su di lui anche un libro e un documentario
Aveva nidiato 11 anni fa su un palazzo della Quinta Strada, ora é stato rimosso dai condomini: troppo sterco e troppi figli
NEW YORK - Era diventato la mascotte della centralissima Fifth Avenue di Manhattan, la strada della moda, delle boutique e dei palazzi di lusso: un falco, chiamato Pale Male, per undici anni residente al n° 927 della nota arteria, su un prestigioso cornicione con vista sul Central Park. Ora i condomini hanno deciso, all'unanimità (o quasi) e senza appello, di sfrattarlo e di asportare il nido, nonostante le proteste degli ambientalisti e dei tanti «bird-watchers» newyorkesi che lo seguivano con passione. Il motivo? Espulsione per cattiva condotta.
PLAYBOY - A quanto pare, il volatile era sessualmente troppo attivo, un vero playboy. In 13 anni, secondo vari osservatori ormai affezionati, avrebbe figliato ben 23 volte, e senza far mancare nulla ai piccoli, visto che il nido era protetto da una fila di spunzoni metallici che impedivano l'avvicinamento dei piccioni, il principale pericolo per i neonati. Senonchè nel corso degli anni, Pale Male con le sue amanti, le cucciolate e i predatori, tutti assieme, avevano fatto del lussuoso condominio un deposito di guano, che si riversava abbondante davanti all'ingresso. Perciò i condomini hanno detto basta «il falco deve sparire».
SFRATTI - Non era il primo sfratto per il discolo uccello. Già nel 1993, dopo essersi installato al 927 della quinta strada, era stato rimosso. Ma poco dopo aveva ricostruito il nido, non più toccato fino a oggi. Anzi, era diventata un'attrazione che la gente andava a vedere. La studiosa Marie Winn gli ha dedicato un libro, la Pbs (Public Broadcasting Service, una tv a diffusione nazionale) addirittura un documentario, e persino un documentatissimo sito ufficiale. «Sono fuori di me» ha dichiarato indignata l'attrice Mary Tyler Moore, residente nel condominio «sono anni che questi uccelli erano un'attrazione. Il simbolo della natura che resiste all'aggressione del cemento. Era un mondo migliore, più buono, e ora è scomparso». Tante le proteste ma nulla da fare: l'amministratore ha deciso di eliminare l'alcova.
COMUNE - Sul caso é intervenuto anche il comune di New York, ma è rimasto con le mani legate: «La nostra giurisdizione non si estende ai tetti delle abitazioni private» ha detto Adrian Benepe, l'assessore ai parchi di New York che si è detto «preoccupato, al di là degli aspetti legali, del lato etico della decisione».
Pur senza una dimora di lusso, il falchetto è stato visto volteggiare sul Central Park, in compagnia di una nuova fiamma, Lola. Il che fa sperare, ha dichiarato l'ambientalista Marie Winn, che Pale Male «torni di nuovo sul suo cornicione», a fare la bella vita.
Wednesday, December 08, 2004
Tigre e leone mettono al mondo due «ligri»
In uno zoo siberiano sono nati due felini frutto dell'incrocio tra una tigre indiana e un leone africano. Zoologi impreparati
RUSSIA - Sarà stata la coabitazione forzata nel freddo zoo di Kemerovo in Siberia, o qualche altra strana congiuntura, sta di fatto che una tigre indiana e un leone africano, due specie feline diverse, hanno avuto un incontro al buio. E ne sono nati due bastardini, un maschio e una femmina, subito ribattezzati «ligri» per identificare l'anomalo incrocio. «Finora - ha spiegato Olga Shilo la zoologa vicedirettore dello zoo - si conoscevano soprattutto casi di leonesse diventate mamme dopo incontri sessuali con tigri maschi (gli ultimi due risalgono al 1998 a Calcutta e a Pechino l'anno scorso). Molto ma molto più rari i meticci con il leone padre». I due cuccioli sono quindi un'incognita per gli zoologi di Kemera, che non dispongono di alcuna letteratura in merito e non sanno prevedere come si svilupperanno i due felini. Per ora i segni dell'incrocio li portano tutti e si vedono ad occhio nudo: Zida, così chiamata la femmina, ha chiaramente testa e coda da leone e corpo a strisce modellato come quello della tigre, ed è «tranquilla, calma e gioiosa».
CONFIDENZA - La tigre indiana e il leone africano dello zoo, hanno ignorato alla fine la barriera della specie perchè per tutta la vita hanno condiviso gioie e dolori della stessa gabbia mobile. Hanno subito legato e poi quando sono cresciuti ecco che l'amicizia si è trasformata in amore, con il risultato che la glaciale città siberiana può adesso vantare l'esclusiva di questa curiosa variante felina. «In natura - sottolinea la vicedirettrice - la nascita di 'ligri' non sarebbe mai successa: le tigri stanno con i tigri, le leonesse con i leoni. Sono le condizioni artificiali della cattività, che rendono possibili certi incontri ravvicinati». Dietro c'é quindi anche la negligenza degli addetti dello zoo, che devono evitare i rischi di promisquità anomale. Resta la curiosità su quali direzioni andrà il loro istinto sessuale da adulti: verso tigri? leoni? o magari pantere?
RUSSIA - Sarà stata la coabitazione forzata nel freddo zoo di Kemerovo in Siberia, o qualche altra strana congiuntura, sta di fatto che una tigre indiana e un leone africano, due specie feline diverse, hanno avuto un incontro al buio. E ne sono nati due bastardini, un maschio e una femmina, subito ribattezzati «ligri» per identificare l'anomalo incrocio. «Finora - ha spiegato Olga Shilo la zoologa vicedirettore dello zoo - si conoscevano soprattutto casi di leonesse diventate mamme dopo incontri sessuali con tigri maschi (gli ultimi due risalgono al 1998 a Calcutta e a Pechino l'anno scorso). Molto ma molto più rari i meticci con il leone padre». I due cuccioli sono quindi un'incognita per gli zoologi di Kemera, che non dispongono di alcuna letteratura in merito e non sanno prevedere come si svilupperanno i due felini. Per ora i segni dell'incrocio li portano tutti e si vedono ad occhio nudo: Zida, così chiamata la femmina, ha chiaramente testa e coda da leone e corpo a strisce modellato come quello della tigre, ed è «tranquilla, calma e gioiosa».
CONFIDENZA - La tigre indiana e il leone africano dello zoo, hanno ignorato alla fine la barriera della specie perchè per tutta la vita hanno condiviso gioie e dolori della stessa gabbia mobile. Hanno subito legato e poi quando sono cresciuti ecco che l'amicizia si è trasformata in amore, con il risultato che la glaciale città siberiana può adesso vantare l'esclusiva di questa curiosa variante felina. «In natura - sottolinea la vicedirettrice - la nascita di 'ligri' non sarebbe mai successa: le tigri stanno con i tigri, le leonesse con i leoni. Sono le condizioni artificiali della cattività, che rendono possibili certi incontri ravvicinati». Dietro c'é quindi anche la negligenza degli addetti dello zoo, che devono evitare i rischi di promisquità anomale. Resta la curiosità su quali direzioni andrà il loro istinto sessuale da adulti: verso tigri? leoni? o magari pantere?
Wednesday, December 01, 2004
In galera ma alla moda: una griffe per carcerati con felpe sempre a strisce
La nuova linea creata da"Codiceasbarre"
Si chiama Cdbs_jailwear, è la linea moda nata e cresciuta in prigione, e adesso prende il volo per arrivare nei nostri negozi. Un vero e proprio marchio fashion, inventato da Codiceasbarre e gestito da un team in cui ci sono anche alcune detenute del carcere di Vercelli.
Il nuovo brand sarà gestito da una squadra di lavoro coordinata da Armes, il consorzio vercellese creato da Caterina Micolano, mentre le detenute coinvolte nel progetto sono quattro. Project manager di Codiceasbarre è la stessa Micolano, mentre Rocco Manco è il fashion coorinator e Tommaso Lascaro il sales manager.
Saranno tremila i prodotti che per Natale arriveranno nei negozi di Piemonte, Lombardia e Liguria. Si tratta di felpe, casacche e pantaloni ispirati alla "moda" tipica del mondo che vive dietro le sbarre. Insomma, la linea jailwear, che caratterizza questo marchio, è quella dell'abbigliamento da carcere. Niente tendenze, niente mode, ma una linea essenziale, tipica appunto del popolo che vive nelle nostre carceri.
L'ispirazione per tutti i capi realizzati, insomma, resta la prigione, con la "divisa inzuppata di omologazione e annichilimento della personalità". Appuntamento, per vedere la nuova linea, nelle vetrine di Natale.
Cinghiale ferisce due persone in studio medico
Ha messo a soqquadro la sala d'attesa dove si trovavano diversi pazienti in attesa della visita. Poi è fuggito
VITERBO - I pazienti in attesa dello studio medico tutto si potevano aspettare tranne che di essere feriti da un cinghiale. L'animale, probabilmente ferito, ha fatto irruzione nello studio di un cardiologo a San Lorenzo Nuovo, un paese in provincia di Viterbo, mettendolo a soqquadro e ferendo due pazienti in attesa della visita.
L'animale, con tutta probabilità proveniente dalla riserva naturale di Monte Rufeno, poco prima, aveva tentato di entrare nel cortile della sede della protezione civile, dove alcuni volontari hanno tentato inutilmente di bloccarlo. Il cinghiale si è poi diretto di corsa verso la via Cassia fino ad arrivare nello stabile in cui, al piano terra, è ubicato l'ambulatorio medico e, con una testata, ha sfondato la porta d'ingresso ed è piombato nella sala d'aspetto, dove si trovavano una decina di pazienti, quasi tutti anziani. L'animale, inferocito, ha fatto cadere suppellettili, rovesciato sedie e contuso un paio di persone prima di riuscire ad imboccare l'uscita e dileguarsi. Alcuni passanti hanno lo hanno avvistato nella zona del campo sportivo del paese, dove è subito iniziata una vera propria battuta da parte dei carabinieri e di volontari, ma finora il cinghiale è riuscito a far perdere le tracce.
VITERBO - I pazienti in attesa dello studio medico tutto si potevano aspettare tranne che di essere feriti da un cinghiale. L'animale, probabilmente ferito, ha fatto irruzione nello studio di un cardiologo a San Lorenzo Nuovo, un paese in provincia di Viterbo, mettendolo a soqquadro e ferendo due pazienti in attesa della visita.
L'animale, con tutta probabilità proveniente dalla riserva naturale di Monte Rufeno, poco prima, aveva tentato di entrare nel cortile della sede della protezione civile, dove alcuni volontari hanno tentato inutilmente di bloccarlo. Il cinghiale si è poi diretto di corsa verso la via Cassia fino ad arrivare nello stabile in cui, al piano terra, è ubicato l'ambulatorio medico e, con una testata, ha sfondato la porta d'ingresso ed è piombato nella sala d'aspetto, dove si trovavano una decina di pazienti, quasi tutti anziani. L'animale, inferocito, ha fatto cadere suppellettili, rovesciato sedie e contuso un paio di persone prima di riuscire ad imboccare l'uscita e dileguarsi. Alcuni passanti hanno lo hanno avvistato nella zona del campo sportivo del paese, dove è subito iniziata una vera propria battuta da parte dei carabinieri e di volontari, ma finora il cinghiale è riuscito a far perdere le tracce.
Monday, November 22, 2004
Milano: morsicato da un macaco, perde un dito
Un uomo addetto alle pulizie è stato ferito dall'animale nel Nerviano Medical Center
MILANO - Un uomo sordomuto è stato morsicato nel Milanese da un macaco e ha perso un dito. L'animale si trovava sotto perimentazione all'interno del Nerviano Medical Center, ex Pharmacia. Pare che all'uomo, addetto alle pulizie dello stabulario, fosse stato chiesto dai tecnici di tenere fermo l'animale mentre gli veniva praticata un'iniezione senza anestesia.
Il fatto è stato denunciato dall'Organizzazione Internazionale per la protezione degli animali. In seguito all'incidente all'uomo è stato amputato un dito.
RISCHI DI INFEZIONI - Sono ancora poco chiari i rischi di eventuali infezioni o patologie a cui può andare incontro l'uomo, derivanti dal tipo di esperimenti a cui sono sottoposti i macachi del centro (non si conoscono le sostanze iniettate all'animale). In seguito a questo «gravissimo incidente» l'Oipa ha deciso di sollecitare un'interrogazione parlamentare per «far chiarezza sulle condizioni in cui lavorano i dipendenti del Nerviano Medical Center e per verificare l'idoneità alle mansioni svolte dei lavoratori assunti, nonché il rispetto dei diritti sindacali. Si vuole inoltre fare chiarezza - precisa l'organizzazione - sul tipo di esperimenti svolti all'interno dell'Istituto e sulla loro reale utilità e validità scientifica oltre che sulle condizioni degli animali utilizzati».
ESPOSTO ALLA PROCURA - L'Oipa ha anche annunciato di voler presentare un esposto presso la Procura della Repubblica al Tribunale di Milano per chiedere che «in seguito a ispezione vengano verificate le autorizzazioni alla sperimentazione del Nerviano Medical Center, soprattutto l'autorizzazione a svolgere procedure sperimentali in assenza di anestesia, e in generale il totale rispetto delle norme sancite dalla legge 116/92 in materia di sperimentazione animale».
MILANO - Un uomo sordomuto è stato morsicato nel Milanese da un macaco e ha perso un dito. L'animale si trovava sotto perimentazione all'interno del Nerviano Medical Center, ex Pharmacia. Pare che all'uomo, addetto alle pulizie dello stabulario, fosse stato chiesto dai tecnici di tenere fermo l'animale mentre gli veniva praticata un'iniezione senza anestesia.
Il fatto è stato denunciato dall'Organizzazione Internazionale per la protezione degli animali. In seguito all'incidente all'uomo è stato amputato un dito.
RISCHI DI INFEZIONI - Sono ancora poco chiari i rischi di eventuali infezioni o patologie a cui può andare incontro l'uomo, derivanti dal tipo di esperimenti a cui sono sottoposti i macachi del centro (non si conoscono le sostanze iniettate all'animale). In seguito a questo «gravissimo incidente» l'Oipa ha deciso di sollecitare un'interrogazione parlamentare per «far chiarezza sulle condizioni in cui lavorano i dipendenti del Nerviano Medical Center e per verificare l'idoneità alle mansioni svolte dei lavoratori assunti, nonché il rispetto dei diritti sindacali. Si vuole inoltre fare chiarezza - precisa l'organizzazione - sul tipo di esperimenti svolti all'interno dell'Istituto e sulla loro reale utilità e validità scientifica oltre che sulle condizioni degli animali utilizzati».
ESPOSTO ALLA PROCURA - L'Oipa ha anche annunciato di voler presentare un esposto presso la Procura della Repubblica al Tribunale di Milano per chiedere che «in seguito a ispezione vengano verificate le autorizzazioni alla sperimentazione del Nerviano Medical Center, soprattutto l'autorizzazione a svolgere procedure sperimentali in assenza di anestesia, e in generale il totale rispetto delle norme sancite dalla legge 116/92 in materia di sperimentazione animale».
Usa: disputa di caccia, 5 morti e 3 feriti
WASHINGTON - Una disputa di caccia finita in tragedia. E' successo ieri nei pressi di Hayward, nello Stato americano del Wisconsin. Cinque persone sono morte e tre sono rimaste ferite. Una persona e' stata arrestata. Lo scontro a fuoco e' cominciato dopo che alcuni cacciatori di cervi hanno visto un altro cacciatore solitario occupare le loro posizioni. Da qui sarebbe nata una lite e poi una sparatoria. Alcuni cacciatori che erano intervenuti in soccorso sono stati anch'essi colpiti.
Wednesday, November 17, 2004
Firenze: prima sigaretta, 15enne brucia garage
FIRENZE - La prima sigaretta della sua vita ha rischiato di provocare una tragedia. Un quindicenne di Scandicci, nel fiorentino, dopo aver fumato ha gettato il mozzicone in un cestino pieno di carta che ha preso fuoco nel garage di casa. Incendio sedato a fatica solo dall'intervento dei carabinieri e dei vigili del fuoco.
Tramezzino all'asta su E-Bay
posted by elio.tv
Un tramezzino grigliato al formaggio vecchio di dieci anni, che secondo la sua proprietaria reca l'immagine miracolosa della Vergine Maria, ha nuovamente fatto capolino su e-Bay, il sito internet che aveva annullato un'asta precedente in cui le offerte avevano toccato i 22mila dollari. La motivazione era stata che e-Bay non intende fare aste su oggetti offerti con intento dileggiatorio. Ma la proprietaria della «reliquia», la cinquantenne Diana Duyser, 52anni, di Hollywood, sostiene che l'effigie della Madonna sul suo tramezzino c'è davvero: «È apparsa quando ho dato il primo morso», assicura, e a dimostrazione della natura miracolosa del femomeno adduce il fatto che in dieci anni il tramezzino (conservato in un contenitore di plastica) non si è minimamente alterato e le ha portato tante «benedizioni»: «In diverse occasioni ho vinto al casinò vicino casa mia, in tutto 70mila dollari: posso dimostrarlo, ho le ricevute», ha aggiunto.
Tuesday, November 16, 2004
Voghera: 14enne salta la scuola inventandosi sequestro
VOGHERA (Pavia) - Non e' andato a scuola e ha inventato una bugia originale: il sequestro. Un 14enne di un istituto superiore di Voghera, nel pavese e' arrivato come tutte le mattine in autobus a scuola, ma invece di entrare ha telefonato a casa dicendo che per un guasto al riscaldamento le lezioni erano state sospese. La madre a quel punto si era offerta di andare a prenderlo, ma dopo pochi minuti il ragazzo aveva scritto un sms alla donna dicendo di essere stato rapito da due uomini che lo avevano caricato a forza in auto e che lo stavano portando fuori Voghera. Chiamato il 113, il ragazzo e' stato rintracciato tramite il cellulare.
Monday, November 15, 2004
Chiamò Berlusconi «buffone», processo rinviato
È stato rinviato al 26 novembre il processo per ingiuria a carico di Piero Ricca, il milanese che nel maggio 2003 si rivolse a Silvio Berlusconi chiamandolo «buffone», all'uscita del Palazzo di giustizia di Milano. Oggi si è svolta la prima udienza, il reato ipotizzato è di inguria ai danni del premier Berlusconi. Il rinvio è stato disposto dal giudice per consentire lo svolgimento di una perizia sulle videocassette che contengono le immagini girate lo stesso giorno nei corridoi di palazzo di giustizia, dopo le dichiarazioni spontanee del premier al processo Sme. La perizia è stata chiesa dalla difesa dell' imputato. In precedenza il giudice non aveva ammesso la Presidenza del Consiglio come parte civile, ritenendo il danno derivante dal reato di ingiuria, di cui è accusato Ricca, riferibile solo alla persona e non all'istituzione. Di fronte a questa decisione del giudice alcune persone hanno applaudito in aula. «Rispetto al linguaggio usato dai politici, che dovrebbero rappresentare gli italiani - ha detto Piero Ricca al termine della prima udienza -, quella sola parola, che ha offeso addirittura la presidenza del consiglio, era espressione di un diritto di critica. In quel frangente, per quanto in un'ottica dichiaratamente di parte, quella parola dava l'idea di una critica forte verso un uomo pubblico, di potere privato e politico, che usava quei poteri per sottrarsi al processo a suo carico»
Miracolo in GB vola da 1000 metri col paracadute: si sloga un dito
E' precipitato per oltre mille metri nel vuoto perché il suo paracadute non si è aperto. Si è però miracolosamente salvato un ufficiale dell'esercito britannico che se l'è cavata solo con dito slogato e alcune vertebre incrinate. Il fatto è avvenuto durante una manovra in Kenya, e a salvare la vita di Charlie Williams è stata un tetto di un'abitazione in fango e lamiera, che ha attutito l'impatto.
Williams, tenente di 25 anni del reparto Irish Guards, era al suo terzo lancio. Durante l'esercitazione, un collega era saltato giu' dall'aereo Cessna 102, e il suo paracadute si era aperto senza problemi. Quando è toccato a Charlie, il paracadute si è aperto, ma si è subito aggrovigliato attorno alla gamba.
A quel punto, Williams cadeva a quasi 200 km all'ora. "Non potevo fare nulla - ha dichiarato al Sunday Telegraph - Ero completamente impotente. Mi sono detto, è giunto il momento, e mi sono preparato a morire. Avevo paura, andavo giù e giravo a spirale. Ero in preda al panico assoluto".
La corsa di Williams invece che nella zona d'atterraggio prevista e' finita sul tetto in lamiera di una baracca in fango. "La cosa che ho realizzato dopo qualche istante è che ero finito nella casa di questi kenyani, che mi guardavano allibiti sdraiato li' in terra. E ho pensato, mio Dio, sono vivo".
Williams, tenente di 25 anni del reparto Irish Guards, era al suo terzo lancio. Durante l'esercitazione, un collega era saltato giu' dall'aereo Cessna 102, e il suo paracadute si era aperto senza problemi. Quando è toccato a Charlie, il paracadute si è aperto, ma si è subito aggrovigliato attorno alla gamba.
A quel punto, Williams cadeva a quasi 200 km all'ora. "Non potevo fare nulla - ha dichiarato al Sunday Telegraph - Ero completamente impotente. Mi sono detto, è giunto il momento, e mi sono preparato a morire. Avevo paura, andavo giù e giravo a spirale. Ero in preda al panico assoluto".
La corsa di Williams invece che nella zona d'atterraggio prevista e' finita sul tetto in lamiera di una baracca in fango. "La cosa che ho realizzato dopo qualche istante è che ero finito nella casa di questi kenyani, che mi guardavano allibiti sdraiato li' in terra. E ho pensato, mio Dio, sono vivo".
Vince elezioni a testa o croce
E' accaduto in un comune della Florida
Una moneta e una scelta tra testa o croce per vincere le elezioni a presidente del consiglio cittadino. E' quanto accaduto a G.P Sloan e Richard Flynn che, conclusa in perfetta parità la tornata elettorale, hanno scelto di affidare ad una monetina la loro possibilità di vittoria nella corsa alla presidenza del consiglio cittadino di Groveland, cittadina della Florida di 4.400 abitanti. La moneta ha premiato Sloan.
Si temeva che la Florida potesse di nuovo trasformarsi in un enorme caos durante le elezioni americane proprio per l'ampio uso della tecnologia che si è fatto. E invece, nel piccolo comune di Groveland, alal fine si è dovuti ricorrere a un semplice gioco da bimbi.
Conclusa in perfetta parità la tornata elettorale del 2 novembre scorso - con 689 voti a testa - e ancora in equilibrio dopo i riconteggi di rito, G.P Sloan e Richard Flynn hanno scelto di affidare ad una monetina la loro possibilità di vittoria nella corsa alla presidenza del consiglio cittadino.
La moneta lanciata in aria dal difensore civico di Groveland - un pezzo da collezione con l'effige del presidente Dwight Eisenhower - ha premiato Sloan la cui scelta era caduta su 'croce'. Il ricorso alla monetina per decidere il risultato di una elezione a consigliere comunale era stato deciso, nel 1999, anche nella citta' di Monteverde, nella Contea di Lake, sempre in Florida.
Una moneta e una scelta tra testa o croce per vincere le elezioni a presidente del consiglio cittadino. E' quanto accaduto a G.P Sloan e Richard Flynn che, conclusa in perfetta parità la tornata elettorale, hanno scelto di affidare ad una monetina la loro possibilità di vittoria nella corsa alla presidenza del consiglio cittadino di Groveland, cittadina della Florida di 4.400 abitanti. La moneta ha premiato Sloan.
Si temeva che la Florida potesse di nuovo trasformarsi in un enorme caos durante le elezioni americane proprio per l'ampio uso della tecnologia che si è fatto. E invece, nel piccolo comune di Groveland, alal fine si è dovuti ricorrere a un semplice gioco da bimbi.
Conclusa in perfetta parità la tornata elettorale del 2 novembre scorso - con 689 voti a testa - e ancora in equilibrio dopo i riconteggi di rito, G.P Sloan e Richard Flynn hanno scelto di affidare ad una monetina la loro possibilità di vittoria nella corsa alla presidenza del consiglio cittadino.
La moneta lanciata in aria dal difensore civico di Groveland - un pezzo da collezione con l'effige del presidente Dwight Eisenhower - ha premiato Sloan la cui scelta era caduta su 'croce'. Il ricorso alla monetina per decidere il risultato di una elezione a consigliere comunale era stato deciso, nel 1999, anche nella citta' di Monteverde, nella Contea di Lake, sempre in Florida.
Ausiliari: FATE STRARIDERE!!!!
Gli ausiliari della sosta: «Vogliamo migliori condizioni di lavoro»
Alcuni ausiliari della sosta, in sciopero per 24 ore, hanno presidiato Palazzo Marino per chiedere migliori condizioni di sicurezza nel lavoro. Lo sciopero è stato organizzato dalla Faisa-Cisal. «Gli ausiliari della sosta hanno ormai paura dei cittadini - ha detto la sindacalista Giovanni Gigli - dopo le numerose aggressioni subite e anche delle sanzioni da parte dell'Atm, che controlla di nascosto il personale durante il servizio». Fra le richieste degli ausiliari, la possibilità di lavorare in coppia e di avere in dotazione almeno un telefono cellulare in caso di aggressione. A sostegno della protesta delle ex pettorine verdi era presente Carlo Monguzzi, capogruppo dei Verdi in Regione, che ha detto: «Sono allo sbaraglio, lavorano in condizioni di precaria sicurezza»
Alcuni ausiliari della sosta, in sciopero per 24 ore, hanno presidiato Palazzo Marino per chiedere migliori condizioni di sicurezza nel lavoro. Lo sciopero è stato organizzato dalla Faisa-Cisal. «Gli ausiliari della sosta hanno ormai paura dei cittadini - ha detto la sindacalista Giovanni Gigli - dopo le numerose aggressioni subite e anche delle sanzioni da parte dell'Atm, che controlla di nascosto il personale durante il servizio». Fra le richieste degli ausiliari, la possibilità di lavorare in coppia e di avere in dotazione almeno un telefono cellulare in caso di aggressione. A sostegno della protesta delle ex pettorine verdi era presente Carlo Monguzzi, capogruppo dei Verdi in Regione, che ha detto: «Sono allo sbaraglio, lavorano in condizioni di precaria sicurezza»
"Sì, tagliatemi un dito in diretta" l'ultima frontiera del reality show
ROMA - "Ma lei se lo taglierebbe un dito pur di partecipare a un reality show?". "Sì, certo", purché il sacrificio umano vada in onda su una tv nazionale, purché dia fama e anche soldi a chi lo compie. E purché si tratti del mignolo, possibilmente della mano sinistra. Può sembrare uno scherzo e invece non lo è affatto. È stata, certo, una provocazione, tesa misurare fino a qual limite una persona oggi è pronta ad arrivare pur di "esistere" televisivamente parlando. Ma la proposta è stata lanciata davvero, con tutte le apparenze della credibilità. E chi ha risposto sì, una ragazza romana sui vent'anni, era pronta alla mutilazione. Protagonista inconsapevole di un "reality" sul mondo dei "reality" ha dato il suo consenso, trattando anche le condizioni: "Poi però me lo fate riattaccare a vostre spese, vero?".
L'incredibile filmato sarà proiettato stasera al teatro Flaiano di Roma, nell'ambito della prima rassegna dedicata alle "candid camera", quel genere che venne importato qui da noi da Nanni Loy esattamente quaranta anni fa con la serie "Specchio segreto" e che fu, suo malgrado e con intenti assolutamente diversi, precursore dei reality show di oggi. Ed è proprio al lavoro del regista scomparso che la rassegna, organizzata dalla associazione culturale Cosmoart, si ispira esplicitamente. Di Nanni Loy verranno proiettate le candid camera più famose, dalla schiava venduta a Porta Portese al biscotto inzuppato nel cappuccino d'un ignaro avventore al bar.
Ma, come "Specchio segreto" un tempo voleva evidenziare le vanità, i vizi, talvolta l'ingenuità e le nostre debolezze, i nuovi filmati in concorso, valutati da una giuria che di spettacolo se ne intende - registi, giornalisti e attori - hanno messo a fuoco una realtà sociale ben più inquietante.
L'incredibile filmato sarà proiettato stasera al teatro Flaiano di Roma, nell'ambito della prima rassegna dedicata alle "candid camera", quel genere che venne importato qui da noi da Nanni Loy esattamente quaranta anni fa con la serie "Specchio segreto" e che fu, suo malgrado e con intenti assolutamente diversi, precursore dei reality show di oggi. Ed è proprio al lavoro del regista scomparso che la rassegna, organizzata dalla associazione culturale Cosmoart, si ispira esplicitamente. Di Nanni Loy verranno proiettate le candid camera più famose, dalla schiava venduta a Porta Portese al biscotto inzuppato nel cappuccino d'un ignaro avventore al bar.
Ma, come "Specchio segreto" un tempo voleva evidenziare le vanità, i vizi, talvolta l'ingenuità e le nostre debolezze, i nuovi filmati in concorso, valutati da una giuria che di spettacolo se ne intende - registi, giornalisti e attori - hanno messo a fuoco una realtà sociale ben più inquietante.
Thursday, November 11, 2004
Messaggio choc: «Vendo un rene»
Un foglio in una busta plastificata, appeso al muro del Consolato svizzero di Milano. Il messaggio esordisce così: «Vendo rene». L'autore è un «perfetto italiano di 42 anni», che scrive di aver messo l'incredibile annuncio «per gravi problemi finanziari». Di seguito, numero di telefono e indirizzo e-mail. Poteva sembrare uno scherzo di pessimo gusto, ma è bastata una semplifce telefonata per scoprire che è tutto vero: l'autore è un commerciante fiorentino di 42 anni, sposato, padre di un bambino di 7, che da maggio vive una situazione finanziaria molto difficile. Aveva un'azienda, con 20 dipendenti, di prodotti gastronomici tipici della Toscana, poi qualcosa è andato storto e si è trovato con un buco di 2 milioni di euro. Adesso riesce a malapena a fare qualche lavoretto per pagare l'affitto di casa, dopo aver venduto la villa dove aveva sempre abitato. «Guardi - dice - non chiedo l'elemosina a nessuno. Faccio un ragionamento freddo: io ho un rene che funziona, se a qualcuno interessa glielo cedo. In cambio chiedo 500 mila euro, il prezzo di un appartamento». «A Milano ho già affisso molti manifesti - spiega l'uomo - nella zona di piazza Duomo. Nei mesi scorsi ho scritto ai giornali, ma nessuno mi ha pubblicato una riga. I manifestini affissi a Milano un risultato l'hanno dato. Qualcuno mi ha telefonato». Lo sa che è illegale? «Lo so, ma io lavoro giorno e notte e non ce la faccio. Pago 800 euro solo d'affitto e i lavoretti che mi capitano non bastano per tutto il resto. Nessuno mi fa credito e io non so come andare avanti». «Ribadisco - conclude - non voglio elemosine, vendo ciò che funziona del mio corpo per risollevarmi. Non so proprio che altro fare. È la mia unica e ultima possibilità per ritornare a vivere in modo decente»
I contorsionisti fanno abbastanza straridere...
Il contorsionista angolano Huit Huit infila testa e braccio in una racchetta da tennis senza corde durante la presentazione dello show «The Sky on earth- Concours" che si svolgerà a Zurigo
Wednesday, November 03, 2004
In gabbia con i leoni: «Dio vi salverà». Aggredito
I LEONI NON SENTONO IL RICHIAMO DELLA FEDE - L'idea non è stata brillante: un uomo, con evidenti problemi psichici, voleva convertire i leoni alla religione cristiana. Gli animali non hanno apprezzato e glielo hanno fatto capire. L' uomo che voleva far pregare il re della foresta è entrato nella gabbia dello zoo di Taipei, ma in cambio dei suoi sforzi è stato morso.
«Gesù vi salverà!», ha gridato l'uomo 46enne a due leoni africani sdraiati sotto un albero a pochi metri di distanza. «Avanti mordetemi!», ha detto con entrambe le mani in alto, come mostra un filmato televisivo. Uno dei leoni ha poi morso l'uomo a un braccio e a una gamba prima che i guardiani dello zoo riuscissero a fermare l'animale con dei tranquillanti. I quotidiani locali hanno scritto che i leoni avevano mangiato da poco, altrimenti l'uomo avrebbe potuto avere ferite ben più serie... se non peggio.
Friday, October 29, 2004
Bush clona i soldati nello spot
La foto si trova ora sul sito www.georgewbush.com: ritrae una folla di soldati, che, si intuisce, è in attento ascolto del discorso del presidente. Ma a uno sguardo più attento, si vede che i volti di alcuni soldati sono gli stessi, ripetuti diverse volte. Insomma, si tratta di montaggio. Lo ammette anche la squadra elettorale di Bush, che ha usato la foto per uno spot tv trasmesso in Ohio. Ma assicura che non c’era alcuna intenzione di falsificare la realtà. «Se non sono capaci di dire la verità in un annuncio televisivo», ha detto per contro Joe Lockhart, il consigliere per la campagna elettorale dello sfidante democratico John Kerry, «non la diranno in alcuna altra circostanza. Lo spot truccato è fondamentalmente disonesto e insulta l’intelligenza del popolo americano». «Il motivo del ritocco - sostiene Mark McKinnon, responsabile della campagna pubblicitaria del presidente - è che si è voluto cancellare l’immagine del presidente che si rivolgeva alla folla da un podio. Non so nemmeno se era davvero necessario farlo, ma, dal momento che i tecnici lavorano alle mie dipendenze, me ne assumo la responsabilità». Insomma, stando a McKinnon, l’intento sarebbe stato di mettere in evidenza un soldato che sventolava la bandiera americana e un grafico ha pensato di eliminare l’immagine del presidente, riempiendo il vuoto con una copia di alcuni soldati. «Bush stava davvero parlando a una folla di soldati e la foto, per quanto ritoccata, non offre un’immagine sbagliata», sostiene Steve Schmidt, uno dei portavoce del presidente. Ma il boccone era troppo appetitoso per i democratici, che infatti non hanno perso l’occasione per sostenere che è nel pieno stile di Bush ricorrere a un montaggio: «Questa amministrazione ha sempre avuto qualche difficoltà a dire la verità agli americani, sia per quanto riguarda l’Iraq, che sulla perdita di posti di lavoro», ha sostenuto Joe Lockhart, portavoce di John Kerry.
Tuesday, October 26, 2004
Caserta: toro entra nel ristorante, annusa le portate e poi carica seggiole e tavoli
Un toro semina il panico in un ristorante
L'animale, fuggito a un allevatore, prima ha annusato le portate, poi ha inziato a caricare seggiole e tavoli
CASERTA - Una cena movimentata, da un toro, che ha fatto irruzione in un ristorante seminando il panico. Alla fine, con qualche leggero contuso tra i clienti in fuga, è finita meglio di quanto si potesse temere. Tra i clienti del ristorante «La Divina», a Mignano Montelungo in provincia di Caserta, c'era anche un gruppo di avvocati che stava mettendo a punto uno statuto di un'associazione in via di costituzione. All'improvviso - raccontano - hanno visto un toro che incornava la porta d'ingresso. Sono bastate un paio di testate dell'animale per spalancarla e la serata ha preso una piega inattesa.
HA ANNUSATO LE PORTATE - Il toro è entrato nella sala ed ha iniziato ad annusare tutte le portate che si trovavano sui tavoli. Poi, disturbato dal fuggi fuggi generale, ha cominciato a caricare sedie, divani e quant'altro capitava al suo passaggio. I quindici avventori ed i proprietari del ristorante hanno trovato rifugio ai piani superiori ed hanno così potuto chiedere aiuto ai carabinieri ed al 118.
Alcuni clienti, infatti, si sono sentiti male, qualche altro nella fuga ha riportato contusioni. Dopo due ore di lavoro dei vigili del fuoco e di un veterinario dell'Asl, l'animale è stato addormentato e riconsegnato al proprietario, un allevatore che vive poco lontano dal ristorante ed al quale il toro era sfuggito.
L'animale, fuggito a un allevatore, prima ha annusato le portate, poi ha inziato a caricare seggiole e tavoli
CASERTA - Una cena movimentata, da un toro, che ha fatto irruzione in un ristorante seminando il panico. Alla fine, con qualche leggero contuso tra i clienti in fuga, è finita meglio di quanto si potesse temere. Tra i clienti del ristorante «La Divina», a Mignano Montelungo in provincia di Caserta, c'era anche un gruppo di avvocati che stava mettendo a punto uno statuto di un'associazione in via di costituzione. All'improvviso - raccontano - hanno visto un toro che incornava la porta d'ingresso. Sono bastate un paio di testate dell'animale per spalancarla e la serata ha preso una piega inattesa.
HA ANNUSATO LE PORTATE - Il toro è entrato nella sala ed ha iniziato ad annusare tutte le portate che si trovavano sui tavoli. Poi, disturbato dal fuggi fuggi generale, ha cominciato a caricare sedie, divani e quant'altro capitava al suo passaggio. I quindici avventori ed i proprietari del ristorante hanno trovato rifugio ai piani superiori ed hanno così potuto chiedere aiuto ai carabinieri ed al 118.
Alcuni clienti, infatti, si sono sentiti male, qualche altro nella fuga ha riportato contusioni. Dopo due ore di lavoro dei vigili del fuoco e di un veterinario dell'Asl, l'animale è stato addormentato e riconsegnato al proprietario, un allevatore che vive poco lontano dal ristorante ed al quale il toro era sfuggito.
Friday, October 22, 2004
I cattolici impotenti hanno un patrono
Cerchi qualcosa? Invoca Sant'Antonio. Non ci vedi bene? Chiama Santa Lucia. Vuoi ottenere una grazia impossibile? Chiedi a Santa Rita. Ma nessuno avrebbe mai pensato che anche chi è impotente avesse una sorta di patrono da invocare nel caso in cui le energie, per così dire, venissero a mancare. Eppure c'è. E' San Fotino, vescovo di Lione, martirizzato nel 177, il cui culto è molto diffuso in Francia. In alternativa, a San Satiro, il fratello scapolo di Sant'Ambrogio. A far conoscere l'esistenza dei due santi patroni che hanno il potere di intervenire sulle disfunzioni erettili è il primo manuale sessuale per fedeli praticanti intitolato "Peccato non farlo" (edito da Piemme e con intervista finale al cardinale Ersilio Tonini).
Con questa guida, da pochi giorni in libreria, il mondo cattolico sembra volersi scrollare di dosso una serie di luoghi comuni e pregiudizi sulla natura sessuofoba della Chiesa, mostrando inedite aperture e cambiamenti in corso. "Considerata l'attuale banalizzazione del sesso e i galoppanti difetti di impotenza e frigidità che ne conseguono - si legge nel volume - nonchè il dilagare dei figli unici, anziché‚ insistere sui divieti e le limitazioni sarebbe meglio che i parroci incitassero gli sposi a far l'amore piu spesso.
Ce ne sarebbe bisogno". Autori del libro un giornalista di Avvenire, Roberto Beretta, e una teologa Elisabetta Broli che riportano passi del magistero di Wojtyla, delle Sacre Scritture, interventi di cardinali tra cui un vecchio discorso di Biffi dove si rispolvere un "sano materialismo cattolico", illustrando un paradiso dove si possono mangiare tortellini a sazietà senza rischio di ingrassare o di un aumento del colesterolo.
E chissà, si legge sempre nel libro - se lassù si farà anche l'amore senza piu limiti, nè di tempo nè di capacità fisiche". Ma coi propri legittimi partner s'intende, perché‚ per la Chiesa la condizione sine qua non per fare sesso è quella di essere sposati.
Agli sposi viene chiarito anche che è lecita anche la masturbazione se dopo un rapporto la donna non è riuscita a raggiungere l'orgasmo.
Sembrano lontani i tempi in cui la Chiesa distribuiva i manuali ai fidanzati per proibire persino il 'bacio profondo'. "Le vostre carezze - raccomandavano allora i parroci - devono limitarsi ad abbracci casti. Vi potrete abbracciare e anche manifestare la tenerezza con un bacio sulle labbra. Tuttavia dovrete stare attenti a non posarle a lungo, a non oltrepassare la barriere delle vostre labbra chiuse. Solo così il vostro amore rimarrà casto".
Seguiva una lista delle parti del corpo proibite. Mani e viso erano definite 'parti nobili', braccia, cosce e seno 'meno nobili', organi sessuali 'disonesti'.
Il cardinale Tonini interpellato in materia ribadisce che attraverso la sessualità passa "il tesoro della vita" e la Chiesa ha sempre difeso la "nobiltà della sessualità che altrimenti si abbassa ad ogni abuso". Poi chiarisce che i rapporti prematrimoniali restano negativi: "se ai ragazzi si offre un ideale, allora capiscono che le avventure non hanno ragione d'essere. Sono convinto ad esempio che dietro l'esplosione dell'omosessualità ci sia anche l'eccessiva esaltazione della potenza sessuale, alla quale spesso i giovani si sentono inadeguati, arrecando un danno enorme per la psiche delle persone". Rimane però il fatto che "la Chiesa non è nemica della carne. Dire che i 'due saranno una sola carne' non è cosa da poco. Però la carne a sé‚ non ha nessun senso" altrimenti "si cade nella corruzione".
Con questa guida, da pochi giorni in libreria, il mondo cattolico sembra volersi scrollare di dosso una serie di luoghi comuni e pregiudizi sulla natura sessuofoba della Chiesa, mostrando inedite aperture e cambiamenti in corso. "Considerata l'attuale banalizzazione del sesso e i galoppanti difetti di impotenza e frigidità che ne conseguono - si legge nel volume - nonchè il dilagare dei figli unici, anziché‚ insistere sui divieti e le limitazioni sarebbe meglio che i parroci incitassero gli sposi a far l'amore piu spesso.
Ce ne sarebbe bisogno". Autori del libro un giornalista di Avvenire, Roberto Beretta, e una teologa Elisabetta Broli che riportano passi del magistero di Wojtyla, delle Sacre Scritture, interventi di cardinali tra cui un vecchio discorso di Biffi dove si rispolvere un "sano materialismo cattolico", illustrando un paradiso dove si possono mangiare tortellini a sazietà senza rischio di ingrassare o di un aumento del colesterolo.
E chissà, si legge sempre nel libro - se lassù si farà anche l'amore senza piu limiti, nè di tempo nè di capacità fisiche". Ma coi propri legittimi partner s'intende, perché‚ per la Chiesa la condizione sine qua non per fare sesso è quella di essere sposati.
Agli sposi viene chiarito anche che è lecita anche la masturbazione se dopo un rapporto la donna non è riuscita a raggiungere l'orgasmo.
Sembrano lontani i tempi in cui la Chiesa distribuiva i manuali ai fidanzati per proibire persino il 'bacio profondo'. "Le vostre carezze - raccomandavano allora i parroci - devono limitarsi ad abbracci casti. Vi potrete abbracciare e anche manifestare la tenerezza con un bacio sulle labbra. Tuttavia dovrete stare attenti a non posarle a lungo, a non oltrepassare la barriere delle vostre labbra chiuse. Solo così il vostro amore rimarrà casto".
Seguiva una lista delle parti del corpo proibite. Mani e viso erano definite 'parti nobili', braccia, cosce e seno 'meno nobili', organi sessuali 'disonesti'.
Il cardinale Tonini interpellato in materia ribadisce che attraverso la sessualità passa "il tesoro della vita" e la Chiesa ha sempre difeso la "nobiltà della sessualità che altrimenti si abbassa ad ogni abuso". Poi chiarisce che i rapporti prematrimoniali restano negativi: "se ai ragazzi si offre un ideale, allora capiscono che le avventure non hanno ragione d'essere. Sono convinto ad esempio che dietro l'esplosione dell'omosessualità ci sia anche l'eccessiva esaltazione della potenza sessuale, alla quale spesso i giovani si sentono inadeguati, arrecando un danno enorme per la psiche delle persone". Rimane però il fatto che "la Chiesa non è nemica della carne. Dire che i 'due saranno una sola carne' non è cosa da poco. Però la carne a sé‚ non ha nessun senso" altrimenti "si cade nella corruzione".
Wednesday, October 20, 2004
Como: telefona alla mamma e viene messo in carcere per una settimana
E' finito in carcere con l'infamante sospetto di essere uno spacciatore di droga per colpa di una telefonata con il cellulare «sbagliato». Non sapeva che quel telefonino era sotto controllo e che gli avrebbe causato un mare di guai.
Villa Guardia (Como) - Ma era un errore e, dopo una settimana dietro le sbarre, lo stesso pm ne ha chiesto la scarcerazione, avvenuta sabato. In altre parole Sergio Bergna, 50 anni, artigiano di Villa Guardia non c'entrava nulla con il traffico degli stupefacenti provenienti dall'Olanda.
Ma ci è finito nel mezzo per via di una telefonata effettuata all'anziana madre all'interno di un bar di Gironico con il cellulare di un amico, che aveva una maggiore «copertura» di campo in quanto utilizzava un altro gestore. Non sapeva che quel telefonino era sotto controllo e che gli avrebbe causato un mare di guai.
Villa Guardia (Como) - Ma era un errore e, dopo una settimana dietro le sbarre, lo stesso pm ne ha chiesto la scarcerazione, avvenuta sabato. In altre parole Sergio Bergna, 50 anni, artigiano di Villa Guardia non c'entrava nulla con il traffico degli stupefacenti provenienti dall'Olanda.
Ma ci è finito nel mezzo per via di una telefonata effettuata all'anziana madre all'interno di un bar di Gironico con il cellulare di un amico, che aveva una maggiore «copertura» di campo in quanto utilizzava un altro gestore. Non sapeva che quel telefonino era sotto controllo e che gli avrebbe causato un mare di guai.
Tuesday, October 19, 2004
Schwarzenegger: «Dopo il mio discorso a favore del presidente si è negata per 14 giorni»
LOS ANGELES - Per colpa di Bush niente sesso. Non è l'ultima trovata in chiave anti-presidenziale che hanno escogitato gli spin doctor di J. F. Kerry per screditare l'inquilino della White House bensì l'amara confessione che un repubblicano doc come Arnold Schwarzenegger ha regalato alle tv americane. Da quando il governatore della California è sceso in campo per la rielezione di Bush, sua moglie, Maria Shriver, gli ha messo il broncio. La consorte di Schwarzy, che appartiene alla dinastia democratica dei Kennedy, non ha gradito il discorso pro Bush pronunciato dal marito alla convenzione repubblicana di New York di agosto. Lo ha confessato lo stesso Schwarzenegger davanti a una platea divertita nella città californiana di Monterey. «Bè, niente sesso per 14 giorni», ha detto Schwary all'ex capo di gabinetto della Casa Bianca, Leon Panetta, durante un dibattito pubblico davanti a un migliaio di persone. «Tutto provoca effetti collaterali», ha aggiunto Governator, suscitando l'ilarità generale.
Svizzera, ippopotamo uccide l'amica zebra
Wilhelm e Kalungu convivevano pacificamente da 12 anni. Ieri mattina il drammatico incidente davanti agli occhi dei visitatori
GINEVRA - Kalungu e Wilhem, una zebra e un ippopotamo, convivevano pacificamente da 12 anni nel giardino zoologico di Basilea, in Svizzera. Un'amicizia, nata nella fredda Svizzera, oltre le leggi di natura, tra due animali appartenenti alla savana. Ma ieri mattina nel precario equilibrio dev'essersi rotto qualcosa e Wilhem l'ippopotamo ha ucciso Kalungu la zebra, azzannandola e scaraventandola in acqua.
FIANCO A FIANCO - Nell'area dello zoo di Basilea dedicata agli animali africani la promiscuità è la norma. Gli animali non sono rigidamente divisi in gabbie e settori, ma le diverse specie vivono fianco a fianco e finora non c'erano stati episodi preoccupanti.
IL MORSO - Come ogni mattina, di fronte agli occhi dei visitatori del parco, Kalungu, un esemplare di zebra di 17 anni, dopo aver compiuto il rito quotidiano della marcatura del territorio, si è avvicinata al gruppo degli ippopotami. Kalungu e Wilhem avevano infatti inventato una sorta di gioco. Quando la zebra arrivava, l'ippopotamo apriva la sue enorme bocca e Kalungu prendeva il cibo direttamente dalle fauce dell'amico. Ma per qualche strano motivo ieri Kalungu ha compiuto un'azione che non avrebbe dovuto compiere: ha morso Wilhem. L'ippopotamo ha reagito d'istinto scaraventandola in acqua e azzannandola, aiutato anche da altri due ippopotami. Kalungu ha cercato di rialzarsi e di uscire dall'acqua, ma è crollata morente.
REGOLE - «L'episodio è del tutto imprevisto», ha detto Tanja Dietrich, portavoce dello zoo, «ma le nostre regole non cambieranno. La causa dell'incidente è stato l'insolto comportamento di Kalungu».
GINEVRA - Kalungu e Wilhem, una zebra e un ippopotamo, convivevano pacificamente da 12 anni nel giardino zoologico di Basilea, in Svizzera. Un'amicizia, nata nella fredda Svizzera, oltre le leggi di natura, tra due animali appartenenti alla savana. Ma ieri mattina nel precario equilibrio dev'essersi rotto qualcosa e Wilhem l'ippopotamo ha ucciso Kalungu la zebra, azzannandola e scaraventandola in acqua.
FIANCO A FIANCO - Nell'area dello zoo di Basilea dedicata agli animali africani la promiscuità è la norma. Gli animali non sono rigidamente divisi in gabbie e settori, ma le diverse specie vivono fianco a fianco e finora non c'erano stati episodi preoccupanti.
IL MORSO - Come ogni mattina, di fronte agli occhi dei visitatori del parco, Kalungu, un esemplare di zebra di 17 anni, dopo aver compiuto il rito quotidiano della marcatura del territorio, si è avvicinata al gruppo degli ippopotami. Kalungu e Wilhem avevano infatti inventato una sorta di gioco. Quando la zebra arrivava, l'ippopotamo apriva la sue enorme bocca e Kalungu prendeva il cibo direttamente dalle fauce dell'amico. Ma per qualche strano motivo ieri Kalungu ha compiuto un'azione che non avrebbe dovuto compiere: ha morso Wilhem. L'ippopotamo ha reagito d'istinto scaraventandola in acqua e azzannandola, aiutato anche da altri due ippopotami. Kalungu ha cercato di rialzarsi e di uscire dall'acqua, ma è crollata morente.
REGOLE - «L'episodio è del tutto imprevisto», ha detto Tanja Dietrich, portavoce dello zoo, «ma le nostre regole non cambieranno. La causa dell'incidente è stato l'insolto comportamento di Kalungu».
Monday, October 18, 2004
Pornodiva in campo a Piacenza
Invade il campo durante l'intervallo
Invasione di campo Piacenza. Nell'intervallo della gara del campionato di serie B tra i piacentini e il Catanzaro, il terreno di gioco è stato preso d'assalto, ma una volta tanto non si è trattato del solito ultrà, ma di una bella bionda aspirante pornodiva. Brigitta Bulgari si è scaraventata in campo avvolta in accappatoio di lamè d'argento per poi rimanere praticamente nuda. Subito fermata, è stata denunciata per atti osceni in luogo pubblico.
Se tutte le invasioni fossero di questo tipo forse ci sarebbe meno da preoccuparsi. In realtà le forze dell'ordine non guardano in faccia nessuno e la Bulgari è stata presa e portata in questura come un qualsivoglia hooligan. Solo che per lei la denuncia è stata per atti osceni in luogo pubblico. La belle svedese, lap-dancer e appartenente alla scuderia di un noto talent scout di pornodive, aveva annunciato solo qualche giorno fa l'imminente pubblicazione del suo calendario, ovvia quindi l'intenzione di farsi un po' di pubblicità gratuita. Intento probabilmente riuscito, ma il pubblico di parte maschile ha sicuramente apprezzato questo fuori programmi.
Usa: mette marijuana in frittelle poliziotti, arrestato
Posted by Valentina
WASHINGTON - Scherzo non apprezzato ai danni di un gruppo di poliziotti nel Texas: il dipendente di un ristorante di una catena di fast-food ha preparato le frittelle ordinate dagli agenti condendole con più di un pizzico di marijuana. Benjamin Roberts, 18 anni, è stato arrestato e accusato di possesso e spaccio di marijuana. Aveva arrotolato le foglie seccate della canapa indiana nelle frittelle ripiene ordinate dagli agenti di The Colony, un paese nel nord dello stato, per essere ritirate e consumate fuori dal ristorante. "Sapeva benissimo che l'ordine era per i poliziotti. E vedeva benissimo che questi erano arrivati per ritirarlo a bordo di un'auto di servizio", ha detto George Wintle, l'agente che ha arrestato Benjamin. Wintle non sembrava particolarmente scandalizzato. "Sembra una vicenda di leggenda urbana. Fa venire la voglia di controllare sempre quello che si sta per mangiare", ha detto l'agente. Per Benjamin la posta in gioco è alta: ha perso il posto al 'Whataburger', catena locale di fast-food, e rischia sei mesi di prigione.
WASHINGTON - Scherzo non apprezzato ai danni di un gruppo di poliziotti nel Texas: il dipendente di un ristorante di una catena di fast-food ha preparato le frittelle ordinate dagli agenti condendole con più di un pizzico di marijuana. Benjamin Roberts, 18 anni, è stato arrestato e accusato di possesso e spaccio di marijuana. Aveva arrotolato le foglie seccate della canapa indiana nelle frittelle ripiene ordinate dagli agenti di The Colony, un paese nel nord dello stato, per essere ritirate e consumate fuori dal ristorante. "Sapeva benissimo che l'ordine era per i poliziotti. E vedeva benissimo che questi erano arrivati per ritirarlo a bordo di un'auto di servizio", ha detto George Wintle, l'agente che ha arrestato Benjamin. Wintle non sembrava particolarmente scandalizzato. "Sembra una vicenda di leggenda urbana. Fa venire la voglia di controllare sempre quello che si sta per mangiare", ha detto l'agente. Per Benjamin la posta in gioco è alta: ha perso il posto al 'Whataburger', catena locale di fast-food, e rischia sei mesi di prigione.
Monday, October 11, 2004
Lei lo lascia. Lui le sabota i freni dell'auto
L'uomo è stato rinviato a giudizio con l'accusa di tentato omicido
Helmut Zemmer, 33 anni, di Bressanone, aveva più volte minacciato la sua ex
BOLZANO - Lei aveva deciso di lasciarlo. Lui le ha sabotato i freni dell'auto. Helmut Zemmer, 33 anni, di Bressanone, non voleva proprio farsi una ragione del fatto di essere stato abbandonato dalla fidanzata. Adesso è stato rinviato a giudizio con l'accusa, tra l'altro, di avere sabotato la macchina della ex tagliando i cavi dei freni.
L'uomo è stato condannato ad un anno di reclusione dal gup di Bolzano Carla Scheidle per i reati di molestie e di minaccia grave per una serie di sms inviate alla ex fidanzata ed al suo nuovo compagno.
Inoltre, dovrà presentarsi davanti al giudice con le accuse di tentato omicidio e di danneggiamento per gli atti di sabotaggio sull'automobile della sua amata. In un caso - questa l'accusa - l'amante abbandonato avrebbe tagliato i cavi dei freni della vettura, in un altro avrebbe tagliato le gomme dell'auto e in un terzo caso avrebbe provveduto a tranciare alcuni tubicini del motore.
Helmut Zemmer, 33 anni, di Bressanone, aveva più volte minacciato la sua ex
BOLZANO - Lei aveva deciso di lasciarlo. Lui le ha sabotato i freni dell'auto. Helmut Zemmer, 33 anni, di Bressanone, non voleva proprio farsi una ragione del fatto di essere stato abbandonato dalla fidanzata. Adesso è stato rinviato a giudizio con l'accusa, tra l'altro, di avere sabotato la macchina della ex tagliando i cavi dei freni.
L'uomo è stato condannato ad un anno di reclusione dal gup di Bolzano Carla Scheidle per i reati di molestie e di minaccia grave per una serie di sms inviate alla ex fidanzata ed al suo nuovo compagno.
Inoltre, dovrà presentarsi davanti al giudice con le accuse di tentato omicidio e di danneggiamento per gli atti di sabotaggio sull'automobile della sua amata. In un caso - questa l'accusa - l'amante abbandonato avrebbe tagliato i cavi dei freni della vettura, in un altro avrebbe tagliato le gomme dell'auto e in un terzo caso avrebbe provveduto a tranciare alcuni tubicini del motore.
Parte per la traversata dell'Atlantico in solitaria: salvato dopo un miglio
Genova, riportato a casa dopo un miglio
"Ci vediamo tra cinque mesi dall'altra parte dell'Atlantico", aveva detto, ed era montato sulla sua barca a remi cominciando a vogare. Alex Bellini, fotografo 26enne, un montanaro dell'Aprica, è stato salvato dopo cinque ore di lotta contro il mare, senza essere riuscito a superare nemmeno la diga foranea del porto di Genova. Ma lui non si arrende: "Il primo giorno utile ripartirò per l'Atlantico". La meta del giovane è la Guyana francese.
"Non ho una grande familiarità con l'elemento mare - aveva confessato Bellini alla partenza - ma provo un buon feeling e mi sento tranquillo". E a nulla erano valsi i consigli dei marinai veri, che nel porto di Genova lo avevano messo in guardia: il mare domenica a mezzogiorno era già grosso, e nessuno dei vecchi lupi di mare sotto la lanterna avrebbe scommesso un centesimo su di lui.
Perché attraversare anche il Mediterraneo proprio in autunno, nel periodo in cui le perturbazioni si susseguono sempre più frequenti e proprio in senso opposto alla rotta del giovane, da tutti era considerata fin dall'inizio una pazzia. Sarebbe stato molto più facile partire direttamente dalle sponde atlantiche, in modo da beneficiare degli Alisei. E invece Bellini, testardo, ha risposto che "voglio partire da casa mia. E siccome ad Aprica non c'è il mare ho scelto Genova, dove sono stato accolto molto bene".
E a chi ancora lo sconsigliava facendogli vedere i nuvoloni neri che si addensavano sopra il mar Ligure, il giovane montanaro ha fatto notare che "non sono mica scemo, so quello che faccio". E così, confortato dallo striscione "Aprica ti saluta" e dagli applausi di una nutrita schiera di compaesani giunti a vedere la partenza, Bellini si è messo in barca e ha cominciato a remare.
Cinque ore dopo, alle 18.30, senza essere riuscito a guadagnare neppure un miglio, Bellini ha chiamato via radio la Guardia costiera: "Potete tirarmi fuori di qui? Vento contrario e risacca sulla diga foranea mi tengono inchiodato, avrei bisogno di una mano per arrivare al largo". Secca la risposta dei militari della capitaneria di porto: "Guarda che noi le persone le salviamo, non le mettiamo nei guai. C'e' un avviso di burrasca forza sette per domani: se vuoi che interveniamo, ti riportiamo a casa".
E così Bellini ha gettato la spugna e, bagnato fradicio, e stato riportato in porto da una motovedetta. Ma lui non si arrende: "Il primo giorno utile ripartirò per l'Atlantico. La mia è stata solo una scelta di sicurezza, stava venendo buio e non riuscivo a staccarmi dalla diga foranea. Avrei dovuto vogare tutta la notte contro mare. Ho pensato che l'operazione di rimorchio sarebbe stata più semplice con la luce".
Per Bellini, insomma, ormai non esiste altro che il suo obiettivo: raggiungere la Guyana francese con una barca di otto quintali di peso per sette metri e mezzo di lunghezza, per stabilire il record della prima traversata in solitario a remi dell'oceano Atlantico. Ottomila e cento chilometri senza barca di supporto: secondo l'allenatore del giovane, l'oro olimpionico di canoa a Seul Gianluca Farina, per farcela il giovane dell'Aprica deve dare due milioni di colpi di remi in 150 giorni di traversata, con un impegno di 12-14 ore di voga al giorno non continuative. Ce la farà?
"Ci vediamo tra cinque mesi dall'altra parte dell'Atlantico", aveva detto, ed era montato sulla sua barca a remi cominciando a vogare. Alex Bellini, fotografo 26enne, un montanaro dell'Aprica, è stato salvato dopo cinque ore di lotta contro il mare, senza essere riuscito a superare nemmeno la diga foranea del porto di Genova. Ma lui non si arrende: "Il primo giorno utile ripartirò per l'Atlantico". La meta del giovane è la Guyana francese.
"Non ho una grande familiarità con l'elemento mare - aveva confessato Bellini alla partenza - ma provo un buon feeling e mi sento tranquillo". E a nulla erano valsi i consigli dei marinai veri, che nel porto di Genova lo avevano messo in guardia: il mare domenica a mezzogiorno era già grosso, e nessuno dei vecchi lupi di mare sotto la lanterna avrebbe scommesso un centesimo su di lui.
Perché attraversare anche il Mediterraneo proprio in autunno, nel periodo in cui le perturbazioni si susseguono sempre più frequenti e proprio in senso opposto alla rotta del giovane, da tutti era considerata fin dall'inizio una pazzia. Sarebbe stato molto più facile partire direttamente dalle sponde atlantiche, in modo da beneficiare degli Alisei. E invece Bellini, testardo, ha risposto che "voglio partire da casa mia. E siccome ad Aprica non c'è il mare ho scelto Genova, dove sono stato accolto molto bene".
E a chi ancora lo sconsigliava facendogli vedere i nuvoloni neri che si addensavano sopra il mar Ligure, il giovane montanaro ha fatto notare che "non sono mica scemo, so quello che faccio". E così, confortato dallo striscione "Aprica ti saluta" e dagli applausi di una nutrita schiera di compaesani giunti a vedere la partenza, Bellini si è messo in barca e ha cominciato a remare.
Cinque ore dopo, alle 18.30, senza essere riuscito a guadagnare neppure un miglio, Bellini ha chiamato via radio la Guardia costiera: "Potete tirarmi fuori di qui? Vento contrario e risacca sulla diga foranea mi tengono inchiodato, avrei bisogno di una mano per arrivare al largo". Secca la risposta dei militari della capitaneria di porto: "Guarda che noi le persone le salviamo, non le mettiamo nei guai. C'e' un avviso di burrasca forza sette per domani: se vuoi che interveniamo, ti riportiamo a casa".
E così Bellini ha gettato la spugna e, bagnato fradicio, e stato riportato in porto da una motovedetta. Ma lui non si arrende: "Il primo giorno utile ripartirò per l'Atlantico. La mia è stata solo una scelta di sicurezza, stava venendo buio e non riuscivo a staccarmi dalla diga foranea. Avrei dovuto vogare tutta la notte contro mare. Ho pensato che l'operazione di rimorchio sarebbe stata più semplice con la luce".
Per Bellini, insomma, ormai non esiste altro che il suo obiettivo: raggiungere la Guyana francese con una barca di otto quintali di peso per sette metri e mezzo di lunghezza, per stabilire il record della prima traversata in solitario a remi dell'oceano Atlantico. Ottomila e cento chilometri senza barca di supporto: secondo l'allenatore del giovane, l'oro olimpionico di canoa a Seul Gianluca Farina, per farcela il giovane dell'Aprica deve dare due milioni di colpi di remi in 150 giorni di traversata, con un impegno di 12-14 ore di voga al giorno non continuative. Ce la farà?
Thursday, October 07, 2004
«Troppo stress»: un canguro muore in uno spot
Le riprese sono continuate: al suo posto un uomo in costume
PIACENZA - La vita da canguro star non faceva per lui. Era stato scelto per promuovere il marchio Invicta in tv. Invece non è riuscito a girare neppure una scena dello spot di cui avrebbe dovuto essere il protagonista: è morto sul set, ucciso dallo stress. Ma la «macchina» non si è fermata: il suo lavoro è stato portato a termine da un uomo travestito da marsupiale. Una storia triste quella del canguro star. Tenuta nascosta per settimane. Emersa solo dopo la denuncia di alcuni operatori dello staff che hanno curato la telepromozione. Racconta uno di loro: «Non riesco più a dormire, non riesco a cancellare lo sguardo che aveva quel piccolo canguro che corre come impazzito nel recinto in cui dovevamo fare le riprese. La temperatura superava i 38 gradi». E ancora: «Mezz’ora dopo il canguro è crollato al suolo. Proprio davanti ai miei piedi. Aveva la lingua penzoloni, la bava alla bocca. Lo hanno preso per le zampe e trasportato in una stanza al buio. Nel frattempo ho cercato disperatamente un veterinario. Ma tutto è stato vano. La mattina dopo, mentre eravamo sul set per le riprese, ci hanno detto che dovevamo trovare un’altra soluzione perché il canguro era morto».
PIACENZA - La vita da canguro star non faceva per lui. Era stato scelto per promuovere il marchio Invicta in tv. Invece non è riuscito a girare neppure una scena dello spot di cui avrebbe dovuto essere il protagonista: è morto sul set, ucciso dallo stress. Ma la «macchina» non si è fermata: il suo lavoro è stato portato a termine da un uomo travestito da marsupiale. Una storia triste quella del canguro star. Tenuta nascosta per settimane. Emersa solo dopo la denuncia di alcuni operatori dello staff che hanno curato la telepromozione. Racconta uno di loro: «Non riesco più a dormire, non riesco a cancellare lo sguardo che aveva quel piccolo canguro che corre come impazzito nel recinto in cui dovevamo fare le riprese. La temperatura superava i 38 gradi». E ancora: «Mezz’ora dopo il canguro è crollato al suolo. Proprio davanti ai miei piedi. Aveva la lingua penzoloni, la bava alla bocca. Lo hanno preso per le zampe e trasportato in una stanza al buio. Nel frattempo ho cercato disperatamente un veterinario. Ma tutto è stato vano. La mattina dopo, mentre eravamo sul set per le riprese, ci hanno detto che dovevamo trovare un’altra soluzione perché il canguro era morto».
Wednesday, October 06, 2004
"Er Monnezza" entra nella Treccani
ROMA - "Er Monnezza" il celeberrimo personaggio interpretato da Tomas Milian entra nella Treccani, la piu' importante enciclopedia italiana. Il volume dedicato al grande schermo lo definisce icona del cinema popolare italiano. Tomas Milian, nome d'arte di Tomas Quintin Rodriguez, cubano, e' stato sicuramente uno degli attori piu' famosi del fiorente cinema del genere dei cosiddetti "poliziotteschi". Milian si e' poi trasferito negli Stati Uniti partecipando a film prestigiosi come "JFK" di Oliver Stone, "Amistad" di Steven Spielberg e "Traffic" di Steven Soderbergh.
Tuesday, October 05, 2004
Si taglia il pene e il cane lo mangia
Romania, voleva tagliare il collo al pollo
E' sceso in cortile in piena notte, nudo, per tagliare il collo a un pollo che faceva rumore e non gli permetteva di chiudere occhio, ma si è sbagliato e ha tagliato il suo pene. E' accaduto in Romania, in un villaggio vicino a Galati. Protagonista un uomo di 67 anni, Constantin Mocanu. E se possibile la vicenda ha ancora più dell'incredibile: il pene, caduto a terra, è stato prontamente divorato dal cane di Costantin.
La terribile vicenda è stata raccontata dall'uomo dopo essere giunto in ospedale in evidente stato di choc. "L'ho tagliato io confondendolo col collo del pollo", ha ammesso il malcapitato che nel giro di pochi minuti ha visto consumarsi sotto i propri occhi una vera tragedia: dapprima il terribile errore, il taglio del pene al posto del collo del rumoroso animale, poi l'arrivo del cane che mangia quello che inavvertitamente e erroneamente era stato tagliato.
E' sceso in cortile in piena notte, nudo, per tagliare il collo a un pollo che faceva rumore e non gli permetteva di chiudere occhio, ma si è sbagliato e ha tagliato il suo pene. E' accaduto in Romania, in un villaggio vicino a Galati. Protagonista un uomo di 67 anni, Constantin Mocanu. E se possibile la vicenda ha ancora più dell'incredibile: il pene, caduto a terra, è stato prontamente divorato dal cane di Costantin.
La terribile vicenda è stata raccontata dall'uomo dopo essere giunto in ospedale in evidente stato di choc. "L'ho tagliato io confondendolo col collo del pollo", ha ammesso il malcapitato che nel giro di pochi minuti ha visto consumarsi sotto i propri occhi una vera tragedia: dapprima il terribile errore, il taglio del pene al posto del collo del rumoroso animale, poi l'arrivo del cane che mangia quello che inavvertitamente e erroneamente era stato tagliato.
Anche la moda fa straridere
Una lente da passeggio incorporata in un cappellino presentata all quinta collezione annuale Millinary a Melbourne, in corrispondenza con l'inizio della stagione ippica in Australia che terminerà il 2 novembre con la Melbourne Cup.
Thursday, September 30, 2004
Fanno sesso su panchina, arrestati
E' successo in pieno centro a Roma
Proprio non ce la facevano ad aspettare e così hanno fatto di una panchina del centro di Roma il loro talamo: lui un ucraino di 30 anni, lei una bella russa di 49. Ma quelle effusioni che, piano piano, diventavano sempre più esplicite e travolgenti non sono passate inosservate e i passanti hanno deciso di chiamare la polizia anche per i tanti bimbi presenti nella zona.
Una spallina sfilata, un seno che si intravedeva. E quella gonna sempre più alzata. Poi lui che si slaccia i pantaloni. Troppo, devono aver pensato le persone che li vedevano. Gli agenti della polizia di Stato hanno cercato di farli ragionare: "Certe cose non si possono fare in pubblico". Ma loro non hanno voluto sentire ragione e, parecchio scocciati, hanno chiesto ai poliziotti di levarsi di torno e di lasciarli continuare. Con un po' di imbarazzo i due agenti hanno cercato di far coprire la donna, hanno chiesto all'uomo di rimettersi i pantaloni. Niente, proprio niente. Il raptus sessuale incalzava anche alla presenza delle forze dell'ordine e a quel punto gli agenti sono dovuti passare a maniere più decise. Proprio non deve aver gradito l'ucraino che, a quel punto, ha reagito violentemente incalzato dalla suo "dolce metà". I due sono stati arrestati a denunciati a piede libero per atti osceni in luogo pubblico e resistenza a pubblico ufficiale. Quando si dice "... sesso estremo"
Proprio non ce la facevano ad aspettare e così hanno fatto di una panchina del centro di Roma il loro talamo: lui un ucraino di 30 anni, lei una bella russa di 49. Ma quelle effusioni che, piano piano, diventavano sempre più esplicite e travolgenti non sono passate inosservate e i passanti hanno deciso di chiamare la polizia anche per i tanti bimbi presenti nella zona.
Una spallina sfilata, un seno che si intravedeva. E quella gonna sempre più alzata. Poi lui che si slaccia i pantaloni. Troppo, devono aver pensato le persone che li vedevano. Gli agenti della polizia di Stato hanno cercato di farli ragionare: "Certe cose non si possono fare in pubblico". Ma loro non hanno voluto sentire ragione e, parecchio scocciati, hanno chiesto ai poliziotti di levarsi di torno e di lasciarli continuare. Con un po' di imbarazzo i due agenti hanno cercato di far coprire la donna, hanno chiesto all'uomo di rimettersi i pantaloni. Niente, proprio niente. Il raptus sessuale incalzava anche alla presenza delle forze dell'ordine e a quel punto gli agenti sono dovuti passare a maniere più decise. Proprio non deve aver gradito l'ucraino che, a quel punto, ha reagito violentemente incalzato dalla suo "dolce metà". I due sono stati arrestati a denunciati a piede libero per atti osceni in luogo pubblico e resistenza a pubblico ufficiale. Quando si dice "... sesso estremo"
Wednesday, September 29, 2004
Aggredisce i piloti con l'ascia, ma l'aereo atterra
Il comandante è riuscito a effettuare la manovra anche se ferito. Poi è stato ricoverato in ospedale con il suo secondo
OSLO - Paura a bordo di un aereo norvegese interno. I due piloti sono infatti riusciti ad atterrare nonostante un passeggero li avesse aggrediti con un'ascia.
I DUE PILOTI SONO FERITI - «I due piloti sono riusciti a far atterrare l'aereo dopo l'aggressione. Sono stati ricoverati in ospedale, ma non sono in pericolo di vita», ha dichiarato Margrete Torseter, una responsabile della polizia. L'aggressore è stato arrestato. La polizia non ha rivelato la sua identità, nè il movente del gesto. L'aereo della compagnia Kato Airline era in volo, con a bordo i due piloti e sette passeggeri, da Narvik a Bodoe, nel nord della Norvegia.
FERITO ANCHE UN PASSEGGERO - Secondo la polizia, l'autore dell'aggressione, è di origine algerina. Non si sa altro per ora, nè si conoscono le motivazioni del suo gesto. «Non è ancora stato ascoltato», ha detto un altro responsabile della polizia, Arve Westgaard. Secondo Westgard, nell'aggressione è rimasto ferito anche un passeggero. Ricoverato in ospedale, non è in pericolo di vita.
La polizia non ha saputo finora spiegare come un passeggero armato di un'ascia fosse potuto salire a bordo dell'aereo, un Dornier. Secondo il giornale on line «Nettavisen», l'aeroporto di Narvik, uno scalo regionale, non dispone di «metal detector».
OSLO - Paura a bordo di un aereo norvegese interno. I due piloti sono infatti riusciti ad atterrare nonostante un passeggero li avesse aggrediti con un'ascia.
I DUE PILOTI SONO FERITI - «I due piloti sono riusciti a far atterrare l'aereo dopo l'aggressione. Sono stati ricoverati in ospedale, ma non sono in pericolo di vita», ha dichiarato Margrete Torseter, una responsabile della polizia. L'aggressore è stato arrestato. La polizia non ha rivelato la sua identità, nè il movente del gesto. L'aereo della compagnia Kato Airline era in volo, con a bordo i due piloti e sette passeggeri, da Narvik a Bodoe, nel nord della Norvegia.
FERITO ANCHE UN PASSEGGERO - Secondo la polizia, l'autore dell'aggressione, è di origine algerina. Non si sa altro per ora, nè si conoscono le motivazioni del suo gesto. «Non è ancora stato ascoltato», ha detto un altro responsabile della polizia, Arve Westgaard. Secondo Westgard, nell'aggressione è rimasto ferito anche un passeggero. Ricoverato in ospedale, non è in pericolo di vita.
La polizia non ha saputo finora spiegare come un passeggero armato di un'ascia fosse potuto salire a bordo dell'aereo, un Dornier. Secondo il giornale on line «Nettavisen», l'aeroporto di Narvik, uno scalo regionale, non dispone di «metal detector».
Tuesday, September 28, 2004
SCANDALO A NEW YORK: Tradisce il marito con 300 pompieri-eroi dell'11 settembre
posted by Valentina
NEW YORK - Lei giura di averli amati tutti con lo stesso slancio patriottico e zelo altruista, proprio come la Bocca di Rosa di Fabrizio de André. Ma il Procuratore distrettuale di New York ha aperto un'indagine nei suoi confronti e il marito tradito sta ora cercando di ottenere il divorzio, revocandole la custodia dei suoi due figli. Il «crimine» della 34enne Jennifer Swanton, una paffuta segretaria di Wall Street: aver tradito il coniuge con ben 300 pompieri newyorchesi, eroi dell'11 settembre. «Era ossessionata dai vigili del fuoco protagonisti dell'attacco terroristico contro le Torri Gemelle - spiega l'amica Tara Parks al tabloid inglese The Sun - li contattava con email che iniziavano "mi dispiace tanto per l'11/9, mi sembri una persona tanto cara"».
Jennifer riusciva sempre a fissare un appuntamento con la scusa di voler offrire «conforto spirituale per il trauma subito». Al marito aveva raccontato d'essersi offerta come volontaria, per portare pasti caldi alle caserme dei pompieri a Manhattan. In realtà l'incontenibile segretaria offriva ben altro tipo di «assistenza».
«Incontrava diversi pompieri, tre o quattro volte la settimana - incalza l'amica - non faceva altro, dimenticandosi dei bambini, della casa e delle faccende domestiche». La sua maniacale routine quotidiana, partita dalla sede soprannominata «Animal House», è diventata ben presto uno scandalo che ha coinvolto dozzine di caserme newyorchesi, portando al licenziamento di numerosi pompieri.
Adesso il tribunale dovrà decidere a chi affidare i suoi due figli, completamente trascurati dalla donna che iniziava i suoi incontri amorosi all'alba, nella sua auto, prima dell'avvio del primo turno di lavoro, alle 6 del mattino.
NEW YORK - Lei giura di averli amati tutti con lo stesso slancio patriottico e zelo altruista, proprio come la Bocca di Rosa di Fabrizio de André. Ma il Procuratore distrettuale di New York ha aperto un'indagine nei suoi confronti e il marito tradito sta ora cercando di ottenere il divorzio, revocandole la custodia dei suoi due figli. Il «crimine» della 34enne Jennifer Swanton, una paffuta segretaria di Wall Street: aver tradito il coniuge con ben 300 pompieri newyorchesi, eroi dell'11 settembre. «Era ossessionata dai vigili del fuoco protagonisti dell'attacco terroristico contro le Torri Gemelle - spiega l'amica Tara Parks al tabloid inglese The Sun - li contattava con email che iniziavano "mi dispiace tanto per l'11/9, mi sembri una persona tanto cara"».
Jennifer riusciva sempre a fissare un appuntamento con la scusa di voler offrire «conforto spirituale per il trauma subito». Al marito aveva raccontato d'essersi offerta come volontaria, per portare pasti caldi alle caserme dei pompieri a Manhattan. In realtà l'incontenibile segretaria offriva ben altro tipo di «assistenza».
«Incontrava diversi pompieri, tre o quattro volte la settimana - incalza l'amica - non faceva altro, dimenticandosi dei bambini, della casa e delle faccende domestiche». La sua maniacale routine quotidiana, partita dalla sede soprannominata «Animal House», è diventata ben presto uno scandalo che ha coinvolto dozzine di caserme newyorchesi, portando al licenziamento di numerosi pompieri.
Adesso il tribunale dovrà decidere a chi affidare i suoi due figli, completamente trascurati dalla donna che iniziava i suoi incontri amorosi all'alba, nella sua auto, prima dell'avvio del primo turno di lavoro, alle 6 del mattino.
Monday, September 27, 2004
Brescia: rissa tra indiani riuniti per gare sportive, 4 fermati
FIESSE (Brescia) - Una rissa e' scoppiata ieri tra una decina di indiani, armati di coltelli e machete, riuniti a Fiesse, nella bassa bresciana, per le gare di kabbady, sport nazionale indiano. I carabinieri hanno fermato 4 asiatici, uno dei quali e' rimasto ferito, e sequestrato due machete e un pugnale trovati nelle auto dei quattro. Gli arrestati, tutti incensurati e con regolare permesso di soggiorno, sono stati scarcerati e il processo e' stato rinviato al prossimo 4 ottobre.
Intossicati sull'Isola, Kabir Bedi sta ancora male
Dichiarati tutti fuori pericolo, tranne l'ex Sandokan
Alcuni protagonisti del reality show sono stati portati ieri in ospedale per un'intossicazione alimentare
ROMA - Allarme intossicazione sull'Isola dei famosi. Kabir Bedi, Alessia Merz, Ana Laura Ribas, Totò Schillaci, Sergio Muniz, Patrizia Pellegrino e Rosanna Cancellieri sono stati portati in ospedale dopo aver accusato ieri sintomi di intossicazione alimentare per aver ingerito delle nocciole rinvenute sulla playa. I primi ad avvertire disturbi sono stati Sergio Muniz e Alessia Merz. Successivamente anche gli altri cinque sono stati colti da dolori addominali e conati di vomito.
Immediato l'intervento del dottor Diego Filippini, medico della produzione che attraverso una flebo li ha reidratati (ha refertato prontamente una intossicazione e prescritto una corretta alimentazione e qualche ora di riposo). I ragazzi sono stati trasportati tutti in un residence a Samanà per le cure. Il personale locale ha riferito che ingerendo questo tipo di nocciole non si incorre in nessun tipo di avvelenamento ma si possono verificare intossicazioni molto dolorose. Le condizioni fisiche sono migliorate per tutti tranne che per Kabir Bedi che sta ancora male. Immuni dall'intossicazione solo Calissano (già accidentato ad un ginocchio), Aida Yespica, Antonella Elia e DJ Francesco. Naturalmente anche Valerio Merola è tra gli immuni essendo stato abbandonato da solo venerdì 24 settembre sull'isolotto deserto. Merola non fa altro che piangere e pregare.
Alcuni protagonisti del reality show sono stati portati ieri in ospedale per un'intossicazione alimentare
ROMA - Allarme intossicazione sull'Isola dei famosi. Kabir Bedi, Alessia Merz, Ana Laura Ribas, Totò Schillaci, Sergio Muniz, Patrizia Pellegrino e Rosanna Cancellieri sono stati portati in ospedale dopo aver accusato ieri sintomi di intossicazione alimentare per aver ingerito delle nocciole rinvenute sulla playa. I primi ad avvertire disturbi sono stati Sergio Muniz e Alessia Merz. Successivamente anche gli altri cinque sono stati colti da dolori addominali e conati di vomito.
Immediato l'intervento del dottor Diego Filippini, medico della produzione che attraverso una flebo li ha reidratati (ha refertato prontamente una intossicazione e prescritto una corretta alimentazione e qualche ora di riposo). I ragazzi sono stati trasportati tutti in un residence a Samanà per le cure. Il personale locale ha riferito che ingerendo questo tipo di nocciole non si incorre in nessun tipo di avvelenamento ma si possono verificare intossicazioni molto dolorose. Le condizioni fisiche sono migliorate per tutti tranne che per Kabir Bedi che sta ancora male. Immuni dall'intossicazione solo Calissano (già accidentato ad un ginocchio), Aida Yespica, Antonella Elia e DJ Francesco. Naturalmente anche Valerio Merola è tra gli immuni essendo stato abbandonato da solo venerdì 24 settembre sull'isolotto deserto. Merola non fa altro che piangere e pregare.
Friday, September 24, 2004
Brasile - Pelè vuole la pensione
L'ex campione reclama dall'Inss 800 euro al mese. Ma alla previdenza brasiliana non risultano abbastanza versamenti
RIO DE JANEIRO - Edison Arantes do Nascimento ovvero O' Rei do futebol ovvero Pelè. Nel calcio un mito, nella vita reale un comune mortale che lotta a denti stretti per ottenere la pensione. E neanche tanto astronomica.
LA PENSIONE DEL CAMPIONE - Così, secondo quanto ha rivelato Rete Globo e scritto il quotidiano della stessa catena, Pelè si è messo alla ricerca dei documenti che possano permettergli di ottenere quanto gli spetta: 2.580 reais al mese, cifra che corrisponde a circa 800 euro al mese. Ma anche Pelè, che in carriera ha guadagnato milioni di dollari, senza parlare degli sponsor a cui è ancora legato, ha un problema di versamenti: per maturare il trattamento pensionistico devono risultare 18 anni di versamenti da parte dell'unico club, il Santos, in cui ha sempre giocato in patria, ma all'Inss, l'istituto che in Brasile si occupa di questo settore, ne risultano soltanto 17. Nel 1977 infatti Pelè lasciò 'O Peixe' (così viene chiamato il Santos in Brasile) per andare ai New York Cosmos, quindi non sono stati più effettuati versamenti. Nei giorni scorsi Pelè, assolutamente determinato ad ottenere la pensione da calciatore, ha sollecitato l'ufficio documentazione della federcalcio brasiliana a fornirgli copia dei suoi contratti con il Santos. Ora dovrà comunque provvedere a versare di tasca propria quanto manca per aver accesso al trattamento, che dovrebbe cominciare a percepire dall'inizio dell'anno prossimo. Pelè ha quasi 64 anni, essendo nato nell'ottobre del 1940.
Friday, September 17, 2004
Coerenza e Ecologia
In via Vannucci 2 a Milano, l'inquilino «verde» si è liberato di alcune masserizie e arredi. Che abbia cambiato iedologia?
E' ufficiale: Anche l'arte contemporanea fa straridere
ARTISTA La tartaruga australiana Koopa mentre dipinge nella casa del suo proprietario ad Hartford . I quadri creati da Koopa sono molto richiesti e vengono venduti su eBay per centinaia di dollari
Wednesday, September 15, 2004
Spia la moglie con l'elicottero, condannato
Chirurgo pugliese pedinava la moglie anche dopo la separazione
La Cassazione punisce il marito geloso per maltrattamenti. La sentenza parla di «controlli ossessivi e assillanti».
ROMA - Un super-geloso patologico. Quando si trattava di dare l'assillo alla moglie, presunta infedele, Francesco I., stimato chirurgo pugliese, non badava a spese. Assoldava pedinatori, tapezzava la casa della donna di telecamere e di microspie. L'uomo è arrivato persino a noleggiare un elicottero per seguire gli spostamenti della consorte. Che, esausta, si è rivolta alla giustizia. La donna non potendone più ha denunciato i fatti e Francesco I., nel febbraio 2002, è stato condannato dalla Corte d'appello di Bari per il reato di «maltrattamenti in famiglia». Inutile il ricorso del chirurgo in Cassazione che mercoledì ha reso definitivo la condanna.
LA CONDANNA - Nella sentenza si parla di «ingiustificato» e «assillante controllo» che era passato attraverso normali «pedinamenti», per arrivare agli «appostamenti»e alle «riprese filmate e fotografiche» della consorte che veniva spiata anche in casa con microspie. Una serie di controlli «assillanti» che erano continuati anche dopo la separazione, quando la moglie da Barletta si era trasferita a Trani. In questo caso il chirurgo aveva fatto riprendere la consorte attraverso telecamere che aveva consegnato ai figli minori Alessio e Angelo.
LA SENTENZA: La Sesta sezione penale, (sentenza 36357) rigettando il ricorso, ha rilevato che «l'ingiustificato, immanente ed ossessivamente assillante controllo posto in essere da Francesco I., anche utilizzando un elicottero, fonoregistrazioni ambientali e mediante microspie, installate ripetutamente a bordo della vettura di Patrizia» costituiscono «elementi integranti le contestate
molestie». Il tutto, ha aggiunto la Cassazione, «in presenza di un
elemento psicologico tipico del reato di maltrattamenti, emergendo l'intento di sottoporre la parte lesa ad una pluralità di atti lesivi della integrità fisica e morale e, pure dopo la separazione, ad un regime di vita intollerabile».
La Cassazione punisce il marito geloso per maltrattamenti. La sentenza parla di «controlli ossessivi e assillanti».
ROMA - Un super-geloso patologico. Quando si trattava di dare l'assillo alla moglie, presunta infedele, Francesco I., stimato chirurgo pugliese, non badava a spese. Assoldava pedinatori, tapezzava la casa della donna di telecamere e di microspie. L'uomo è arrivato persino a noleggiare un elicottero per seguire gli spostamenti della consorte. Che, esausta, si è rivolta alla giustizia. La donna non potendone più ha denunciato i fatti e Francesco I., nel febbraio 2002, è stato condannato dalla Corte d'appello di Bari per il reato di «maltrattamenti in famiglia». Inutile il ricorso del chirurgo in Cassazione che mercoledì ha reso definitivo la condanna.
LA CONDANNA - Nella sentenza si parla di «ingiustificato» e «assillante controllo» che era passato attraverso normali «pedinamenti», per arrivare agli «appostamenti»e alle «riprese filmate e fotografiche» della consorte che veniva spiata anche in casa con microspie. Una serie di controlli «assillanti» che erano continuati anche dopo la separazione, quando la moglie da Barletta si era trasferita a Trani. In questo caso il chirurgo aveva fatto riprendere la consorte attraverso telecamere che aveva consegnato ai figli minori Alessio e Angelo.
LA SENTENZA: La Sesta sezione penale, (sentenza 36357) rigettando il ricorso, ha rilevato che «l'ingiustificato, immanente ed ossessivamente assillante controllo posto in essere da Francesco I., anche utilizzando un elicottero, fonoregistrazioni ambientali e mediante microspie, installate ripetutamente a bordo della vettura di Patrizia» costituiscono «elementi integranti le contestate
molestie». Il tutto, ha aggiunto la Cassazione, «in presenza di un
elemento psicologico tipico del reato di maltrattamenti, emergendo l'intento di sottoporre la parte lesa ad una pluralità di atti lesivi della integrità fisica e morale e, pure dopo la separazione, ad un regime di vita intollerabile».
Monday, September 13, 2004
Batman il giustiziere dei padri
Da un cornicione di Buckingham Palace, dov'è riuscito a salire sfuggendo alla sicurezza, Jason Hatch, vestito da Batman, protesta a favore dei diritti dei padri. «Anche i padri devono ottenere l'affidamento dei loro bambini» ha detto il Batman-giustiziere, dell'associazione «Fathers 4 Justice», protestando contro le corti inglesi che tendono ad affidare i figli dei divorziati alle madri. La polizia sta trattando con Jason Hatch che ha chiesto di parlare con la regina. Sua maestà però non è a palazzo, ma si trova nella residenza scozzese di Balmoral. Intanto sono iniziate le indagini sull'efficacia delle misure di sicurezza attorno alla residenza reale. Quella di oggi non è la prima azione spettacolare degli attivisti di «Fathers 4 Justice». Sabato scorso un altro attivista, travestito da «Uomo ragno» si era arrampicato sul «London Eye», la gigantesca ruota panoramica che sovrasta il Tamigi, esponendo uno striscione che diceva «In nome del padre». Nel maggio di quest'anno un altro membro del gruppo era stato arrestato e multato per aver lanciato un profilattico con farina color porpora, stesso colore del cuore che «Fathers 4 Justice» hanno per simbolo, all'indirizzo del primo ministro Tony Blair. L'episodio aveva provocato la chiusura della seduta alla Camera.